Ticket sanitari 2022 costi reddito funzionamento
Ticket sanitari 2022, costi in base al reddito. Ecco come funziona
Come potrebbero cambiare i ticket sanitari 2022 con la prossima Legge di Bilancio? Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha annunciato novità per il pagamento dei ticket sanitari che, stando a quanto riportano le ultime notizie, si pagheranno in base al reddito. Ma come funzioneranno effettivamente i nuovi ticket sanitari 2022? E quanto si pagheranno?
Le novità relative ai pagamenti dei ticket sanitari 2022 partono da un assunto che il ministro dell’Istruzione Speranza ha chiaramente ripreso per la formulazione del nuovo funzionamento dei ticket sanitari, vale a dire che chi possiede di più può e deve pagare di più, viceversa chi ha meno dovrebbe pagare meno.
Sulla scorta di questo principio si prepara a cambiare il sistema di calcolo dei ticket sanitari per prestazioni specialistiche, di diagnostica strumentale e di laboratorio, e, stando alle ultime notizie, i nuovi costi dovrebbero essere modulati in base a:
Ma le novità non finiscono qui: sarebbe, infatti, in ballo anche l’ipotesi di introduzione di un tetto massimo annuale di spesa raggiunto il quale non sarà previsto più alcun costo per ogni cittadino e di cancellazione superticket sulle prestazioni specialistiche e ambulatoriali.
Stando a quanto spiegato dal ministro della Salute, la novità in tema di modulazione dei costi dei ticket sanitari sarebbe stata pensata per garantire una maggiore equità per l’accesso all’assistenza sanitaria pubblica soprattutto per soggetti considerati vulnerabili e senza reddito, modulando i pagamenti per la spesa sanitaria gradualmente in base reddito di tutti i componenti del nucleo familiare fiscale e sulla base di una scala di equivalenza.
Stando a quanto riportano le ultime notizie, le recentissime novità relative alle misure della prossima Legge di Bilancio 2022 non riguardano solo la nuova modulazione e i nuovi costi dei ticket sanitari ma anche il piano di taglio del cuneo fiscale.
Già anticipato tempo fa, sembra che il governo sia a lavoro per definire meglio il taglio delle tasse sul lavoro che dovrebbe produrre aumenti degli stipendi di circa 500 euro per un contestuale rilancio.
Stando a quanto spiegato dal vice ministro all’Economia, Antonio Misiani, il taglio del cuneo fiscale dovrebbe garantire un aumento degli stipendi ai lavoratori dipendenti che potrebbero, appunto, avere circa 500 euro in più in busta paga.
Le ipotesi di lavoro per la riduzione delle tasse sul lavoro, al momento, sembrerebbero essere due:
la prima dovrebbe essere una sorta di credito d’imposta che assorba il bonus da 80 euro;
la seconda dovrebbe essere un taglio netto dei contributi a carico dei lavoratori.