Aumento stipendi da 260 a 700 euro nel 2023 reso inutile dall'aumento tasse. Calcoli ed esempi

di Marianna Quatraro pubblicato il
Aumento stipendi da 260 a 700 euro nel 2

Perché e come l’aumento degli stipendi atteso per effetto del nuovo taglio del cuneo fiscale sarà minore e quasi inutile: ecco cosa cambierà realmente

Si taglia il cuneo fiscale ma contestualmente salgono le tasse e così l’aumento degli stipendi di 260 a 700 euro è reso inutile dal proporzionale aumento tasse e non solo in relazioni agli aumenti generalizzati di tasse e nuova Irpef locale da pagare ma anche in base all’imponibile in busta paga su cui applicare la tassazione. Cerchiamo di capire come e di quanto l’aumento degli stipendi è correlato all’aumento delle tasse.

  • Aumento stipendi da 260 a 700 euro inutile per aumento tasse
  • Calcoli aumento stipendio inutile per aumento tasse contestuale ed esempi


Aumento stipendi da 260 a 700 euro inutile per aumento tasse

La nuova Legge di Bilancio 2023 ha ufficialmente approvato il nuovo taglio del cuneo fiscale del 3% per lavoratori dipendenti con redditi fino a 25mila euro annui e del 2% per lavoratori con redditi tra i 25mila e i 35mila euro, mentre nessun aumento di stipendio per il taglio del cuneo fiscale è previsto per chi percepisce redditi superiori ai 35mila euro.

In generale, gli aumenti in busta paga per effetto del taglio del cuneo fiscale oscilleranno tra i 20 e i circa 54 euro al mese per aumenti complessivi annuali da 260 a 700 euro, ma si tratta di un taglio del cuneo fiscale che non sarà calcolato sulle buste paga a partire da gennaio 2023, perché si attende ancora il relativo decreto attuativo, per cui gli aumenti attesi in busta paga a gennaio arriveranno in realtà presumibilmente a marzo. Ma si tratta di aumenti relativi, alla luce delle ultime notizie. E il motivo è presto spiegato. 

Il taglio del cuneo fiscale del 2% per la riduzione delle tasse e l’aumento dell’importo netto in busta paga si applica agli stipendi mensili compresi tra i 1.923 euro e i 2.692 euro, mentre per gli stipendi di importo inferiore ai 1.923 euro al mese, il taglio del cuneo fiscale applicato sale al 3%.

Tuttavia, c’è da precisare che il taglio del cuneo fiscale incide sui contributi, la base di calcolo non è l’imponibile fiscale ma quello previdenziale mensile, per cui si abbassano gli oneri deducibili dallo stipendio lordo e aumenta, di conseguenza, l’imponibile fiscale. 

Ciò significa che con il nuovo taglio del cuneo fiscale aumenta la base di calcolo per l’Irpef per effetto dei minori contributi deducibili dal lordo. E l’aumento della base di calcolo dell’Irpef per il taglio del cuneo fiscale sui contributi si traduce in un aumento delle tasse da pagare.

Calcoli aumento stipendio inutile per aumento tasse contestuale ed esempi

Per fare un esempio di calcolo di quanto l’aumento dello stipendio previsto per effetto del nuovo taglio del cuneo fiscale, compreso tra 260 e circa 700 euro annui, sia inutile per il proporzionale aumento delle tasse, prendendo il caso di un lavoratore che percepisce uno stipendio mensile con imponibile previdenziale pari a 2.335 euro, per il taglio del cuneo fiscale del 2% dovrebbe avere un aumento di circa 47 euro.

L’aumento netto in busta paga però è di 30,31 euro, questo perché il taglio del 2% si riduce all’1,70% netto, riducendo di conseguenza l’effettivo aumento degli stipendi calcolato.