Sono diversi i possibili interventi che il governo sta studiando e discutendo con la Commissione europea per sostenere il sistema bancario.
Si torna a parlare di capitali, garanzie e sofferenze delle banche italiane in seguito alla Brexit ovvero all'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea con inevitabili ripercussioni sugli istituti di credito. Quali sono i punti in discussione del piano di salvataggio tenendo conto che circolano voci di Padoan-bond: titoli ibridi perpetui emessi dagli istituti e sottoscritti dal Tesoro da utilizzare in caso di necessità? Tra le direzioni che può prendere il piano per le banche italiane c'è un ritocco alle regole in vigore. Per esempio un ritocco al bail-in che mina la fiducia nelle banche dei risparmiatori sottoscrittori di senior bond o detentori di depositi oltre i 100.000 euro chiamati a pagare parzialmente il costo del dissesto bancario.
Altra opzione che può prendere il piano a favore delle banche è quella di allentare l'interpretazione troppo rigida dell'intervento dello Stato nel settore bancario. Le regole attuali, in caso di difficoltà delle banche, rischiano di limitare gli strumenti a disposizione. Il piano banche potrebbe concretizzarsi anche con una accelerazione dell'Unione bancaria, finora proceduta a rilento, per implementare subito quello che manca, soprattutto la garanzia unica sui depositi o il fondo di risoluzione alimentato anche dalle banche. Per il piano banche, come anticipato, stanno quindi prendendo quota le voci di Padoan-bond, formule innovative di titoli bridi perpetui emessi dalle banche e sottoscritti dal Tesoro, che arriverebbero dopo i Monti-bond e i Tremonti-bond con cedola pagata solo in cash.
In questo contesto, gli indici patrimoniali da prendere in considerazione sulle attività ponderate per il rischio della banca sono Cet 1 (Common equity tier 1), Tier1 e Total capital ratio. Il primo è il capitale primario di classe 1. Il secondo è il capitale allargato: comprende il Cet1 più le azioni di risparmio e altri strumenti di capitalizzazione. Il terzo è il totale fondi propri, l'insieme di tutto il patrimonio.
Sulla base di questi indicatori e stando allo studio di Università Bocconi di Milano, le banche più solide sono Widiba (gruppo Mps), Banca Farmafactoring (gruppo Banca Farmafactoring), Fineco (gruppo Unicredit), Mediolanum (gruppo Mediolanum), Unipol Banca (gruppo Unipol), Fideuram (gruppo Intesa Sanpaolo), Banca Ifis (gruppo Banca Ifis), Banca Generali (gruppo Generali), Banca Sistema (gruppo Banca Sistema), Chebanca! (gruppo Mediobanca), Youbanking (gruppo Banco Popolare), Webank (gruppo Bpm), Iwbank (gruppo Ubi Banca), Websella (gruppo Banca Sella Holding), Ing Bank (gruppo Ing Group), Hello Bank (gruppo Bnl-Bnp), Ibl (gruppo Ibl).