Conti correnti 2021, costi e trasparenza. Regole nuove in difesa risparmiatori

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Conti correnti 2021, costi e trasparenza

Conti correnti 2021, nuove regole

Conti correnti 2021, costi e trasparenza. Regole nuove in difesa risparmiatori

I dati più recenti della Banca d'Italia raccontano dell'esistenza di uno stock di quasi 1.400 miliardi di euro tra conti correnti, depositi e biglietti. Si tratta di una cifra elevatissima che dimostra la costante attenzione degli italiani per il risparmio.

Ma quali sono le tutele per i clienti in termini di trasparenza? E come cambiano i costi? Si stratta di due questioni centrali a cui la stessa Bankitalia ha cercato di porre rimedio con la definizione delle nuove regole già pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale. Approfondiamo allora tre questioni centrali:

  • Conti correnti 2021, trasparenza e nuovi fogli informativi
  • Costi conti correnti 2021, interessi e tassi
  • Dai conti correnti 2021 alle alternative per i risparmiatori

Conti correnti 2021, trasparenza e nuovi fogli informativi

Il primo importante cambiamento da segnalare è la modifica dei fogli informativi dal primo gennaio 2021. Si tratta di quell'interminabile plico di documenti che contiene i dettagli di costi contabili, i servizi offerti e gli oneri fiscali.

Certo, il correntista è sempre tenuto a leggerli fino in fondo prima di sottoscriverli perché è suo interesse mettersi al riparo da sorprese.

Tuttavia da una parte sono stampati con caratteri così piccoli da scoraggiare la lettura. E dall'altra, ancora più importanti, sono scritti in modo tale da risultare poco chiari. Di conseguenza Banca d'Italia ha imposto un cambio di rotta agli istituti di credito nel segno della trasparenza nel rapporto con la clientela.

Per ridurre il tasso di discrezionalità delle banche viene prevista la compilazione di un modello standard per tutti. In questo modo diventa anche pià facili per i correnti effettuare confronti e valutare convenienza e differenze di ciascuna proposta.

Costi conti correnti 2021, interessi e tassi

Se c'è un altro aspetto su cui Bankitalia ha concentrato la sua azione è quelli dei costi dei conti correnti, spesso poco chiari per i clienti. In vista di un 2021 nel segno dei tassi negativi, ecco che gli istituti di credito devono esporre in maniera schematica l'Indicatore dei costi complessivi.

Di più: devono precisare se si tratta di conti correnti in convenzione, conti correnti a consumo, conti correnti forfettari.

E sempre a proposito di costi, i clienti devono ricevere il riepilogo che, oltre alle spese e agli interessi maturati sulla giacenza devono includere anche gli interessi debitori. Infine, ma non di certo di minore importanza, la banca deve segnalare al correntista gli sforamenti superiori a un mese sotto il profilo temporale e 300 euro in assenza di fido oppure al 5% del fido sotto quello creditizio.

Non si deve trattare di una semplice informativa contenente il risultato ovvero la cifra dello sconfinamento perché elementi fondamentali del documento sono anche la commissione di istruttoria veloce e il tasso di interesse applicato.

Dai conti correnti 2021 alle alternative per i risparmiatori

C'è però un altro aspetto di cui tenere conto in vista dell'arrivo del nuovo anno (proprio dal primo gennaio 2021), delle nuove regole fissate da Bankitalia e dei controlli conti correnti sempre più serrati. Perché con i tassi d'interesse negativi diventa lungimirante pensare a valide alternative per depositare i propri risparmi.

Pensiamo ad esempio alle cassette di sicurezza ovvero il servizio offerto dagli istituti di credito; i conti deposito ovvero lo strumento bancario per il deposito della liquidità disponibile a vista; i pronto contro termine ovvero l'acquisto di titoli dalla banca che si impegna a riacquistarli a una determinata scadenza futura.

Ma potremmo ricordare anche i libretti postali ovvero gli strumenti di deposito nominativi offerti da Poste italiane con disponibilità a vista; e i fondi monetari che investono i titoli di breve termine e la disponibilità è in pochi giorni.

Ricordiamo infine i Bot a 6 mesi ovvero il titolo di Stato della durata semestrale emesso in asta e scambiato in Borsa dopo l'emissione; le polizze vita ovvero le polizze rivalutabili Ramo I, liquidabili in 30 giorni dalla presentazione dei documenti richiesti per il riscatto.