La bocciatura di Merrill Lynch
E il tutto avviene mentre Bank of America-Merrill Lynch boccia le banche italiane: pollice in giù per Banco Bpm, Intesa Sanpaolo, Ubi Banca e Unicredit.
Come sono messe le banche italiane a livello di debito pubblico sia italiano che fuori dall'Italia. Tra le principali come Intesa San Paolo, Unicredit, Mediobanca, Mps, Banco Bpm chi potrebbe soffire e magari rischiare di più?
In un periodo così incerto come quello attuale in cui il debito pubblico è di nuovo al centro delle preoccupazioni di tutti gli italiani, ci sono alcune domande di fondo a cui cercare di rispondere. Sono due i binari lungo i quali si stanno indirizzando i dubbi ed esattamente quali sono le banche più esposte al debito sovrano italiano e quali sono le causalità che possono provocare o aumentare il rischio di contagio. Ebbene, sotto il primo profilo è possibile consultare il rapporto della Banca dei regolamenti internazionali in cui si legge che a detenere la maggior parte debito sovrano italiano sono gli istituti di credito nazionali per circa un terzo ovvero una quota tra le più alte nel mondo.
Provando a entrare ancora di più nel dettaglio una ricerca effettuata da Eric Dor della Ieseg (Institut d'Economie Scientifique Et de Gestion), non tutti detengono le stesse percentuali e più esattamente, la fotografia attuale in ordine decrescente è la seguente:
In buona sostanza, Unicredit e Intesa Sanpaolo sarebbero gli istituti di credito più esposti nei confronti dei titoli sovrani emessi dal governo italiano con in gioco il 145% del loro Tier-1 Capital. Tra le esposizioni estere al debito sovrano italiano la quota più rilevante è invece nel portafoglio degli istituti di credito francesi.
E il tutto avviene mentre Bank of America-Merrill Lynch boccia le banche italiane. Lo fa nello studio "Bye bye Euro? Downgrading the banks" con cui procede a una decisa sforbiciata delle raccomandazioni e ide target price sulle quattro principali banche italiane. La sola a salvarsi è Mediobanca. Pollice in giù per Banco Bpm, Intesa Sanpaolo, Ubi Banca e Unicredit. Secondo l'istituto a stelle e strisce, gli spread più alti sono destinati a peggiorare il business delle banche italiane per via di commissioni più basse alla luce delle performance di mercato e per nuove perdite sui crediti. E con due scenari terrificanti: alcune banche italiane potrebbero avere problemi liquidità e quelle più deboli addirittura assistere alla corsa allo sportello da parte dei clienti.