Lo skimmer è un dispositivo malevolo, nascosto nella fessura del bancomat, che ha lo scopo di registrare i dati della carta e del pin digitato dai clienti. Cosa sta succedendo.
Il sistema di clonazione dello skimmer è una tecnologia sofisticata che può essere utilizzata per copiare il pin e clonare la carta del correntista al momento del prelievo da uno sportello bancomat. Questo dispositivo è diventato problematico negli ultimi tempi, soprattutto a Roma, dove ha causato diverse vittime.
Un recente caso di questa truffa è stato segnalato nel quartiere di Monteverde, dove un individuo di 40 anni è stato truffato e ha subito il rifiuto di rimborso da parte della banca. Lo skimmer è progettato per essere nascosto all'interno della fessura del bancomat, in modo da passare inosservato ai correntisti. Durante una normale operazione di prelievo, il dispositivo riesce a registrare i dati sensibili della carta, inclusi il pin inserito dal cliente. Una volta ottenuti questi dati, i truffatori possono clonare la carta e utilizzarla per prelevare denaro o effettuare transazioni non autorizzate. Vediamo meglio:
Inizialmente, la banca ha riaccreditato l'importo sottratto, ma dopo 10 giorni ha effettuato un storno, affermando che non erano state rilevate operazioni sospette e, di conseguenza, si è dissociata dalla responsabilità del furto. Di fronte a questa situazione, il cliente ha deciso di denunciare l'accaduto alla polizia postale, scoprendo che non era l'unico a essere stato truffato con questa tecnica negli ultimi mesi.
Questo episodio solleva diverse questioni riguardanti la sicurezza dei conti bancari e il ruolo delle banche nella prevenzione e nella gestione di tali truffe. È fondamentale valutare e implementare misure di sicurezza più avanzate per proteggere i clienti da queste minacce e garantire una risposta adeguata e tempestiva nel caso in cui si verifichino attacchi di questo genere. La collaborazione con le forze dell'ordine e l'adozione di tecnologie avanzate per rilevare e prevenire le attività fraudolente possono contribuire a migliorare la sicurezza delle transazioni bancarie e a rafforzare la fiducia dei clienti nel sistema finanziario.
La truffa del bancomat clonato mediante l'utilizzo di dispositivi skimmer è un fenomeno diffuso e non isolato. La sofisticatezza di tali dispositivi e la loro facilità di installazione negli sportelli automatici li rendono un'arma efficace nelle mani dei truffatori. Spesso le vittime si accorgono del danno solo dopo alcuni giorni, quando il furto è già stato perpetrato e i soldi sono stati prelevati.
Riconoscere uno skimmer può essere difficile per un occhio non esperto. Questi dispositivi vengono progettati per assomigliare il più possibile alla fessura originale del bancomat. Ma ci sono alcuni segnali che possono attirare l'attenzione: la presenza di elementi insoliti o fuori posto, come adesivi o parti sovrapposte; il lettore di carte che sembra più spesso del solito; difficoltà nell'inserire la carta e lentezza dell'apparecchio nel rispondere all'utente. In caso di sospetti, è consigliabile non utilizzare lo sportello bancomat e avvisare immediatamente la banca.
Uno dei punti critici è l'atteggiamento delle banche. Di fronte a truffe così sofisticate, le istituzioni bancarie sembrano incontrare difficoltà nell'individuare le operazioni fraudolente. Di conseguenza, l'onere della prova ricade sul cliente, che deve dimostrare di aver custodito correttamente la propria carta e di non aver divulgato i codici di accesso a terzi.
In caso di incidenti di questo genere occorre rivolgersi alle autorità competenti. La vittima, tramite denuncia alla polizia postale, oltre a ottenere un rimborso, contribuisce a far emergere queste pratiche e a contrastare le truffe bancarie.