Tanti italian avrebbero diritto al bonus della bolletta per spendere meno, ma pochi lo chiedono. Ecco allora al via una serie di iniziative
Una delle spese che ogni mese si vedono arrivare tutti gli italiani e che apre, nonostante le diverse iniziative e annunci, sempre in costante aumento sono le vollette di luce e gas. Ci sono bonus importanti che permetterebbero di risparmiare, ma non sono usati da quanti potrebbero farlo. E attenzione perchè aumenti e rincari sono previsti in arrivo
Numerose famiglie e cittadini italiani potrebbero usufruire dei bonus per le bollette, ma pochi lo fanno ed è un paradosso visto che aumentano di continuo le statistiche di coloro che non riescono a pagare le bollette. E in totale si potrebbero avere tra bonus luce e gas, circa 450 euro di sconto all'anno.
Essenzialmente, infatti, i bonus sono due, i principali ovvero il bonus per la bolletta dell'energia elettrica (quindi luce e affini) e quello del gas che possono arrivare a cifre significative. E oltre i bonus per le famiglie con un certo reddito, vi sono anche per quelle persone che hanno dei disagi fisici.
Risparmiare si può, anche sulle bollette di luce e gas. E anzi, considerando che il 2018 è l'ennesimo anno dell'aggravio dei costi a carico del consumatore, andare a caccia delle opportunità di risparmio e scoprire quali sono le categorie dei beneficiari delle agevolazioni rappresenta un passaggio da non perdere di vista. Non tutti possono ottenere lo sconto in bolletta nel 2018 e la stessa entità della riduzione varia in base alla situazione personale. Tuttavia, se ci si accorge di rientrare nella categoria di chi può risparmiare ovvero si è in possesso dei requisiti richiesti, sapere come fare domanda sia nel caso dell'energia elettrica e sia del gas è lo step successivo. Dopo aver presentato istanza occorre invece consultare il calendario perché l'agevolazione non è per sempre, ma dura 12 mesi, da rinnovare eventualmente anno dopo anno.
Gli sconti sono allora destinati alle famiglie meno abbienti e più bisognose e lo strumento utilizzato per l'individuazione della soglia al di sotto della quale si ha diritto allo sconto è l'Isee. Possono allora richiedere il bonus per l'energia elettrica
Ma a quanto ammontano i risparmi in bolletta? L'importo è variabile da 125 euro a 128 euro alll'anno in base al numero dei componenti della famiglia. Più precisamente, per il 2018, il quadro è il seguente;
Visto che questi bonus vengono richiesti da pochi, rispetto a tutti quelli che ne avrebbero diritto, stanno iniziando una serie di iniziative per poterli fare conoscere, e dunque, applicare da sempre più italiani.
La prima "promozione" in questo senso l'ha progettata la multiutility principale di Verona, la AGSM, in collaborazione con le Acli provinciali e sarà una spiegazione dettagliata in bolletta per ricevere i bonus se spettanti e un ufficio di consulenza aperto nella propra sede per richiedere questi sconti così come in diverse sedi delle Acli di zona che, poi, si attiveranno in una stretta di collaborazione.
Dovrebbero essere il primo passo, si spera, di un progetto nazionale.
Il prossimo sarà un biennio di grandi sacrifici e tante spese aggiuntive per i consumatori italiani. Cresce infatti il prezzo delle bollette elettriche per le seconde case e i 2019 si prospetta ancora più esoso. I rincari sono arrivati al 14,5% dal 2012 a oggi: 68 euro in più a famiglia all'anno. Cifre da capogiro che vanno a impattare su quelle famiglie che si muovono all'interno di un budget limitato. Stando infatti a quanto previsto dalla riforma dell'Autorità per l'energia, i non residenti devono pagare circa 20 euro al mese di base, anche se non effettuano consumi. La ragione è presto detta: con la nuova bolletta il calcolo del consumo prevede una maggiore incidenza per i costi fissi che sono svincolati dallo scaglione di consumo. Meno peso è invece assegnato alla quantità di energia effettivamente utilizzata nel periodo in esame.
Facile allora comprendere come questo meccanismo incida sulle seconde case. Anche con aggravi pari a 130 euro, come lamentato di recente. I veri problemi arriveranno nel 2019 con la fine del mercato tutelato dell'energia e il passaggio a quello libero. La conseguenza è presto detta: lo Stato non provvede più a calmierare le tariffe. Facile credere a un aumento delle tariffe.
Dal primo gennaio le famiglie stanno facendo i conti con un aumento del 5,3% delle forniture elettriche mentre per quelle gas l'aggravio è del 5%. Se sembra regnare il caos sul fronte bollette da pagare non sembra che nel frattempo le associazioni dei consumatori siano in grado di fare fronte comune ed è forse questo l'elemento che deve preoccupare gli utenti. Le battaglie che hanno condotto in passato si sono infatti rivelate spesso positive per riuscire a fare centro ovvero per rivendicare le proprie ragioni rispetto ad aumenti dei costi che sono apparsi ingiustificati. E siccome, come abbiamo appena visto, le prospettive non sono affatto incoraggianti né per il resto di questo 2018 e né per il prossimo anno, ecco che senza un fronte comune, la voce dei consumatori rischia di indebolirsi e neanche di poco,
La spaccatura è in particolare sull'opportunità o meno di attivare un tavolo al Ministero dello Sviluppo Economico con Carlo Calenda, ormai a fine mandato, o di rivolgersi alle Procure. Ad esempio Carlo De Masi, presidente di Adiconsum, ritiene siano inutili i ricorsi alla Procura e l'invio di raccomandate. Preferisce piuttosto sollecitare Arera, l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente a indire, come formalmente richiesto, un incontro urgente con le associazioni dei consumatori, per conoscere entità economica e numerica e predisporre i correttivi necessari. Dall'altra parte, Massimo Dona dell'Unione nazionale dei consumatori si appella invece al ministro Calenda e chiede un incontro urgente con Arera, e con le associazioni di consumatori, per esaminare la questione degli oneri non riscossi.
E a chiudere il cerchio dell'incertezza, ecco che il Codacons ha annunciato il deposito di un ricorso al Tar Lombardia contro la delibera dell'Arera che vorrebbe imporre un nuovo balzello agli italiani per recuperare gli oneri di sistema non versati dalle società che vendono energia.
Non si tratta di un rischio ma qualcosa in più. L'aumento del famigerato spread farà rincarare anche gli importi delle bollette di luce e gas. Sì, proprio quello che sono state ritoccate verso l'alto nel cuore dei mesi estivi e lo saranno ancora di più dall'inizio del prossimo anno. La variabile da cui dipendono i destini economici dello Stato italiano e delle famiglie continua a essere lo spread. Si tratta del differenziale tra i titolo di Stato italiani (Btp) e quelli tedeschi (Bund) degli ultimi dieci anni. Più la forbice si allarga e più guai si prospettano per gli italiani. E viceversa: se la distanza è contenuta si veleggia in tranquillità. Ma le previsioni dei prossimi mesi non fanno dormire sonni tranquilli.
Cosa sta allora succedendo? Semplice: l'effetto spread starebbe diventando così travolgendo da non coinvolgere solo la rata del mutuo, le cui conseguenze per chi l'ha accesso negli anni più difficili o semplicemente da chi ha scelto la formula del tasso variabile, sono ben note. Ma anche le bollette della luce e del gas, quelle da cui non si può scappare e che tutti, tranne pochissime eccezioni, siamo chiamati a pagare. E tanto per non farci mancare proprio nulla, sarebbero da mettere in conto anche conseguenze su altri settori a tariffa regolata, come l'acqua, altro bene pubblico a cui non si può rinunciare e le cui bollette per il consumo sono una costante.
Il punto è anche un altro: gli esperti invitano a non allarmarsi perché il rincaro degli importi in bolletta saranno comunque limitati e i consumatori non avvertiranno alcuna differenza di rilievo. Tuttavia si tratta pur sempre di un rincaro, che per giunta si andrà a sommare a quelli che con frequenza periodica gli italiani sono chiamati ad accettare. E che si aggiungerà all'annunciata impennata dei costi per via del prezzo più alto della materie prime. E il tutto mentre l'Autorità dell'energia, delle reti dell'ambiente è chiamata ad aggiornare il livello di remunerazione degli investimenti effettuati dalle società del settore. Insomma, una catena è composta da tanti anelli e alla fine dei giochi a sopportarne il peso saranno chiamati i consumatori finali.
Mai come in questo momento sui mercati europei all'ingrosso il metano e l'elettricità sono stati così cari nel periodo estivo. I quanti hanno sanno che n bolletta il Wacc, moltiplicato per il Rab (Regulatory asset base o Capitale investito regolatorio), finisce nella voce "Spese per il trasporto e la gestione del contatore", che incide fino al 20% del conto da pagare?