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Da un nuovo fondo per le imprese agricole a milioni di euro stanziati per la scuola ad agevolazioni per affitti: cosa prevede il Decreto Cura Italia
L’emergenza dovuta alla diffusione del coronavirus si è trasformata in una pandemia mondiale creando moltissimi problemi da un punto di vista economico alla nostra Italia. Per fronteggiare l’emergenza e tutelare imprese e famigli, ieri il governo Conte ha varato un nuovo decreto per il mese di marzo, Decreto Cura Italia, del valore di 25 miliardi di euro con misure a sostegno di diversi settori. Vediamo quali sono bonus e aiuti ufficiali messi a punto per agricoltura, editoria, turismo, scuola, affitti
Il governo Conte nel Decreto Cura Italia ha istituito un fondo da 100 milioni per le imprese agricole, della pesca e dall'acquacoltura per coprire integralmente tutti i costi sostenuti per interessi maturati negli ultimi due anni sui mutui.
Ha, inoltre, incrementato di 50 milioni il Fondo per la distribuzione di derrate alimentari a persone indigenti, e stabilito per gli agricoltori la possibilità di chiedere anticipi fino al 70% invece che al 50% come oggi accade per quanto riguarda i contributi della Politica agricola comune.
Per il settore dell’editoria, si è deciso di rafforzare il credito d'imposta per investimenti pubblicitari e, stando a quanto riportano le ultime notizie, per il triennio 2020-2022, il bonus sarà del 30% del valore degli investimenti effettuati e non più entro il 75% dei soli investimenti incrementali.
Per il settore turismo, da titoli di viaggio a pacchetti turistici a contratti di soggiorno, sono previsti rimborsi o riconoscimenti di un voucher di pari importo della spesa già sostenuta da utilizzare entro l'anno.
Il Decreto Cura Italia prevede stanziamenti per 85 milioni di euro da destinare alle scuole e, in particolare, al rafforzamento della didattica a distanza prevedendo:
Previsto, inoltre, nel uovo Decreto Cura Italia un credito di imposta sull’affitto dei locali C1 per dare sostegno a negozi e botteghe. Il credito d'imposta è stabilito nella misura del 60% della somma del canone di affitto di negozi e botteghe e vale (al momento) solo per il mese di marzo 2020.