Calcolo ed esempi stipendi e pensioni tra 500-3000 euro a Dicembre e simulazioni per Gennaio

di Marianna Quatraro pubblicato il
Calcolo ed esempi stipendi e pensioni tr

Come cambiano importi di pensioni e stipendi a dicembre e ancora a gennaio tra provvedimenti attuali e prossime novità possibili e certe

Cambiano le pensioni da gennaio 2023 ma cambiano anche gli stipendi con i nuovi provvedimenti che il governo Meloni sta mettendo a punto per continuare a garantire a lavoratori e pensionati maggiore potere di acquisto contro un’inflazione che continua a salire insieme a prezzi dei beni di largo consumo, mettendo fortemente in difficoltà i cittadini. Vediamo di seguito allora calcoli ed esempi di aumenti stipendi e pensioni 500-3000 euro a Dicembre e simulazioni per Gennaio.

  • Calcolo aumenti stipendi 500-3000 euro a Dicembre e simulazioni Gennaio ed esempi
  • Calcolo aumento pensioni 500-3000 euro a Dicembre e simulazioni per Gennaio

Calcolo aumenti stipendi 500-3000 euro a Dicembre e simulazioni Gennaio ed esempi

Il mese di dicembre sarà ancora più ricco per tutti i lavoratori: sarà ancora in vigore il ricalcolo della decontribuzione al 2% con relativi arretrati, sarà pagata la tredicesima, anch’essa con decontribuzione al 2%, in alcuni per centinaia di migliaia di lavoratori sono previsti arretrati per i rinnovi contrattuali finalmente conclusi e aumenta la soglia della detassazione welfare fino a 3mila euro.

Quindi decontribuzione, arretrati e tredicesima, eventuale detassazione di fringe benefit se riconosciuti da imprese e aziende contribuiranno ad aumentare tutti gli stipendi tra 500-3000 euro a Dicembre anche più del doppio.

Per fare un esempio concreto di aumento dello stipendio, in generale, fino a fine anno per decontribuzione e arretati, chi prende uno stipendio di 1.200 euro al mese avrà un aumento complessivo fino a dicembre di 72 euro a cui aggiungere ulteriori 72 euro per i tre mesi di arretrati di luglio, agosto e settembre, per un totale di 144 euro in più solo per decontribuzioni e arretrati, più la tredicesima che quest’anno sarà più alta.

Chi prende uno stipendio di 1.400 euro avrà un aumento mensile totale fino a dicembre e compreso di arretrati di 168 euro di aumento in busta paga fino a fine anno, mentre chi prende uno stipendio di 2mila euro al mese avrà un aumento complessivo di 240 euro compresi di arretrati. 

A decontribuzione e arretrati si aggiungono ulteriori aumenti dovuti, come accennato, alla detassazione welfare, vale a dire cancellando le tasse applicate sui benefit ai lavoratori concessi (se concessi) dalle aziende e per cui è stato previsto un ulteriore aumento della soglia esentasse fino a 3mila euro dai precedenti 600 circa.

La decisione di portare da 600 euro a 3mila euro la soglia di bonus esentasse che aziende e imprese possono concedere ai dipendenti come fringe benefit per pagare le bollette e non solo è certamente importante, le somme erogate o rimborsate ai dipendenti non concorrono a formare il reddito imponibile nel nuovo limite di 3mila euro e sono interamente deducibili per aziende e imprese. 

Come detto, applicando anche la decontribuzione alla tredicesima, anche l’ulteriore mensilità per lavoratori dipendenti sarà più alta. Per fare un esempio di calcolo di quanto aumenta una tredicesima a dicembre, prendendo il caso di una tredicesima normalmente di mille euro, sarà più alta di 20 euro, per una tredicesima di 1.500 euro, l’aumento sarà di 30 euro, che diventano 32 per tredicesime di 1.600 euro al mese, 34 euro per tredicesime da 1.700 euro al mese, 38 per tredicesime di 1.800 euro e, ancora, 40 euro in più per chi ha una tredicesima di 2mila euro. Per chi prende una tredicesima di 2.200 euro l’aumento di quest’anno sarà di 44 euro e così via.

Le misure che garantiscono ancora aumenti degli stipendi cesseranno i loro effetti il 31 dicembre 2022 per poi lasciare posto a gennaio ai nuovi provvedimenti di aumento stipendi su cui sta lavorando il governo Meloni.

Al momento non c’è ancora nessuna certezza su come effettivamente saranno aumentati gli stipendi da gennaio. Le ipotesi parlano di nuovo taglio del cuneo fiscale per stipendi tra 500-3000 euro potrebbe portare aumenti medi mensili tra 80-150 euro ma anche di possibile flat tax incrementale anche per dipendenti, con applicazione anche ai lavoratori dipendenti di una tassazione agevolata al 15% sugli aumenti di reddito misurati rispetto ai redditi del triennio precedente, cosa che però sembrerebbe complicata e che prevedere aumenti per stipendi tra i 500-3000 euro decisamente variabili e differenti, a seconda dei redditi effettivamente percepiti e di eventuali aumenti.

Calcolo aumento pensioni 500-3000 euro a Dicembre e simulazioni per Gennaio

Diverso è, invece, il discorso per gli aumenti delle pensioni tra 500-3000 euro a dicembre e gennaio, per cui tutto è stato ormai ufficialmente definito.

Se ancora per il mese di dicembre si calcola sull’importo di pensione da 500 e fino a 2.692 euro la rivalutazione anticipata al 2% (valida solo per redditi entro i 35mila euro), a cui aggiungere la tredicesima della pensione (anch’essa rivalutata al 2%) e arretrati dovuti a chi è già in pensione ma prestava servizio con uno dei Ccnl recente rinnovati e che ha diritto a ricevere comunque i dovuti aumenti relativamente al periodo in cui ancora era a lavoro e avrebbero dovuto essere effettivamente rinnovati i contratti (poi in ritardo), portando così le pensioni di dicembre ad aumentare anche più del doppio, da gennaio si cambia rivalutazione.

E’ stata ufficialmente fissata per gennaio 2023 la rivalutazione delle pensioni al 7,3%, indice che al momento è provvisorio e nel corso del prossimo anno potrebbe essere rivisto in base ai dati di novembre e dicembre 2022 e anche aumentato, con ulteriori conguagli per i pensionati.

In ogni caso, da gennaio 2023 le pensioni aumentano, e anche di tanto rispetto a quanto accaduto negli ultimi anni. Non si vedeva, infatti, un indice di rivalutazione pensionistica così alto da decenni.

Tuttavia, la rivalutazione effettiva al 7,3% non sarà piena per tutti: per i pensionati con redditi annui entro i 35mila euro riferiti al 2021, bisognerà calcolare gli acconti già dati per la rivalutazione anticipata al 2%, perché, come stabilito, chi ha già ricevuto un acconto di aumento della pensione del 2% da ottobre a dicembre, a gennaio 2023 avrà un aumento solo del 5,3%.

Chi ha, dunque, una pensione di 800 euro e ad ottobre, novembre e dicembre ha già avuto la rivalutazione anticipata al 2%, arrivando ad un aumento complessivo a fine anno di 48 euro, avrà un aumento da gennaio di circa 45 euro al mese pari al 5,3% di rivalutazione.

In ogni caso, al di al di coloro che hanno avuto la rivalutazione anticipata al 2%, come previsto dalle leggi in vigore, la rivalutazione pensionistica annuale non è piena per tutti ma calcolata in percentuali differenti a seconda del reddito percepito ed è nel dettaglio del:

  • 100% per pensioni fino a tre volte il minimo, fino a 2062 euro lordi;
  • 90% per pensioni tra tre e cinque volte il minimo, fino a 2577,90 euro lordi;
  • 75% per pensioni oltre cinque volte il minimo, oltre 2.577,90 euro lordi.
Per fare un esempio di calcolo di aumento delle pensioni tra 500-3000 euro nel 2023 con nuova rivalutazione ufficiale al 7,3%, chi prende una pensione di mille euro avrà un aumento di 56 euro circa considerando l’anticipo per la rivalutazione del 2% ricevuto, e si sale 78 euro per chi prende pensioni da 1.400 euro al mese, fino a 112 euro per pensioni da 2mila euro. 

Considerando che la percentuale di rivalutazione si abbassa dal 100% al 90% per pensioni lorde fino a 2577,90 euro e fino al 75% per pensioni lorde oltre 2.577,90 euro, per esempio, chi percepisce una pensione da 2.400 euro avrà un aumento di 157 euro circa, mentre chi ha un assegno pensionistico mensili di 2.800 euro avrà un aumento di circa 153 euro.