In quale regione costa di più?
La spesa è sempre più cara in Trentino e sempre meno cara in Basilicata, la più economica d'Italia. A scattare l'istantanea della situazione attuale ci ha pensato il Codacons.
Il Codacons pubblica la classifica del caro spesa in quali regioni la spesa costa di più e in quali di meno. E poi u'altra indagine per cpiare come si può risparmiare davvero.
Ci sono alcune regioni e alcune città in cui fare la spesa costa di più. E la differenza di prezzo tra la prima e l'ultima può essere anche molto consistente. Succede perché l'inflazione ovvero il livello medio di prezzi, è aumentato in misura diversa con la conseguenza di creare una spaccatura tra regioni più costose e altre più economiche. Tanto per avere una prima idea, la spesa è sempre più cara in Trentino e sempre meno cara in Basilicata, la più economica d'Italia. A scattare l'istantanea della situazione attuale ci ha pensato il Codacons su dati Istat, stilando una vera e propria classifica delle regioni in cui la spesa è più cara. Il punto di partenza è rappresentato dall'inflazione media italiana, pari al +1,2% nel 2017.
Se dai numeri non si scappa, allora il costo della spesa non è uguale in tutte le zone dell'Italia. In estrema sintesi, l'impegno di spesa richiesto è maggiore in Trentino Alto Adige, Liguria e Toscana per via dell'aumento maggiore dell'inflazione. Provando allora a dare uno sguardo alla classifica delle regioni italiane sulla base dell'inflazione media registrata, ma soprattutto del rincaro a famiglia, la situazione è chiara. Una precisazione: i dati del Molise non sono inseriti perché negli ultimi due anni i capoluoghi di provincia della regione hanno partecipato all'indagine sui prezzi al consumo solo per un sottoinsieme di prodotti del paniere.
Secondo l'associazione che tutela i diritti dei consumatori, il Trentino Alto Adige registra allora il picco dell'1,9%, seguito da Liguria e Toscana con l'1,5%. All'opposto Basilicata e Marche fanno registrare una inflazione ben al di sotto della media nazionale, +0,7% e + 0,9%. Il rincaro medio annuo per famiglia tiene conto non solo del tasso di inflazione ma anche della spesa media per consumi delle famiglie registrata in ogni regione.
Ci sono proverbi che sottolineano l'importanza del risparmio. E si sa che i detti popolari, spesso, anzi quasi sempre, non sbagliano. Risparmiare sulla spesa che si fa quotidianamente è un esercizio molto utile per il bilancio familiare. La classifica di Altroconsumo sui supermercati più convenienti può essere un utile vademecum.
C'è un'inchiesta molto interessante di Altroconsumo sui supermercati più convenienti per fare la spesa. La nota associazione indipendente e senza fini di lucro ha visitato 68 città italiane e ben mille punti vendita, ma ha soprattutto rilevato oltre un milione di prezzi alla scoperta del supermercato più conveniente d'Italia. Un lavoro certosino che ha fornito risultati sorprendenti su molti versanti così come conferme a quello che è il sentire comune. Alla fine dei giochi, il risparmio di spesa complessivo su base annua è di oltre 1.000 euro in base alla città in cui si vive e alla catena di Gdo ovvero Grande distribuzione organizzata (e non) scelta. Mica poco.
Il punto è che i prezzi cambiano da un negozio all'altro e la differenza per uno stesso articolo può essere considerevole. La meritoria indagine svela che i costi possono essere più salati del doppio. Di più: siccome la spesa cambia in base alla composizione della famiglia e alle possibilità economiche, basandosi sui dati di consumo dell'Istat, Altroconsumo ha anche calcolato quanto i tre profili analizzati - coppia, anziano solo o famiglia con figli - possono risparmiare cambiando tipo di spesa.
Ci sono due modi per leggere le classifiche. Da una parte c'è quella a livello territoriale ovvero si individua la propria città e si va alla ricerca del supermercato più economico. Tanto per fare un esempio, viene fuori che sia a Milano e sia a Roma, il punto vendita in cui conviene fare la spesa fa parte della catena Esselunga. Più precisamente, nel capoluogo lombardo, il risparmio massimo in città è pari a 1.021 euro con un ulteriore risparmio scegliendo i prodotti a marchio commerciale (1.990 euro) e il discount più economico (2.944 euro). Nella Capitale, il risparmio massimo in città è pari a 1.226 euro con un ulteriore risparmio scegliendo i prodotti a marchio commerciale (1.782 euro) e il discount più economico (2.736 euro).
In seconda battuta è possibile procedere con una lettura su larga scala ovvero capire qual è il supermercato meno caro su base nazionale. E in questo caso sono quattro le graduatorie elaborate da Altroconsumo, tutte pubblicate nell'ultimo numero del mensile e sul sito web. La prima riguarda i prodotti di marca ovvero è composta dai supermercati più conveniente se si è solit riempire il carrello di alimenti, detersivi, saponi che portano il marchio delle aziende leader di mercato. Il valore assegnato è stato pari a 100 alla catena più conveniente.
La seconda classifica fa riferimento ai supermercati più convenienti per chi fa la spesa basata su prodotti a marchio commerciale. Quasi tutti i supermercati, fa notare Altroconsumo, hanno una linea di prodotti marchiati con il logo della catena. Indice 100 va sempre al punto vendita più conveniente. Le classifiche, occorre rilevare, valgono anche se si fa la spesa con i prodotti che premiamo come miglior acquisto. Ecco allora:
Chi non bada al marchio e alla pubblicità, ma è interessato solo a fare le spesa più economica possibile, può consultare questa classifica elaborata da Altroconsumo. Trovano spazio i supermercati più convenienti per chi fa la spesa riempiendo il carrello solo con i prodotti dal prezzo più basso.
Infine, questa classifica è la sintesi delle altre tre classifiche e considera una spesa più realistica, fatta con prodotti di fascia alta (quelli di marca), di fascia media (a marchio commerciale) e di fascia bassa (i più economici). Come criterio di selezione, rileva Altroconsumo, l'insegna è stata presente almeno in una regione.