Rendimenti e durata nuove obbligazioni Eni
Le obbligazioni Eni sono emesse e offerte in sottoscrizione a un prezzo pari al 100% del loro valore nominale ovvero a 1.000 euro per ciascuna obbligazione. Convengono?
Tutto pronto per l'emissione delle nuove obbligazioni Eni. L'appuntamento per gli investitori italiani è da lunedì 16 gennaio. Se c'è però un aspetto da evidenziare è la modalità di adesione in quanto è ammessa anche quella online fino a venerdì 20 gennaio. L'alternativa è recarsi in filale fino a venerdì 3 febbraio, salvo chiusura anticipata.
Dal punto di vista geografico, l'offerta è destinata solo al pubblico in Italia. Se riavvolgiamo il nastro degli eventi, scopriamo che l'ultima emissione destinata al pubblico da parte di Eni risale a 12 anni fa. Sono allora numerosi gli aspetti da approfondire:
Per quanto riguarda i rendimenti, le obbligazioni pagano ai sottoscrittori interessi a tasso fisso sulla base del tasso di interesse nominale annuo lordo che sarà determinato e comunicato entro 5 giorni lavorativi dalla conclusione del periodo di offerta. Il tasso non può essere inferiore al tasso minimo, pari al 4,30%. C'è però un interessante aspetto da considerare. Il pagamento dell'ultima cedola è legato al raggiungimento di due target di sostenibilità. Il tasso di interesse a scadenza è collegato ai obiettivi di riduzione delle emissioni nette di gas serra (Scope 1 e Scope 2) associate al business Upstream e di incremento della capacità installata da fonti rinnovabili.
Più precisamente, in prima battuta la riduzione delle emissioni nette di gas serra associate alle operazioni del business Upstream. Nello specifico - come reso noto da Eni - l'obiettivo è di ridurre l'indicatore Net Carbon Footprint Upstream a un valore pari o inferiore a 5,2 MtCO2eq al 31 dicembre 2025. Il secondo target è l'incremento della capacità installata per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, fino a raggiungere un valore pari o superiore a 5 GW al 31 dicembre 2025.
Le obbligazioni Eni (codice ISIN IT0005521171) saranno quotate sul Mercato telematico delle obbligazioni organizzato e gestito da Borsa Italiana. A pari di importo e di durata, il Btp rende meno rispetto alle nuove obbligazioni Eni. Si tratta dunque di un elemento fondamentale da considera nella scelta del miglior investimento da effettuare.
Come abbiamo esaminato, il tasso non può essere inferiore a quello minimo fissato al 4,3% con netto minimo del 3,18%. Quello del Btp si avvicina raramente al 3%. Si tratta quindi di una soluzione che conviene se crediamo che l'inflazione si abbasserà al di sotto del 3,18% netto minimo entro la scadenza della detenzione dell'obbligazione.
Dopodiché, altro passaggio da considerare, quella di Eni è un'obbligazione sicura con un ranking affidabile. A tal proposito, Eni ha chiesto alle agenzie di rating Fitch, Moody’s e S&P Global l'assegnazione una valutazione sulle nuovi obbligazioni che si prospetta elevata.
Di conseguenza, se il timore è quello del rischio, in questo caso la decisione si poggia su basi non proprio scricchiolanti. Strettamente legato a questo aspetto c'è quello della durata di 5 anni, strategica per gli investitori con obiettivi di medio periodo e intenzionati a far fruttare i risparmi con una certa sicurezza.
Pollice in su anche in relazione alle commissioni e regime fiscale applicabile ai rendimenti. La sottoscrizione delle nuove obbligazioni Eni non comporta infatti alcuna spesa o commissione. E lo stesso rendimento si intende al lordo della imposizione fiscale vigente al momento del pagamento della cedola. Si ricorda che l'imposta sostitutiva sul periodo di detenzione delle obbligazioni maturati è pari al 26%, rispetto al 12,5% del Btp.