Multe sanzioni sequesti coronavirus uscite senza motivo
Da multe fino a 5mila euro a reclusione fino a 12 anni: quali sono multe e sanzioni per chi esce senza motivo in piena emergenza coronavirus
Vietato uscire se non per comprovata necessità, vietato fare sport all’aperto, divieto di spostarsi in altri Comuni rispetto ai propri di residenza, esercito in strada: diventano ancor più restrittive le misure per contenere la diffusione del contagio da coronavirus nel nostro Paese, dove le vittime sono arrivate a quasi 5mila e gli ospedali, soprattutto quelli lombardi, sono allo stremo, alle soglie del collasso, con medici, infermieri e altri tecnici e personale sanitario ormai al limite.
Le nuove disposizioni in materia di divieti prevedono anche ulteriori sanzioni, multe e sequestri per chi viola le misure. Vediamo quali sono i rischi che si corrono ad uscire senza motivo in questo periodo di emergenza per coronavirus.
Il nuovo decreto varato dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, i vigore da oggi, lunedì 23 marzo, prevede nuovi divieti volti al contenimento della diffusione da coronavirus, che resta ancora troppo elevata nel nostro Paese. Le misure (al momento in vigore fino al 3 aprile ma suscettibili di proroga), in particolare, prevedono:
Nel caso di fermo bisogna presentare apposita autocertificazione chi viene beccato fuori senza motivo o fornisce una falsa autodichiarazione rischia multe, sanzioni penali per violazione dell’ordinanza di salute pubblica coronavirus e per dichiarazioni mendaci e anche sequestri.
La Procura di Parma ha, infatti, emesso una circolare secondo cui alle sanzioni penali per chi non rispetta i divieti anti-coronavirus si può aggiungere il sequestro del veicolo, misura confermata dalla Cassazione. La Procura prevede che il veicolo di chi viola le misure restrittive previste possa essere sequestrato e affidato in custodia allo stesso conducente che non potrà più usarlo.
Nel caso di controllo a casa da parte delle Forze dell’Ordine per l’accertamento della presenza del veicolo ferma quest’ultimo non dovesse essere trovato, il proprietario soggetto a sanzione rischia una denuncia per sottrazione di cose sottoposte a sequestro, che prevede una reclusione da sei mesi a tre anni e una multa da 51 a 516 euro, che diventano reclusione da tre mesi a due anni e multa da 30 a 309 euro se il reato è commesso dal proprietario.
Le sanzioni previste per chi viola i divieti contenuti nel nuovo decreto del Presidente del Consiglio sono quelle previste dall’art. 650 del Codice Penale che prevedono:
Stando a quanto precisato, chi viene fermato e accusato di violazione dell’articolo 650 non riceve nel preciso momento del fermo alcun verbale con la sanzione o il bollettino per pagarla come avviene per normali multe.
Nel momento in cui si prende la multa, si avvia il procedimento penale cui si ci può opporre ricorrendo al proprio avvocato o ad un avvocato d’ufficio con la richiesta della cosiddetta oblazione, procedimento alternativo al giudizio penale che estingue il reato tramite pagamento allo Stato di una somma di denaro prestabilita.
Se il giudice accoglie la richiesta può anche decidere di far pagare la multa meno di quanto previsto fino alla metà, cioè da 206 euro a 103 euro. Così facendo, inoltre, il procedimento penale non finisce nel proprio casellario giudiziale. Se, invece, la multa da 206 euro viene subito pagata senza opposizione, il procedimento viene automaticamente iscritto nel casellario giudiziale.
I rischi sopra riportati sono quelli che corrono le persone che escono in questo momento di forte emergenza sanitaria dovuta alla diffusione, ancora troppo elevata, del coronavirus nel nostro Paese, ma non valgono per chi presenta apposito modello di autocertificazione nei casi di fermo da parte delle Forze dell’Ordine.
Sull’autodichiarazione si devono riportare i propri dati personali e il motivo per cui si è in giro. In particolare bisogna autodichiarare di: