Crowdfunding, come le aziende si possono finanziare online (a costi molto minori) per leggi 2023

di Luigi Mannini pubblicato il
Crowdfunding, come le aziende si possono

Crowdfunding, come le aziende si possono finanziare online (a costi molto minori) per leggi 2023

Anche per le Pmi italiane vi è la possibilità di finanziarsi attraverso la raccolta fondi online e on solo se si tratta di start-up e Piccole e medie imprese innovative

Come le Pmi si possono finanziare online

Intanto è importante sapere che le origine di questa modalità di finanziamento che solo ora si sta facendo largo anche in Italia, sono antiche. Il primo, emblematico, caso di crowdfunding si registrò già nel ‘700. Allora si utilizzava per consentire la stampa degli spartiti, un’operazione molto costosa a quei tempi. I musicisti si facevano sostenere dal pubblico più facoltoso. Pochi sanno che anche l’Ulisse di James Joyce è stato stampato con un crowdfunding ante litteram. Negli Stati Uniti addirittura il crowdfunding è servito per finanziare missioni spaziali e, pensate un po’ anche la Statua della Libertà, donata al popolo americano dai francesi nel 1865.

Allora ogni cittadino statunitense fu invitato ad offrire un contributo volontario, ciascuno in base alle proprie possibilità. In cambio Pulitzer offriva la visibilità sul suo quotidiano. In base alle nuove regole la dimensione massima delle aziende che possono lanciare campagne di crowdfunding sul web è di duecentocinquanta dipendenti e di cinquanta milioni di euro di fatturato massimo, oppure quarantatré milioni di totale di bilancio. È prevista una maggiore tutela per gli investitori grazie all’obbligo, in capo ai gestori dei portali per la raccolta di capitali on-line, di aderire a sistemi di indennizzo o di dotarsi di copertura assicurativa.

Le regole del crowdfunding

Il meccanismo dell’equity crowdfunding è simile a quello del crowdfunding “normale”. La Pmi che ha bisogno di un finanziamento per realizzare il proprio progetto deve indicare sulle apposite piattaforme che esistono in Rete la cifra di cui ha bisogno. Indicando ovviamente quali sono gli obiettivi da realizzare e la strategia che verrà utilizzata per perseguire gli obiettivi. Secondo dati dell’Osservatorio Crowdinvesting del Politecnico di Milano, l’obiettivo medio di raccolta è di 226.843 euro. In caso di buon esito l’impresa incassa gli investimenti e procede con il suo business plan. Se ciò non accade, non ci saranno ricadute sull’investitore che riceverà indietro la somma investita.

Il prestito tra privati

C’è un’altra forma di finanziamento alternativo a quello classico che sta prendendo sempre più piede anche in Italia c: si tratta del prestito tra privati o social lending. Anche in questo caso lo spazio di scambio è virtuale visto che avviene sulle apposite piattaforme delle aziende autorizzate. I prestiti tra persone si distinguono dalle altre forme di finanziamento anche per un altro aspetto. Ovvero quello di essere dei prodotti creditizi indipendenti da intermediari bancari e finanziari. La natura digitale del prestito e l’assenza di figure creditizie mediatrici permettono alle società di prestiti tra persone di offrire generalmente ai propri clienti i tassi di interesse inferiori alla media.