FlixBus sbarca a Empoli: corse dirette low-cost per 9 città italiane
Nuovi collegamenti in tutta Italia attraverso il pullman low cost e sono tutti molto interessanti
Flixbus sta riscuotendp un importante successo in Europa e in Italia e ora come annunciato nei suoi piani strategici auemnta i collagementi in tutta Italia. E si aggiuunge anche il treno low cost Flixtrain oltre alla non più solo semplicità curiosità del treno più innovativo e veloce concepio in Italia
Nuovi collegamenti dal Nord al sud in vista dell'estate, ma anche da e per il centro Italia, da parte di Flixbus, il pullman low cost che sta riscuotendo grande successo in Italia. E sono tutti collegamenti molto interessanti per le vacanze e i psoti turistici, basti pensare al Garagano.
Si allarga il raggio d'azione di FlixBus, compagnia tedesca di autobus low cost, in vista dell'avvicinarsi a grandi passi della stagione estiva. In centro Italia si segnala l'inclusione di corse in autobus verso nove città italiane del centro-sud dalla Toscana ed esattamente da Empoli. Più esattamente, dalla cittadina alle porte di Firenze sono adesso raggiungibili le città di Ancona, Bari, Foggia, L'Aquila, Perugia, Pescara, Termoli, Taranto, Teramo. Novità anche nella vicina Assisi, già protagonista in passato con le rotte per Napoli, Bari, Siena, Macerata e Civitanova Marche. Le nuove mete da segnare sul calendario delle partenze sono adesso Firenze, Prato, Pisa e Milano. E tra circa un mese partirà anche l'autobus FlixBus per Gallipoli, tradizionale meta di vacanza. Infine, potenziata la rete da Foggia e dal Gargano per l'estate. In tutti i casi, le corse sono prenotabili sia sul sito ufficiale della compagnia di trasporto e sia attraverso l'app dedicata da scaricare sullo smartphone o sul tablet. I più tradizionalisti possono invece rivolgersi in agenzia. Inviato il: 16:55
Come ci tiene a far sapere la società di trasporto, sono sette milioni i passeggeri trasportati da FlixBus in Italia dallo sbarco nel nostro Paese nel luglio 2015 a dicembre 2017: questo il traguardo raggiunto dall'operatore europeo degli autobus verdi, che si riconferma così una soluzione di mobilità sempre più amata da quanti viaggiano all'interno del Paese o si spostano all'estero per lavoro o piacere. Un bilancio ancora più positivo se si considera che il numero degli utenti che hanno utilizzato il servizio in Italia nel 2017 è più che raddoppiato rispetto al 2016, complice l'espansione capillare che, in pochi mesi, ha portato a oltre 200 il numero delle destinazioni nazionali servite.
Come spiegato dai vertici FlixBus, anche nel 2018 la società continuerà a offrire ai nostri passeggeri un'alternativa valida e sostenibile all'auto privata, attraverso la progressiva estensione della rete e la sua integrazione con altre soluzioni di mobilità collettiva, a beneficio di chi si sposta in Europa e dell'ambiente. In particolare, nutrono grandi aspettative per l'Italia, che tra i mercati in cui operiamo rappresenta quello con il tasso di crescita più elevato.
FlixBus, dopo aver innovato nel settore dei trasporti su gomma, ha programmato di entrare anche nel trasporto su rotaia con FlixTrain. Lo fa sperimentando il settore in Germania ma presto si espanderà ad altre nazioni Europee, Italia compresa. Caratteristiche del servizio tratte per pendolari e non a medio-lungo raggio con prezzi dei biglietti che dovrebbero attestarsi sui 9,99 Euro e la comodità del servizio che già dimostra ai propri clienti FlixBys
Dopo il successo avuto su strada, Flixbus vuole rivoluzionare anche il mondo della rotaia con Flixtrain, la partenza del nuovo progetto è prevista prima dell'estate e promette prezzi low cost.
Dal trasporto su strada a quello su rotaia e sempre e solo nel segno del low cost. Protagonista di questa nuova scommessa nel mondo dei trasporti è FlixBus. Non dovunque naturalmente e non Italia almeno per il momento. Il marchio Flixtrain debutterà in Germania sfidando senza timori l'ex monopolista Deutsche Bahn. Non si tratta di una idea, ma di un vero e proprio progetto ai nastri di partenza. Già in primavera sono infatti previsti i primi collegamenti a basso costo. Più esattamente il 24 marzo è il giorno della tratta Amburgo-Colonia mentre il mese successivo un treno low cost metterà in connessione Stoccarda e Berlino raggiungendo 28 stazioni ferroviarie.
L'intenzione è chiara: riuscire a fare breccia nelle preferenze dei consumatori puntando in prima battuta sul prezzo estremamente conveniente per viaggiare. Più nel dettaglio i biglietti ferroviari saranno proposti a 9,99 euro. Basta poco per rendersi conto come a tariffa sia estremamente competitiva. Non serve essere pendolari tedeschi ovvero conoscere i prezzi dei treni locali per farsi un'idea. L'operazione è possibile perché in Germania le ferrovie sono state deregolamentate. Ma guai a considerarla una soluzione di Serie B perché i mezzi di FlixBus sono noti anche per la comodità e la facilità d'uso della sua applicazione per smartphone con cui prenotare la corsa.
In Italia i ciclisti hanno sempre avuto poca considerazione, piste ciclabili rare, diritti spesso limitati e servizi a loro dedicati quasi inesistenti. Non fanno eccezione i treni ad alta velocità, che al contrario delle nazioni a noi vicine, non offrono la possibilità reale di poter trasportare la propria bicicletta per intero. Ecco l'attuale situazione e gli unici modi per portare le biciclette sui Frecciarossa e su Italo e quello che potrebbe cambiare a breve.
Il nostro è un Paese amico delle biciclette e dei ciclisti? Non proprio e basta effettuare un confronto con quanto accade oltre confine per farsi un'idea. Se in molti paesi europei è molto facile caricare la propria bicicletta anche sui treni ad alta velocità, da noi le cose non stanno proprio così. In Germania l'entrata in servizio dei convogli ad alta velocità di quarta generazione Ice 4 agevola l'operazione combinata bici e treno. Le carrozze dispongono infatti di un apposito compartimento per il trasporto di otto biciclette. Si tratta allora di un servizio completo per la collettività e non limitato a una sola due ruote ovvero a un passeggero occasionale.
Dalle nostre parti la sensibilità non è affatto così pronunciata. Né la storica Trenitalia né i più recenti treni Italo (Ntv) permettono di trasportare le bici se non smontate e imballate come bagaglio ingombrante. La sola opzione è rappresenta dalle biciclette pieghevoli riposte nell'apposita sacca. Significa che chi vuole muoversi parte in bici e parte in treno può farlo solo a bordo dei treni regionali (e non ovunque). Le regole da seguire, illustrate da bikeitalia, sono chiare. Innanzitutto la bicicletta deve essere smontata e riposta in un'apposita sacca e e dimensioni non devono superare i 110 centimetri di lunghezza, i 70 centimetri di altezza e i 40 centimetri di profondità.
Solo questi aspetti danno l'idea del grado di complicazione a cui sono sottoposti i ciclisti italiani rispetto a quanto accade altrove. In seconda battuta, la bicicletta deve essere riposta nei vani portabagagli disposti in testa e in coda alla carrozza. Quelle pieghevoli non devono essere insaccate ma è sufficiente che siano piegate. Infine, una bici insaccata e riposta nel vano bagagli è considerata essa stessa un bagaglio e non richiede il pagamento di alcun supplemento.
Che il nostro sia quasi un caso isolato è dimostrato dalle condizioni applicate nelle confinanti Francia e Svizzera. Nel primo caso i passeggeri possono caricare la bicicletta a bordo dei TGV (Train à Grande Vitesse ovvero treno a gran velocità) senza smontarla. C'è un extra da pagare, pari a 10 euro, ma si tratta naturalmente della normalità delle cose. E anche i trasporti in Svizzera hanno compiuto molti passi in avanti. Il servizio combinato bici e treno è disponibile su alcune corse della linea Amburgo - Monaco-Stoccarda ed è destinato a essere allargato. Calendario delle partenze alla mano, gli orari di riferimento solo alle 8.17 e alle 13.39. Il costo? Nove euro in più.
Tutto vero: il treno a levitazione magnetica passiva esiste. I test sono stati effettuati e i video sono la dimostrazione più chiara del buon esito di questa operazione. Ma la novità è anche un'altra: la firma italiana del prototipo che non richiede impiego di energia elettrica per la generazione del campo necessario a distaccare le carrozze dalle rotaie. La tecnologia in grado di rivoluzionare il trasporto, portando con sé risparmi energetici e riduzione degli impatti ambientali, è stata infatti sviluppata da ricercatori di Pisa e Treviso. Dietro Ironlev c'è infatti la joint venture tra Girotto Brevetti di Treviso, impegnata nel settore ricerca e sviluppo in ambito meccatronico, e Ales Tech, startup di Pisa che ha già lavorato nel progetto Hyperloop di Elon Musk.
Questi sono allora giorni destinati a passare alla storia perché mai come adesso si avvicina ancora un po' alla realtà il treno senza ruote ispirato a Hyperloop, il progetto dell'impreditore Elon Musk. La sua è una visione anticipatrice di ciò che tra qualche decennio apparirà come la normalità. L'obiettivo è realizzare un treno in grado di viaggiare a mille chilometri orari. Se Hyperloop è ancora un'idea per il futuro, si avvicina invece alla realizzazione il treno a levitazione magnetica passiva, che non richiede impiego di energia elettrica per la generazione del campo necessario a distaccare le carrozze dalle rotaie. Ad aver ottenuto la tecnologia necessaria è stata una squadra di inventori italiani nata da una joint venture sull'asse Treviso-Pisa. Una dimostrazione delle possibilità di questa soluzione è stata data a Spresiano, località trevigiana.
La squadra di ricercatori impegnata nel progetto è una sintesi di talenti della Girotto Brevetti, società veneta della meccatronica, e Ales Tech, una startup fondata da ex studenti di ingegneria meccanica della scuola Sant'Anna di Pisa, già in lizza per la creazione delle sospensioni del treno iperveloce Hyperloop. Non si tratta allora degli ultimi arrivati, ma di alcune delle menti più brillanti del panorama italiano che, nella maggior parte dei casi, lavorano fuori dalla luce dei riflettori.
Una delle principali scommesse da vincere è quella degli attriti. Se fosse possibile sostituire le ruote di un treno con pattini che scivolino sui binari senza toccarli, si stima un risparmio di un 30% di energia che va dispersa nel rotolamento. Insieme si otterrebbe una riduzione del rumore e dello stress a carico delle rotaie. E se esistono, come in Giappone, sistemi di trasporto collaudati che si muovono sul cuscinetto magnetico, la novità italiana sta nella caratteristica di funzionare in modo passivo. Per sollevare il treno dalle rotaie non serve energia perché il campo magnetico sufficiente si crea gratuitamente piazzando sistemi simili a grosse calamite che respingendo il ferro dei binari, azzerano il contatto fra vetture e suolo. Per raggiungere le velocità di Hyperloop - fanno notare gli ideatori - occorrono infrastrutture dedicate, cioè condotte tubolari depressurizzate per abbattere la resistenza aerodinamica. Sotto il video e altri qui