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Quali sono le misure annunciate dal governo con il nuovo Def 2023: quasi nessuna novità concreta e importante anticipata per cittadini e lavoratori
Qual è la verità sul Def e la manovra Finanziaria su pensioni, stipendi, partite iva e altri importanti interventi attesi Governo Meloni? Il Def, Documento di Economia e Finanza per il triennio 2024-2026, che anticipa le misure che dovranno rientrare nella prossima Manovra Finanziaria 2024, approvato dal Consiglio dei Ministri la scorsa settimana, riporta dati attuali e nuove stime su Pil e debito pubblico e annuncia un nuovo taglio del cuneo fiscale per lavoratori dipendenti e novità per Superbonus 110%-90% e altri bonus edilizi.
Nulla di concreto (e positivo) è stato detto in riferimento alle pensioni, per cui si attendevano (e si attendono ancora) novità per una revisione strutturale dell’attuale legge Fornero e dei requisiti per pensione di vecchiaia e pensione anticipata ordinaria troppo rigidi. Anzi, l’unico riferimento diretto alle pensioni riguarda la quota 41, fortemente proposta dalla Lega per permettere a tutti i lavoratori di andare in pensione con 41 anni di contributi indipendentemente dal requisito anagrafico, che sarebbe stata rimandata per mancanza di risorse economiche necessarie al momento.
Nulla neppure per le Partite Iva, che dovrebbero ormai essere, soprattutto per quelle con fatturati minori, quelle a cui rivolgere particolare attenzione perché tenute finora fuori da qualsiasi novità favorevole e conveniente.
L’unica misura economica effettiva annunciata dal governo con il nuovo Def è un nuovo taglio del cuneo fiscale per ridurre la tassazione dei lavoratori dipendenti aumentandone contestualmente la busta paga. Tuttavia, si tratta di una misura che, come annunciato, potrebbe prendere il via già dal prossimo mese di maggio (con approvazione di apposito decreto), o al più a giugno ma sempre con effetto retroattivo a maggio, per portare vantaggi immediati ai lavoratori.
E’ chiaro, dunque, che se effettivamente il nuovo taglio del cuneo fiscale, che potrebbe essere raddoppiato rispetto a quanto già attualmente previsto, partirà da maggio-giugno, il Def si rivela in verità una scatola vuota, considerando che dovrebbe prevedere le misure da attuare poi con la nuova Legge di Bilancio 2024, ma nulla è stato annunciato in generale in merito.
Il problema è la mancanza delle risorse economiche necessarie, tanto che il ministro dell’Economia Giorgetti e altri esponenti del governo hanno spiegato che ulteriori risorse potrebbero arrivare dalla cancellazione di alcuni bonus e misure, dal pil in crescita e dalla ricerca di extra deficit da Ue. Ma tutto al momento è ancora incerto.
Non ci sono, dunque, particolari interventi annunciati per lavoratori, cittadini e famiglie con il nuovo Def 2023 e, in realtà, le uniche modifiche che potrebbero arrivare per pensioni e partite Iva sono solo quelle contenute nella nuova riforma fiscale, presentata ma ancora da approvare definitivamente, tra revisione delle aliquote Irpef di tassazione sui redditi, riordino delle detrazioni e nuove deduzioni.