Quali sono le misure su cui il governo potrebbe lavorare per la prossima Manovra Finanziaria 2024: anticipazioni e problemi
Quali sono le interessanti anticipazioni sulla manovra finanziaria trapelate in Agosto tra conferme e smentite? Si va verso la definizione delle misure che dovranno rientrare nella prossima Manovra Finanziaria 2024 e, dopo la presentazione del Def in primavera, si attende ora, in autunno, la Nadef, Nota di aggiornamento al Def, con risorse disponibili da impiegare e misure prioritarie da definire.
Lo stesso ministro dell'economia, Giancarlo Giorgetti, ha parlato di una manovra complicata, che dovrebbe essere soprattutto a favore di coloro che percepiscono redditi medio-bassi, perché non si potrà fare tutto con le risorse disponibili, motivo per il quale il ministro al Pnrr, Raffaele Fitto, potrebbe chiedere una moratoria all’Europa per la sospensione del nuovo Patto di stabilità con le stringenti regole su deficit e debito.
In ogni caso, le nuove regole devono essere definite entro fine anno per poi entrare ufficialmente in vigore da gennaio 2024 e al momento le discussioni sono molto contrastanti.
Tra le misure principali su cui si lavora c’è certamente quella di rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale al 7% per redditi fino a 25mila euro e al 6% per redditi tra 25mila e 35mila euro strutturale per tutto il 2024, considerando che la misura è ora in vigore temporaneamente fino alla fine dell’anno, per garantire stipendi adeguati e maggiore potere di acquisto ai lavoratori senza, però, pesare sulle aziende.
Particolarmente d’accordo sulla misura il vicepremier Antonio Tajani e il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Per l’attuazione della misura servono circa 10 miliardi, altri 5-6 miliardi sarebbero necessari per la riforma del fisco con la riduzione a tre delle aliquote Irpef, la detassazione delle tredicesime, dei premi aziendali e degli straordinari e altri 6 miliardi sarebbero necessari per le spese obbligate, per esempio per le missioni internazionali, l’indennità di vacanza contrattuale nel pubblico impiego. Infine, altri 7 miliardi servirebbero per rifinanziamento del fondo sanitario, trasferimenti ai comuni e primi stanziamenti per il Ponte sullo Stretto.
E ci sono da mettere in conto anche le spese per le misure per famiglie e per la natalità promesse dal governo, per investimenti nell’edilizia sanitaria e per l’ammodernamento tecnologico, nonché per politiche per incentivare la partecipazione al lavoro, l’offerta di lavoro individuale e l’imprenditorialità, soprattutto femminile.
Le risorse che effettivamente saranno disponibili e si potranno impiegare per misure della nuova Manovra si consoceranno con la NaDEF di settembre.
Tra le prime interessanti anticipazioni e novità che potrebbero rientrare nella prossima Manovra Finanziaria 2024 ci sono certamente quelle relative alle pensioni, sia e soprattutto per le uscite anticipate, e sia per aumenti degli importi delle pensioni.
L’attenzione è puntata particolarmente sulle possibili misure per uscite anticipate che potrebbero rientrare nella Manovra, considerando che entro la fine del 2023 si esaurisce la quota 103 e che, in mancanza di una vera e propria riforma delle pensioni strutturale, bisognerà permettere a chi lo volesse di anticipare il momento dell’uscita dal lavoro.
Si parla della possibilità di prorogare sistemi già in vigore, dalla stessa quota 103 per andare in pensione prima a 62 anni di età e con 41 anni di contributi, alla proroga dell’ape social, che però potrebbe essere ampliata a comprendere anche altre categorie di lavoratori usuranti e gravosi.
Ma si torna a parlare anche di quota 41 per tutti, per permettere a tutti di andare in pensione con 41 anni di contributi e senza alcun requisito anagrafico ma accettando di calcolare la propria pensione finale solo con sistema contributivo, e di una nuova quota 96, che permetterebbe di andare in pensione prima a 61 anni d'età e con 35 anni di contributi ma solo ad alcune categorie di persone, a partire da lavoratori impegnati in attività gravose e usuranti.
In discussione anche un nuovo scivolo pensionistico per andare in pensione prima ma solo per donne over 60, che come per l’Ape social, potrebbe prevedere una indennità fino al compimento del 67esimo anno di età per poi iniziare a percepire la normale pensione.
Per aumentare, invece, gli importi delle pensioni, si parla innanzitutto di aumentare ancora le pensioni minime portandole da 600 a 700 euro.