Modifiche regole, tasse, bonus e agevolazioni su affitti case con nuovo decreto Governo Meloni

di Marianna Quatraro pubblicato il
Modifiche regole, tasse, bonus e agevola

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Quali sono misure e aiuti che potrebbero contribuire ad affrontare al meglio il problema del caro affitti 2023: in arrivo nuovo decreto

E’ di questi giorni sempre più intensa la protesta contro il caro affitti che non colpisce solo gli studenti universitari ma tutti coloro che vivono in affitto e che nell’ultimo anno, e soprattutto negli ultimi mesi, hanno visto aumentare l’importo del canone di affitto di pagare.

Sale l’inflazione, salgono i prezzi e salgono anche i canoni di affitto da pagare per adeguamento e si tratta di una situazione che sta creando non pochi disagi e difficoltà a studenti, lavoratori e famiglie. Ma per tutela di tutti e sostegno sembrerebbe che il governo Meloni stia lavorando ad un nuovo decreto affitti per importanti modifiche su tasse, regole, bonus e agevolazioni. Vediamo cosa potrebbe prevedere.

  • Nuovo decreto affitti quando potrebbe arrivare
  • Modifiche attese per tasse e regole contratti con nuovo decreto affitti
  • Agevolazioni e bonus al vaglio contro caro affitti 

Nuovo decreto affitti quando potrebbe arrivare

Il Consiglio dei Ministri sblocca 660 milioni per gli alloggi universitari e l’acquisizione della disponibilità di nuovi posti letto presso alloggi o residenze per studenti delle istituzioni della formazione superiore, per cercare di arginare il problema del caro affitti prepotentemente tornato attuale. Ma non solo: si tratta forse solo di un primo passo verso ulteriori modifiche e sostegni per chi vive in affitto. 

Secondo quanto riportano le ultime notizie, ci sarebbero, infatti, importanti indiscrezioni sull’arrivo di un nuovo Decreto affitti per la casa che potrebbe arrivare ufficialmente insieme alla prossima riforma del Fisco se fatta a settembre come si dice, o potrebbe arrivare in un decreto ad hoc se invece la riforma del Fisco ufficiale dovesse slittare.

Si tratta di un Decreto che potrebbe sfruttare, come del resto sta già accadendo, i finanziamenti dell’Europa per l’attuazione dei piani del Pnrr. 

Modifiche attese per tasse e regole contratti con nuovo decreto affitti

Mancano ancora misure ufficiali che potrebbero rientrare nel nuovo Decreto affitti ma si parla di modifiche a tasse e contratti, a partire dalle modalità di contratti per affitti brevi per arrivare ad una possibile estensione della cedolare secca.

Il governo Meloni lavora, infatti, per defnire nuove regole e norme per la regolarizzazione degli affitti brevi, che permettono di affittare case per un periodo massimo di 30 giorni e senza obbligo di registrazione dei relativi contratti. 

La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ha, del resto, recentemente spiegato la necessità di intervenire con nuove strette sugli affitti brevi e soprattutto per chi gestisce decine di appartamenti tramite definizione di nuove regole a livello nazionale.

Potrebbero, per esempio, rientrare tra le nuove regole da seguire per gli affitti brevi, la decisione di un minimo di notti per affittare case, o la compilazione obbligatoria di un registro per chi ospita, e, ancora, nuove misure di tutela per le famiglie numerose che scelgono una casa piuttosto che un albergo, nonché nuovi incentivi per gli affitti brevi nei piccoli borghi di Italia dove non sono presenti strutture alberghiere.

Ulteriori modifiche già in vigore per gli affitti brevi riguardano anche la cedolare secca per gli affitti: stando a quanto stabilito, infatti, è possibile può optare per la cedolare secca anche per gli affitti brevi ma direttamente in dichiarazione dei redditi e solo ed esclusivamente se nel corso dell’anno si affittano al massimo quattro appartamenti, e sono inoltre previsti nuovi obblighi di comunicazione all’Agenzia delle Entrate per tutti i contratti che prevedono un affitto di durata massima di 30 giorni.

Per chi opera come sostituto di imposta e applica la ritenuta del 21% sui canoni di locazione e i corrispettivi, la comunicazione deve essere inviata esclusivamente tramite Certificazione Unica, mentre tutti gli altri possono effettuare le comunicazioni attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate entro il 30 giugno dell’anno successivo alla data di stipula del contratto.

E considerando il successo della cedolare secca, nel nuovo Decreto affitti potrebbero esserci miglioramenti e ampliamento del regime semplificato di tassazione sugli immobili, come estensione dei limiti attuali previsti o ulteriori immobili per cui potrà essere possibile optare per il regime della cedolare secca. 

Agevolazioni e bonus al vaglio contro caro affitti 

L’intenzione del governo contro il caro affitti attuale in Italia, dopo aver sbloccato ulteriori risorse per gli alloggi per gli studenti, è quello di definire ulteriori misure di aiuti e agevolazioni per sostenere non solo gli studenti ma anche coppie, famiglie e altri soggetti che vivono in affitto e che hanno visto repentinamente aumentare i prezzi dei canoni di locazione, a partire da nuove risorse da destinare al bonus o contributo affitti, già in vigore da due anni ormai e che in molti Comuni è stato già rinnovato anche per il 2023 ma in altri no per mancanza di risorse economiche e che rappresenta un ottimo contributo per aiutare i cittadini a pagare l’affitto in un momento di particolare difficoltà come quella attuale che si sta vivendo.

I progetti al vaglio parlano di piani di riconversione di edifici pubblici abbandonati o dismessi in case di studenti o case popolari, nonché di definizione di prezzi calmierati per determinate tipologie di alloggi e categorie di persone.

Del resto, proprio Confabitare, associazione per la tutela della proprietà immobiliare, ha richiesto al governo di definire nuovi accordi territoriali tra inquilini e proprietari per garantire affitti calmierati come anche la stipula di un nuovo Piano Casa Nazionale.

Confabitare ha, infatti, già presentato nei comuni accordi territoriali con associazioni di proprietari e inquilini per garantire affitti calmierati agli studenti universitari e ha avanzato diverse proposte alla politica, tra cui la riconversione di aree dismesse in alloggi, ma al governo ha chiesto un nuovo Piano Casa Nazionale per risolvere il problema del caro affitti in maniera unitaria per tutti.

Inoltre, per gli affitti di alcune categorie di persone, Confabitare chiede anche l’esonero dal pagamento dell’Imu per incentivare i proprietari a concedere locazioni.