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Quali sono e cosa prevedono i nuovi obblighi imposti dall’Ue per rendere il mondo più pulito e meno inquinato. Si aggiungono nuovi dettagli e anticipazioni
L’Ue verso un mondo più pulito: sono diverse le direttive recenti dell’Europa che puntano a cambiare le abitudini dei cittadini per renderle più consapevoli verso un mondo decisamente meno inquinato. Si è partiti con l’obbligo di ristrutturazione delle case più vecchie e inquinanti per arrivare a ulteriori direttive che si preparano a diventare leggi. E mentre avanza la legge Ue di sostituzione delle caldaie sono anche altri tre gli importanti obblighi per la casa già decisi dall’Ue. Vediamo quali sono e cosa prevedono.
Sarebbe, infatti, all’esame della Commissione Ue la bozza dei regolamenti sui requisiti per la commercializzazione delle caldaie e la revisione dell’etichettatura, i cosiddetti regolamenti Ecodesign ed Energy labelling sui sistemi di riscaldamento, che non prevedono direttamente il divieto all’uso di caldaie a gas ma definiscono un limite minimo di efficienza stagionale per la categoria delle caldaie, pari al 115%.
La scomparsa delle caldaie a gas sarà, infatti, progressivo: il primo passaggio potrebbe avvenire tra il 2025 e il 2026, quando non saranno più disponibili gli incentivi per la loro installazione che saranno, invece, esclusivamente rivolti all’installazione di tecnologie alternative e alla sostituzione dei vecchi impianti, fino ad arrivare al 2029, data limite per lo stop alla vendita sul mercato delle caldaie autonome alimentate a fonti fossili.
Secondo recenti indiscrezioni, in virtù del piano di risparmio energetico messo a punto dall’Ue con nuove direttive e imposizioni, potrebbe arrivare nuova legge anche per la sostituzione di cucine e l’installazione di pannelli solari insieme all’obbligo di ristrutturazioni green di casa.
Prima ancora dell’imposto obbligo di sostituzione delle caldaie a gas, è stata approvata la nuova legge per la ristrutturazione obbligatoria delle case per ridurre le emissioni inquinanti delle case italiane e garantire maggiore efficientamento energetico, con l’obiettivo entro il 2030, di avere tutti gli immobili sia residenziali e sia non residenziali con classe energetica E.
Secondo quanto previsto dalla nuova legge europea, l’obbligo di ristrutturazione casa varrà per tutte le case e gli edifici di classe inferiore a E ed entro il 2023 tutti gli edifici e le case di classe energetica inferiore a E, cioè F e G, dovranno essere ristrutturati per migliorare la propria classe energetica e ridurre, quindi, le proprie emissioni inquinanti.
I passaggi previsti dalla nuova direttiva europea sono i seguenti:
La tecnologia a induzione risulterebbe, infatti, essere decisamente efficiente dal punto di vista energetico di dispendio di energia, perché non usa il gas come combustibile per riscaldare pentole e padelle.
I fornelli dei piani a induzione si scaldano molto velocemente, permettendo così di portare l’acqua a ebollizione in minor tempo, e di cucinare più velocemente, in generale, raggiungendo la temperatura desiderata per una determinata cottura e questo riduce sensibilmente i tempi di cottura e, di conseguenza, di energia.
Altra intenzione già annunciata dall'Ue è quella di rendere obbligatori i pannelli solari per tutti gli edifici pubblici e commerciali dal 2026 in poi, superata una specifica metratura, ed entro il 2030 obbligatori per tutti gli edifici residenziali.
L’obiettivo dell’Ue è raddoppiare la capacità fotovoltaica europea e installare 600 nuovi gigawatt entro il 2030, un progetto che sarà a tappe, come annunciato, per cui:
Tra i nuovi obblighi green imposti dall’Ue arriva anche lo stop all’installazione di alcuni tipi di condizionatori per la lotta agli idrofluorocarburi, noti anche come F-gas, e il loro effetto serra
L’obiettivo dell'Ue è limitare l’uso degli F-Gas fino ad arrivare all’eliminazione completa entro il 2050 e si tratta di una novità che potrebbe rendere vecchi e sostituire molti condizionatori, sia a livello domestico che industriale.
Secondo l’Ue, gli F-gas, gli idrofluorocarburi, essendo responsabili dell’emissione di gas ad effetto serra, devono essere vietati e si tratta di un divieto che potrebbe scattare già dal primo gennaio 2024 ma le associazioni di categoria sono già sul piede di guerra e hanno più volte espresso la loro preoccupazione, sia per i costi che la sostituzione dei condizionatori prevederebbe e sia per la necessaria formazione dei tecnici che devono sostituire e installare i nuovi condizionatori. I tempi stretti non permetterebbero loro di avere le competenze giuste per adeguare i sistemi alle nuove norme Ue.