Quarantena o malati di Covid, quanto pagati
Ecco tutte le nuovissime disposizioni legislative riguardi chi è in quarantena o malato di covid riguardo i pagamenti degli stipendi.
Sono trascorsi quasi due anni dalla ufficializzazione della pandemia, ma la parola fine non è stata ancora scritta. Tuttavia molte disposizioni sul lavoro sono cambiate. Pensiamo ad esempio a quelle relative al pagamento del dipendente che si trova nel periodo di quarantena oppure è malato di Covid. Ebbene, a differenza di quanto accadeva fino a pochi anni fa, registriamo un deciso cambio di marcia.
Succede infatti che l'esecutivo ha deciso di non prorogare le disposizioni che equiparavano a malattia il periodo di isolamento precauzionale dei lavoratori privati. La conseguenza è presto detta: manca la copertura economica per pagare la quarantena. Entriamo quindi nel dettaglio della normativa in vigore per esaminare da vicino:
Quarantena o malati di Covid, quanto si è pagati
Leggi 2022 aggiornate su lavoratori con il Covid
Le leggi 2022 hanno aggiornato il trattamento retributivo dei lavoratori in quarantena o malati di Covid. O meglio, la quarantena e la permanenza domiciliare fiduciaria che interessa le persone che hanno fatto ingresso in Italia da zone a rischio non sono più equiparabili alla malattia. C'è perfino chi è andato oltre precisando che a essere privati dal diritto all'indennità dell'Inps sono i circa 10 milioni di italiani che hanno ricevuto la seconda dose di vaccino da oltre 5 mesi che in caso di contatto con un positivo al Covid sono obbligati a restare nella propria abitazione.
Come devono allora comportarsi i lavoratori per cui è impossibile ricorrere allo smart working? Come possono agire i lavoratori fragili che non possono prestare la propria attività da remoto? La sola possibilità che hanno adesso il mano è il pagamento dei giorni di assenza da parte del datore di lavoro.
Fino allo scorso anno non era possibile ricorrere alla tutela previdenziale della malattia o della degenza ospedaliera nei casi in cui il lavoratore in quarantena o in sorveglianza precauzionale perché soggetto fragile continui a svolgere, sulla base degli accordi con il proprio datore di lavoro, l’attività lavorativa in modalità smart working presso il proprio domicilio. In questa circostanza, infatti, non ha luogo la sospensione dell’attività lavorativa con la relativa retribuzione.
Tutti i dettagli sulla quarantena obbligatoria e l'impossibilità di andare al lavoro o di lavorare da casa perché si è stati vicini a un positivo al Covid sono stati messi nero su bianco dall'Inps.
L'Istituto nazionale per la previdenza sociale precisa testualmente che il decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146 ha modificato la disciplina delle tutele previste, durante l'emergenza Covid-19, per i lavoratori in quarantena e per i cosiddetti lavoratori fragili.
La nuova norma stabilisce che l'equiparazione a malattia del periodo trascorso in quarantena con sorveglianza attiva o in permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva dai lavoratori del settore privato è riconosciuta fino al 31 dicembre 2021, a fronte di apposito stanziamento.