Nuovi interessanti risarcimenti e indennizzi ai lavoratori nel 2023 stabiliti da Cassazione

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Nuovi interessanti risarcimenti e indenn

Quali malattie sono oggetto di risarcimenti

Il rischio coperto dall'Inail non riguarda solo l'infortunio e la malattia professionale in sé ma anche i disturbi psichici o fisici provocati dal modo in cui si lavora.

Ci ha adesso pensato la Corte di Cassazione a fissare un importante principio in tema di risarcimenti e indennizzi ai lavoratori nel 2023. Si tratta di una decisione che completa quanto previsto dall'attuale normativa in vigore. Le regole sull'infortunio sul lavoro coinvolgono sia l'Inail e sia il datore di lavoro.

Spetta a quest'ultimo corrispondere l'importo dal giorno dell'infortunio fino al quarto giorno. Poi interviene l'Inail. Approfondiamo meglio in questo articolo:

  • Risarcimenti e indennizzi ai lavoratori, nuova importante sentenza della Cassazione
  • Quali malattie sono oggetto di risarcimenti e indennizzi da parte dell'Inail

Risarcimenti e indennizzi ai lavoratori, nuova importante sentenza della Cassazione

Cosa hanno deciso i giudici della Suprema Corte in tema di indennizzo del lavoratore da parte dell'Inail a seguito di infortunio del lavoro? Per i togati non occorre tenere conto solo del rischio specifico legato all'attività svolta ovvero al lavoro.

Bisogna considerare anche quello che viene considerato il rischio specifico improprio. In pratica è quello non strettamente insito nell'atto materiale della prestazione lavorativa, quanto piuttosto collegato con la prestazione lavorativa stessa. Si tratta di una differenza che è evidentemente in grado di fare la differenza.

Detto in altri termini, la malattia deve essere indennizzata anche se deriva dall'organizzazione del lavoro e dalle modalità di svolgimento. Provando a fare un esempio, è il caso di chi soffre di stress da lavoro o di una patologia derivata dal mobbing o dal fumo passivo. Il rischio coperto dall'Inail non riguarda solo l'infortunio e la malattia professionale in sé ma anche i disturbi psichici o fisici provocati dal modo in cui si lavora.

Nel caso di mancato riconoscimento dell'infortunio sul lavoro, l'Inail invia una comunicazione al domicilio del dipendente. Le ragioni possono essere differenti, come l'assenza di causa violenta o il rischio generico ovvero la mancanza di postumi o l'esistenza di postumi non considerati adeguati.

Quali malattie sono oggetto di risarcimenti e indennizzi da parte dell'Inail

Dalle novità in ambito giudiziario a quelle legislative il passo è breve. Secondo le disposizioni vigenti devono essere indennizzate tutte le malattie di natura fisica o psichica la cui origine va ricondotta al rischio del lavoro.

Non conta che riguardi la lavorazione in sé o l'organizzazione del lavoro e le modalità della sua esplicazione. In pratica, ogni forma di malattia professionale che è conseguente all'attività lavorativa deve essere assicurata dall'Inail, anche se non è compresa tra le malattie tabellate o tra i rischi tabellati. Spetta al lavoratore dimostrare il nesso di causa tra lavoro e malattia.

Sono tre i concetti fondamentali alla base dell'infortunio sul lavoro. Solo se si verificano tutti e tre si ha diritto al pagamento. Il primo è quello di causa violenta che si determina con un'azione che provoca danno all'organismo del lavoratore e non è straordinaria bensì ordinaria ovvero in occasione dello svolgimento dell'attività di tutti i giorni.

Il secondo è quello di inabilità che può essere permanente assoluta con infortunio che determina l'impossibilità completa a lavorare, permanente parziale con diminuzione oltre il 10% della capacità lavorativa, temporanea assoluta con infortunio che impedisca totalmente per più di tre giorni di svolgere il proprio lavoro.

Il terzo o è quello dell'occasione di lavoro. Vuol dire che non basta che l'infortunio si verifichi durante il lavoro ma per il lavoro.