Come si avvia a cambiare la P.A. tra aumenti stipendi, nuove condizioni di lavoro e nuove modalità di assunzioni dipendenti
Cosa cambia per stipendi e condizioni di lavoro per gli statali e modalità assunzioni secondo quanto annunciato dal Ministro Zangrillo per il 2023? Competenze, merito e responsabilità sono i tre pilastri su cui punterà il ministro della Pubblica Amministrazione Zangrillo per nuova organizzazione e composizione della pubblica amministrazione in Italia, cercando di valorizzare i giovani attraverso nuove modalità di assunzioni e cercando di garantire stipendi più alti per tutti in modo da soddisfare i dipendenti per il lavoro svolto. Vediamo allora quali sono le novità annunciate dal ministro Zangrillo per rinnovare il mondo della P.A.
Per rendere la pubblica amministrazione attrattiva per giovani laureati, di tantissime professionalità è necessario lavorare per un miglioramento retributivo ma anche eventuali premi al merito, migliorando, al contempo, le condizioni di lavoro dei dipendenti.
Zangrillo fa particolare riferimento, poi, al personale a tempo determinato assunto in periodo Covid, spiegando che il governo sta lavorando per tutelare questi lavoratori, prevedendo meccanismi di stabilizzazione, allungando le scadenze dei contratti fino al 2026, definendo nuovi ingressi nella P.A. per coprire al 100% il turn over con oltre 156.000 unità di personale e la previsione di oltre 10 mila unità aggiuntive.
Se tra i principali obiettivi annunciati dal ministro Zangrillo c’è quello di aumentare gli stipendi dei dipendenti pubblici e modificare le condizioni di lavoro degli stessi, virando verso una maggiore valorizzazione di merito e competenze, d’altro canto, rivolge l’attenzione anche sulle modalità di assunzione degli statali, che devono cambiare.
Secondo Zangrillo, infatti, per rendere la pubblica amministrazione più attrattiva devono essere modificate le procedure concorsuali, che devono diventare più veloci, e, in generale, le modalità di assunzione dei dipendenti statali.
Già con il Pnrr è partito inPa, il portale del reclutamento che raccoglie oltre 6 milioni di profili professionali e si allarga a comprendere circa 16 milioni di iscritti a Linkedin Italia, novità obbligatoria da gennaio per le amministrazioni centrali e che da giugno lo diventerà anche per gli enti territoriali.
Si tratta di un strumento che permette di selezionare in maniera più rapida il personale dotato delle professionalità ricercate e di semplificare le procedure di selezione, senza l’obbligo di pubblicare i bandi in Gazzetta Ufficiale.
Questa novità dovrà, però, essere affiancata da nuove modalità di svolgimento dei concorsi pubblici che dovranno diventare più rapidi nei tempi di svolgimenti, dalla procedura di preselezione alle valutazioni finali di ammissioni, o meno.