30 Km per andare a lavorare
Una distanza niente male, proprio perché percorsa a piedi, ma con la ferma intenzione di arrivare puntuale sul posto di lavoro, così come concordato con il suo capo.
Una storia reale ed emblematica, di esempio di voglia d fare e e di non lasciarsi sopraffare dagli eventi, fino ad arrivare addirittura ad un punto estremo come camminare più di 30 chilometri per andare a lavorare
Questa sì che è una storia da raccontare a tutti i ragazzi che hanno poco voglia di lavorare e si nascondono dietro a improbabili scuse pur di rimboccarsi le mani e darsi da fare.
Le cronache ne sono purtroppo piene, ma succede anche che trovano spazio vicende dal tenore completamente diverso in cui la tenacia e la buona volontà non solo aiutano a superare ogni ostacolo, ma sono anche premiate.
Succede infatti che uno studente è costretto a camminare per 32 chilometri al giorno per andare a lavorare. Una distanza niente male, proprio perché percorsa a piedi, ma con la ferma intenzione di arrivare puntuale sul posto di lavoro, così come concordato con il suo capo. Ma non sapeva che ad attenderlo ci sarebbe stata una sorpresa.
Si resta così ammirati dinanzi al carattere di questo studente universitario dell'Alabama perché in quanti avrebbero gettato la spugna dopo un guasto alla propria auto? In quanti avrebbero telefonato per raccontare l'accaduto e rinunciare al primo storico giorno di lavoro?
Tra questi non rientra Walter Carr che, senza perdere un solo minuto di tempo perché mai come in questo caso il tempo è realmente prezioso, non si è arreso e ha deciso di iniziare il lungo percorso che, 32 chilometri dopo, lo avrebbe condotto proprio sul posto di lavoro, in una città diversa da quella originaria. Tanto per intenderci, è partito poco prima di mezzanotte per arrivare alle 8 del giorno successivo.
Il solo aiuto è arrivato dalla polizia che gli ha offerto un passaggio e la colazione. Ad attenderlo non c'era mica un lavoro di comodo perché avrebbe dovuto effettuare un trasloco. Ed è stato la cliente per la quale lo studente universitario dell'Alabama doveva lavorare, a raccontare su Facebook la vicenda del ragazzo.
Quel messaggio è finito davanti agli occhi di Luke Marklin, ceo dell'azienda di fattorini Bellhops, che si è presentato a casa del suo dipendente. Giunto a destinazione, è sceso dall'auto e ha consegnato le chiavi della sua Ford Escape a Carr, spiegando che sarebbe stata più utile nelle mani del ragazzo.