Per chi e come possono aumentare pensioni e stipendi in 2 nuovi decreti a Settembre-Ottobre e in manovra Finanziaria

di Marianna Quatraro pubblicato il
Per chi e come possono aumentare pension

Quali sono le novità attese per aumentare stipendi e pensioni con nuovi Decreti Lavoro e Fiscale prima e con la prossima Manovra Finanziaria poi

Per chi e come possono aumentare pensioni e stipendi in 2 nuovi decreti a Settembre-Ottobre e in manovra Finanziaria? Il governo Meloni continua a lavorare per tutelare pensionati e lavoratori in un momento particolare della nostra storia economica, con l’inflazione che continua ad essere alta, pur essendo calata rispetto a qualche mese fa, e i prezzi dei beni di largo consumo che continuano a salire. E ulteriori novità per aumentare stipendi e pensioni sono attese con nuovi Decreti Lavoro e Fiscale prima e con la prossima Manovra Finanziaria poi. 

  • Per chi e come possono aumentare pensioni e stipendi con nuovo Decreto Lavoro
  • Come aumentano pensioni e stipendi con nuovo Decreto Fiscale
  • Come possono aumentare pensioni e stipendi nella prossima manovra Finanziaria


Per chi e come possono aumentare pensioni e stipendi con nuovo Decreto Lavoro

Stipendi e pensioni possono aumentare ancora con i 2 nuovi decreti attesi a settembre-ottobre tra nuovo decreto Lavoro (per gli stipendi principalmente) e nuovo decreto Fiscale. Partendo dal Decreto Lavoro, atteso in autunno, potrebbero aumentare ancora gli stipendi dei lavoratori dipendenti, e sempre con redditi entro determinati limiti, con taglio del cuneo fiscale deciso dal governo con il Decreto Lavoro di maggio al 7% da rendere strutturale.

Il governo ha, infatti, aumentato il taglio del cuneo fiscale deciso con la Manovra 2023 portandolo dal 3% al 7% per redditi fino a 25mila (per 1.923 euro lordi mensili di stipendio) e dal 2% al 6% per lavoratori con redditi fino a 35mila euro (per 2.692 euro lordi mensili di stipendio). 

Tuttavia, la misura è stata approvata in via temporanea, da luglio e fino a fine anno, per sostenere i lavoratori con redditi più bassi contro l’inflazione alta e il caro-prezzi, ma il governo vorrebbe renderla strutturale.

Altra misura che potrebbe rientrare nel nuovo Decreto Lavoro e che contribuirebbe ancora ad aumentare gli stipendi è la volontà di rendere strutturale anche l’aumento della soglia esentasse per i fringe benefit fino a 3mila euro per tutto il 2024 non solo per i lavoratori dipendenti con figli a carico ma per tutti i lavoratori dipendenti senza condizioni.

Inoltre, si parla anche di una nuova detassazione per aumentare l’importo netto in più percepito dai lavoratori che prestano lavoro straordinario, facendo ore di servizio anche oltre il normale orario lavorativo previsto da relativo Ccnl di assunzione. 

La tassazione agevolata dovrebbe interessare anche i premi produttività, contribuendo, dunque, ad aumentare ancora le buste paga dei lavoratori dipendenti dando loro maggiore potere di acquisto. La detassazione per avere importi maggiori in busta paga dovrebbe interessare anche la tredicesima mensilità, con l’intenzione annunciata dal governo di portarla al 15% e si tratterebbe di una novità che prevederebbe aumenti sia per stipendi che per pensioni e, anche in questo, interessando chi percepisce redditi più bassi.

Come aumentano pensioni e stipendi con nuovo Decreto Fiscale

Si attendono poi ulteriori novità per aumenti sia di pensioni che di stipendi con la nuova riforma fiscale, che si avvia all’approvazione finale entro l’estate, per poi essere ufficiale in autunno, presumibilmente ad ottobre, tra revisione delle aliquote Irpef e modifica delle detrazioni.  Con la riforma del Fisco, il governo Meloni sta lavorando per ridurre a tre le attuali quattro aliquote Irpef di tassazione sui redditi. Le aliquote Irpef attualmente in vigore sono le seguenti:

  • del 23% per redditi fino a 15.000 euro; 
  • del 25% per redditi tra 15.000 e 28.000 euro; 
  • del 35% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro; 
  • del 43% per redditi oltre i 50.000 euro.
Le ipotesi al vaglio per la revisione delle aliquote Irpef sono diverse: la prima ipotesi prevede le possibili nuove seguenti aliquote: 
  • del 23% per chi ha redditi fino a 15mila euro;
  • del 27% per chi ha redditi tra 15mila-50mila euro;
  • del 43% per chi ha redditi superiori ai 50mila euro.
Con queste nuove aliquote Irpef, coloro che con redditi annui tra 28mila euro e 50mila euro annui avrebbero importanti aumenti delle pensioni, considerando che l’aliquota di tassazione scenderebbe dal 35% al 27%. 

Sono, invece, previste riduzioni per chi ha redditi annui sui 25mila euro, mentre non ci sarà alcuna novità per la prima fascia di redditi fino a 15mila euro, cioè proprio per i redditi più bassi. Altra ipotesi di revisione Irpef prevede le seguenti aliquote:

  • al 23% per redditi fino a 28.000 euro; 
  • al 33% per redditi tra 28mila e 50mila euro;
  • al 43% per redditi oltre i 50mila euro.
Con queste novità Irpef, tutte le fasce di reddito sarebbero avvantaggiate. Ulteriore ipotesi di revisione Irpef potrebbe prevedere le seguenti tre nuove aliquote:
  • del 23% per i redditi sotto i 15 mila euro;
  • del 27% per i redditi tra 15 mila e 75 mila euro;
  • del 43% per i redditi oltre i 75 mila euro.
In tal caso, chi ha redditi più alti tra 50mila e 75mila euro avrebbe maggiori, mentre si prospetterebbero riduzioni degli importi per chi redditi tra i 15mila e 28mila euro, per cui l’aliquota di tassazione salirebbe dall’attuale 25% al 27%, mentre nulla cambierebbe ancora per la fascia di redditi più bassa.

Infine, ultima ipotesi di revisione Irpef prevede le seguenti aliquote:

  • aliquota del 23% per redditi da 8.500 euro e fino a 28mila euro;
  • aliquota del 35% per redditi da 28.001 euro a 50mila euro;
  • aliquota del 43% per redditi oltre i 50mila euro.
In questo caso, aumenterebbero i redditi tra i 15mila e i circa 30mila euro ma ci sarebbero aumenti anche per chi percepisce redditi più alti. Stando, però, a quanto riportano le ultime notizie, la premier Meloni avrebbe annunciato di voler modificare anche la prima aliquota al 23%, proprio per chi ha redditi più bassi, con riduzioni.

Insieme alla revisione delle aliquote Irpef, con la riforma fiscale cambieranno anche le detrazioni, indicendo anch’esse su importi di stipendi e pensioni. Per modificare le detrazioni si pensa ad uno schema di diverse percentuali di detrazioni in base ai redditi e che potrebbero essere le seguenti:

  • del 4% del reddito per lo scaglione fino a 15mila euro;
  • del 3% del reddito per lo scaglione tra 15mila e 50mila euro;
  • del 2% del reddito per lo scaglione tra 50mila e 100mila euro;
  • nessuna detrazione per redditi oltre i 100mila euro.


Come possono aumentare pensioni e stipendi nella prossima manovra Finanziaria

Stipendi e pensioni potrebbero aumentare anche con nuove misure che potrebbero rientrare nella prossima Manovra Finanziaria 2024. In particolare, come confermano le ultime notizie, con la nuova Manovra il governo potrebbe decidere di aumentare ancora le pensioni minime, portandole da 600 a 700 euro per poi arrivare, come annunciato, all’importo di mille euro entro fine legislatura.

Ma si pensa anche all’introduzione di un nuovo bonus del governo Meloni per aumentare ancora stipendi e pensioni di chi ha redditi più bassi e probabilmente una tantum sulla scia di quanto già fatto lo scorso anno con i bonus di 200-150 euro di luglio e novembre dell’ex governo Draghi.