Per chi i bonus 150-200 euro saranno estesi a Maggio e nel 2023 in almeno 4 modi diversi e importi

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Quali sono i nuovi bonus estesi a Maggio e nel 2023 per lavoratori dipendenti, partite Iva e pensionati per garantire aumenti

Per chi i bonus 150-200 euro saranno estesi a Maggio e nel 2023 in almeno 4 modi diversi e di quali importi? I bonus una tantum di 200 e 150 euro dello scorso anno hanno avuto decisamente successo e sono serviti a tanti lavoratori e pensionati e non solo per tirare una boccata di ossigeno in un momento economico particolarmente difficile per il nostro Paese.

Ora il governo Meloni si prepara ad assicurare ancora a maggio e nel 2023 ulteriori bonus e riconoscimento di soldi sia a lavoratori che a pensionati in modi diversi però. Vediamo quali sono. 

  • Nuovo bonus tasse e aumenti previsti
  • Nuove detrazioni e deduzioni per bonus a lavoratori e pensionati
  • Accordo preventivo biennale per partite Iva cosa prevede
  • Estensione bonus maggio con nuovo taglio cuneo fiscale

Nuovo bonus tasse e aumenti previsti

Il primo modo per estendere in un certo senso i bonus di 150-200 euro nel corso del 2023 è il nuovo bonus tasse annunciato dal governo. Stando a quanto spiegato particolarmente dal viceministro dell’Economia Leo, il nuovo bonus sarà riconosciuto solo ai contribuenti che sono in regola con il pagamento delle tasse e riguarderà solo i lavoratori titolari di partite Iva e autonomi attraverso un sistema di valutazione con una sorta di pagella fiscale che riporterebbe i diversi punteggi per ogni contribuente.

Per chi ha voti alti nella pagella fiscale saranno previsti sconti sul pagamento delle tasse, il che si tradurrà in aumenti dei guadagni. Meno tasse si pagano, infatti, maggiori guadagni si possono avere. Gli importi maggiori garantiti dal bonus tasse saranno certamente variabili, al momento incerti da definire, considerando che mancano ancora i parametri da considerare e relativi importi del bonus da garantire.

Nuove detrazioni e deduzioni per bonus a lavoratori e pensionati

Per lavoratori dipendenti e pensionati non ci saranno veri e propri nuovi bonus tasse per aumentare stipendi e pensioni ma ad influire sull’importo di stipendi e pensioni ci saranno ulteriori bonus e certamente revisione delle detrazioni e nuove deduzioni su cui il governo sta lavorando (sia per lavoratori dipendenti che per pensionati).

A garantire aumenti degli stipendi si preparano ad arrivare una nuova detassazione per lavoro in giorni festivi o durante il weekend e due nuovi bonus: si tratta del nuovo bonus produttività, che sarebbe un incentivo alla produttività aziendale e dovrebbe prevedere meno tasse su premi di produzione, straordinari e indennità per aziende e datori di lavoro virtuosi che assumono e aumentano la produttività, con conseguenti aumenti degli stipendi per i lavoratori, e del bonus per la formazione.

In tal caso i lavoratori riceverebbero un premio legato ai corsi di formazione. Ciò significa che partecipare ai corsi di formazione servirà a far aumentare la valutazione individuale dei lavoratori e permetterà di avere il nuovo sotto forma di premio in base alla formazione raggiunta.

Ad aumentare stipendi e pensioni ci saranno anche nuove deduzioni e detrazioni. Le nuove deduzioni su cui si sta lavorando permettono, infatti, di avere una base imponibile ridotta rispetto al reddito complessivo, il che significa pagare meno tasse Irpef considerando che riducendo l’imponibile ai fini fiscali, il reddito si abbassa e quindi anche la tassazione. 

Le nuove deduzioni per dipendenti potrebbero riguardare, per esempio, specifici costi legati al lavoro, come spese per pasti, per il trasporto per recarsi al lavoro, come abbonamenti a mezzi pubblici, ma anche per corsi di formazioni fatti da singoli dipendenti, acquisti strumentali per il lavoro e in generale per tutte le spese sostenute per lavorare.

Per i pensionati le nuove deduzioni potrebbero interessare specifici trattamenti pensionistici particolari o pensioni percepite da chi ha problemi particolari e potrebbero riguardare, per esempio, spese mediche, o spese per l’assistenza di un anziano, o spese per il trasporto, o spese per l’acquisto di ausili necessari (come i girelli per supporto per i movimenti), occhiali, ecc.

Accanto alle nuove deduzioni ci saranno anche le nuove detrazioni che, secondo le ipotesi su cui al momento si lavora, sarebbero differenti in percentuali in base ai redditi, valide sia per dipendenti che pensionati, e potrebbero essere le seguenti:

  • detrazioni del 4% del reddito per lo scaglione fino a 15mila euro;
  • detrazioni del 3% del reddito per lo scaglione tra 15mila e 50mila euro;
  • detrazioni del 2% del reddito per lo scaglione tra 50mila e 100mila euro;
  • nessuna detrazione per redditi oltre i 100mila euro.
E’ chiaro, vedendo questo schema, che i maggiori aumenti derivanti dalle detrazioni sarebbero per chi ha redditi bassi, fino a 1.150 euro circa, e medio bassi, fino a circa 2.400 euro, con aumenti garantiti di qualche decina di euro.

Accordo preventivo biennale per partite Iva cosa prevede

Altro meccanismo che si prepara a garantire aumenti per alcune categorie di lavoratori, pur se non classificabile come vero e proprio bonus, è quello appena approvato dell’accordo preventivo biennale, misura valida per le partite Iva e le piccole e medie imprese. 

Si tratta di un accordo preventivo sulle tasse che il contribuente si impegna a pagare nei due anni successivi e che emergono dall’incrocio di infiniti dati in possesso del Fisco, tra fatturazione elettronica, liquidazioni periodiche Iva, pagelle fiscali (Isa), ecc, meccanismi che permettono all’amministrazione finanziaria di avere ben chiara la situazione delle piccole e medie imprese e di chi ha la partita Iva con un fatturato non particolarmente consistente.

In sostanza, si tratta di un accordo tra il Fisco e il contribuente che permette al contribuente di sapere quante tasse dovrà versare nei prossimi due anni e che potrebbero essere di importo minore rispetto a quanto si pagherebbe normalmente, garantendo alle partite Iva aumenti dei guadagni.

Estensione bonus maggio con nuovo taglio cuneo fiscale

L’estensione dei bonus 150-200 euro a maggio (massimo giugno con effetto retroattivo) per alcune categorie di lavoratori potrebbe essere rappresentata dl nuovo taglio del cuneo fiscale annunciato dal governo, in via temporanea per sette mesi, vale a dire fino a dicembre 2023.

Stando a quanto riportano le ultime notizie, con la presentazione del nuovo Def 2023, il governo avrebbe l’intenzione di destinare tre miliardi di euro ad un nuovo piano di taglio del cuneo fiscale che dovrebbe interessare chi percepisce redditi medio-bassi per tutelare il potere d’acquisto delle famiglie in momento in cui l’inflazione è ancora molto alta. Il nuovo taglio del cuneo fiscale dovrebbe raddoppiare rispetto a quanto attualmente previsto.

Ciò significa che se oggi si calcola un taglio del cuneo fiscale al 3% per redditi fino a 25mila euro e al 2% per redditi tra 25mila e 35mila euro, da maggio, quando dovrebbe essere approvato relativo decreto, o da giugno, con effetto retroattivo a maggio, il nuovo taglio del cuneo fiscale potrebbe salire tra i 4 e il 6%, garantendo ulteriori decine di euro di aumento degli stipendi.