Cambiano gli orari per la consegna dei pacchi, ma anche delle lettere che si ampliano e ulteriori servizi per dare sempre più ai cittadini nelle idee di Poste
Numeroasi aspetti cambiano per quanto riguarda le Poste italiane che consegnaranno nel pomeriggio e nel week-end e si procederà allaussinzione di nuovi postini, ma non solo. Così come saranno numerosi i servizi.
Poste italiane continua uno sviluppo come da piano indistrale a 360 gradi, sotto vari aspetti per dare un servizio più ampio possibile alla potenziale clientela che vada oltre a lettere e pacchi, ma mira a migliorare la consegna anche di questi.
La concorrenza è troppo alta e Poste italiane apre alle consegne serali e nel week end. Il progetto di sviluppo passa dal programma Deliver 2022 per lanciare la sfida ai colossi del commercio elettronico. E sono 30.000 i portalettere della rete di consegna.
Non deve sorprendere questa accelerazione perché anche se la corrispondenza tradizionale è in declino, è pur vero che la consegna di pacchi e pacchetti rappresenta adesso una grande opportunità di sviluppo perché è soggetta a una crescita esponenziale.
A dirla tutta, il percorso è stato già avviato anche se a luci spente, ma solo con la presentazione dei conti trimestrali dell'azienda sono saltati fuori nuovi dettagli. Più esattamente è previsto il recapito di pacchi fino a cinque chili con ultima consegna alle 19.45. E come anticipato, i portalettere sono chiamati a lavorare anche nel fine settimana.
A chiudere il pacchetto delle novità, ecco poi i ritiri da armadietti fai-da-te in supermercati e centri commerciali, o al negozio sotto casa. Il programma Deliver 2022 è stato varato a fine febbraio dall'amministratore delegato Matteo Del Fante con un obiettivo ben preciso: 50 milioni di pacchi consegnati nel 2018 per crescere a quota 100 milioni nel 2022. Si tratta senza dubbio di un progetto ambizioso, considerando che nel 2015 Poste italiane ha consegnato 4-5 milioni di pacchi, 15 milioni nel 2016 e 35 milioni lo scorso anno.
E anche questo primo trimestre del 2018 è andato esattamente nella stessa scia, considerando che la consegna è aumentata in modo considerevole ovvero del 50% rispetto allo stesso periodo dell'anno prima. Inevitabile allora questo progetto di allargamento da parte dei piani alti di Poste.
Poste Italiane cerca in tutta Italia giovani laureati per ricoprire il ruolo di Consulenti Finanziari e assicurativi. I requisiti richiesta per presentare la propria candidatura sono Laurea in Economia, conseguita con votazione finale non inferiore a 102/110; buona conoscenza della lingua inglese; ottima conoscenza degli strumenti di Office Automation; spiccate doti commerciali; età non superiore a 29 anni o 35 anni se residenti nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna. Ai candidati sarà offerto un contratto di apprendistato professionalizzante per la durata di 36 mesi. Per presentare la propria candidatura e consultare i posti disponibili nelle diverse regioni italiane basta semplicemente consultare il sito di Poste Italiane.
Continua la ricerca di Poste Italiane di nuove figure lavorative anche in questo mese di aprile Maggio 2018. Come al solito procede a strappi ovvero ci sono alcuni momenti in cui la campagna di assunzioni è rivolta a centinaia di giovani e non, con o senza esperienza, con laurea o con diploma. Altre volte, come adesso nel caso delle offerte di lavoro per postini e non solo, la ricerca è circoscritta a ben precise figure con requisiti ristretti. In ogni caso, per sapere come candidarsi e più in generale per conoscere tutte le proposte di Poste Italiane, è sufficiente collegarsi al sito ufficiale e, dettaglio di primo piano, controllare la data di scadenza degli annunci.
Due informazioni di base sono essenziali per inquadrare la nuova ricerca di postini di Poste Italiane. La prima è la sede di lavoro nella provincia di Bolzano. La seconda riguarda le tempistiche il contratto a tempo determinato scatta già nel mese di aprile in relazione alle specifiche esigenze aziendali sia in termini numerici che di durata. Tre sono i requisiti da cui non si scappa per avanzare la propria candidatura. Il primo è il possesso della patente di guida in corso di validità per la guida del motomezzo aziendale. Il secondo è il conseguimento del patentino del bilinguismo, rilasciato esclusivamente dalla Provincia di Bolzano. Chiunque può iscriversi all'esame di bilinguismo, indipendentemente dalla propria cittadinanza, ovvero fare richiesta di riconoscimento di titoli di certificazioni linguistiche o titoli di studio.
Infine, è indispensabile l'idoneità generica al lavoro che, in caso di assunzione, deve essere documentata dal certificato medico rilasciato dall'Azienda sanitaria di appartenenza o dal proprio medico curante con indicazione sullo stesso certificato del numero di registrazione del medico presso la propria Asl di appartenenza. In ogni caso si tratta di una selezione aperta a tutti poiché non sono richieste specifiche conoscenze professionali. Poste Italiane ci tiene a far sapere che la partecipazione al processo di selezione è possibile solo se in possesso dei requisiti richiesti e in relazione alle specifiche esigenze aziendali.
Dal punto di vista procedura, l'avvio dell'iter di selezione è anticipato da una telefonata delle Risorse umane Territoriali di Poste italiane, alla quale fa seguito la convocazione presso una sede dell'azienda per la somministrazione di un test di ragionamento logico. Solo in caso di esito positivo si passa a un colloquio e alla prova d'idoneità alla guida del motomezzo 125 cc a pieno carico di posta e il cui superamento è condizione essenziale senza la quale non ci sarà la firma sul contratto di assunzione. In ogni caso, c'è tempo fino all'8 aprile per la presentazione della propria domanda. Da segnalare che entro la stessa data, Pose Italiane tiene aperte le selezioni per l'assunzione di un addetto produzione per la sede di Bolzano. Patente a parte, i requisiti richiesti ai candidati sono gli stessi.
Nulla di sorprendente perché è da tempo che il player sta seguendo un percorso parallelo a quello storicamente conosciuto. Non solo, ma l'annuncio della selezione in corso da parte di Poste Italiane di potenziali partner per l'assicurazione auto va esattamente in linea con i programmi annunciati dall'amministratore delegato Matteo Del Fante in occasione della presentazione del piano industriale Deliver 2022. Tra l'altro i numeri particolarmente brillanti che Poste è in grado di esibire in questa prima parte dell'anno rappresentano il miglior viatico per sperimentare strade nuove e alternative a quelle tradizionali. Il rischio, ma sicuramente calcolato da parte della dirigenza, è che si perdano di vista le tappe fondamentali nel tentativo di voler fare troppo cose, anche distanti dalla mission originaria.
L'accordo tra Poste Italiane e Intesa Sanpaolo è importante proprio per via delle ripercussioni dirette sulla clientela di entrambi gli istituti. Per intenderci, Poste può adesso proporre prestiti e prodotti di risparmio di Intesa Sanpaolo mentre per quest'ultimi diventa più immediato ricaricare la carta PostePay o eseguire un versamento con bollettino tramite i canali fisici e remoti. Stando ai termini dell'intesa sulla distribuzione di prodotti e servizi, la validità è di tre anni e l'accordo non è esclusivo. Significa che entrambe la parti possono stipulare altre collaborazioni. Non solo mutui e prestiti personali, oggetto della partnership sono anche prodotti di wealth & asset management gestiti da Eurizon Capital. Entrambi gli isituti puntano allora ad allargare la clientela ovvero ad aumentare gli spazi di business. Resta da vedere se elaboreranno, come prevedibile, una strategia commerciale per rendere questa intesa più produttiva sia per Poste Italiane e sia Intesa Sanpaolo.
Poste Italiane non vuole farsi trovare impreparata alla sfida della modernità. Soprattutto in virtù del ruolo di più grande operatore che riveste in Italia nel settore dei pagamenti con oltre venticinque milioni di carte emesse. E quale occasione migliore per avviare questo percorso di innovazione se non quella di avviare una collaborazione con Talent garden, lo spazio co-working fondato da Davide Dattoli presente in diverse città europee? Non è un mistero, quindi, che Poste Italiane studia la moneta del futuro. E i pagamenti innovativi.
Possiamo affermare che Poste italiane è stata fortunata nella sfortuna? Da una parte il web e la posta elettronica hanno di fatto ucciso le tradizionali lettere. Ma dall'altra, Internet ha favorito il business dell'ecommerce, che in Italia non ha ancora raggiunto le massime vette, ovvero dei pacchi da recapitare nelle abitazioni degli acquirenti. Ed è proprio questo il segmento di mercato in cui Poste italiane potrebbe giocare meglio. E in effetti ha un corriere tutto suo, ma che ha mostrato di recente qualche crepa di troppo. E a dirla tutta, anche sul versante della più tradizionale corrispondenza cartacea, Poste deve guardarsi alle spalle dalla concorrenza di Nexive e altri player privati che stanno rosicchiando quote di mercato. Nel nuovo piano industriale 2018, un ampio capitolo sarà dedicato a questo comparto.
C'è l'obiettivo di poter arrivare ad una consegna delle lettere e dei pacchi ad orari flessibili anche in serata nella grandi città e più volte al giorno. Almeno due volte, una al mattino e una al pomeriggio, non posticipando al giorno dopo l'eventuale consegna sia delle lettere che della posta. E questa possibilità si è trovata grazie all'accordo siglato con i sindacati a livello nazionale da qualche giorno. L'obiettivo finale , almeno nelle grandi città sarà arrivare alla consegna in qualche ora, aprendo a settori quali quelli del fresco, come alimentare, frutt e verdura (a livello ovviamente solo di consegne)
Se l'obiettivo di Poste è diversificare il business, ecco che il ceo Del Fante si è reso conto come il segmento delle assicurazioni sia particolarmente fruttuoso. L'esperienza di Poste Vita si sta rivelando piuttosto interessante (nel primo semestre 2017 ha raggiunto premi netti per oltre 11 miliardi di euro) e nelle intenzioni si tratta solo di un passaggio intermedio verso lo sviluppo di una presenza più capillare. Il prossimo passo potrebbe essere quello delle Rc ovvero della vendita di polizze danni allo sportello. Già da tempo questo scenario è nelle mire del gruppo e adesso potrebbe passare dalle parole ai fatti grazie alla compagnia Danni e le decine di migliaia di clienti a cui può già fare riferimento. Anche questo versante è destinato a entrare di diritto nel piano industriale che aspetta solo di diventare di dominio pubblico. E si promette prezzi mai visti con sconti importanti applicando quello che finora le altre compagnie non hano fatto ovevro la scatola nera, l'etilometro, ma in generale una serie di prezzi davvero ipercompetitivi.
L'altro punto strategico da non perdere di vista è che PosteMobile non intende rinunciare alla sua attività di player nel campo della telefonia. A distanza di 10 anni dalla sua costituzione intende andare avanti nel percorso di offerta di servizi di telefonia cellulare e fissa, e connessione ad Internet in mobilità sia sul segmento consumer e sia su quello business. In fin dei conti può contare su patrimonio di 3,7 milioni di clienti, naturalmente da migliorare. Senza contare che sotto l'ombrello di PosteMobile finiscono anche servizi di m-payment, di m-banking e di mobile commerce, basati sull'integrazione della scheda SIM con i tanti e diversificati strumenti di pagamento BancoPosta.
Contrasto all'evasione, all'elusione e alle frodi fiscali. È l'obiettivo di un protocollo di intesa firmato dall'amministratore delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante, e dal comandante generale della Guardia di Finanza, Giorgio Toschi. L'obiettivo è presto detto: rafforzare il contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica, alla criminalità economica e finanziaria e al riciclaggio, ma anche alla falsificazione e alle frodi sui sistemi di pagamento. Obiettivi ambiziosi rispetto ai quali Poste Italiane mette a disposizione delle Fiamme gialle il proprio patrimonio informatico anche per l'accertamento e la tutela dell’identità digitale del cittadino, costituendo una task force per lo studio dei nuovi scenari criminali. Il canale di comunicazione via web è rappresentato dalla Identity Check per la segnalazione di informazioni rilevanti per prevenire e reprimere le frodi, ma anche l'evasione fiscale attravrso ad esempio conti correnti Postali o servizi come Postepay.
A completamento delle iniziative che bollono in pentola e a dimostrazione di come la società di Del Fante stia cambiando pelle, Poste Italiane mette in rete i contratti con i fornitori, con il dettaglio di durata, costi e aggiudicatari. L'iniziativa avviata ieri (in rete la finestra "Contratti Aperti e Trasparenti") punta a rendere trasparente la gestione degli appalti e dei subappalti fatti dall'azienda. In qualche modo si tratta di un tassello ulteriore del complesso mosaico che comprende anche l'intesa raggiunta con le Fiammme gialle per contrastare l'evasione. Il punto di riferimento è il sito delle Poste Italiane (non a caso tra quelli più presi di mira da hacker e malintenzionati, poiché ospita i dati relativi al 2017: in tutto i contratti sono 303 per un valore di 532 milioni di euro.
A spulciare più a fondo tra le tante informazioni presente nella piattaforma web, viene fuori come tra i contratti freschi di stipula ci sia una consulenza da 3,5 milioni di euro a Prometeia per la manutenzione evolutiva dei servizi finanziari, una da 530.000 euro a Ernst & Young per la fidelizzazione dei clienti del Bancoposta. Volendo entrare nel dettaglio degli ambito merceologici, i 279 contratti sono così suddivisi:
C'è un problema di fondo che riguarda le multe in Italia ed è quello della riscossione di quanto richiesto ai contribuenti. La conseguenza, come fa notare il direttore dell'Agenzia delle entrate Ernesto Maria Ruffini, è che le multe si trasforma in cartelle esattoriale ovvero in sanzioni e interessi aggiuntivi da corrispondere da parte dei contribuenti. Tuttavia c'è un aspetto che mette al centro dei suoi ragionamenti e che rappresenta la linea di indirizzo per il futuro: gli inviti al pagamento che consentono di mettersi volontariamente in regola con il fisco sono efficaci e rappresentano uno strumento da migliorare, ma comunque su cui insistere. Questo almeno in via ufficiale, perché poi le Entrate hanno intenzione di seguire un'altra strada e passa da interventi di riscossione iper veloci senza perdite di tempo.
Stando alle regole che cambiano, si prospetta vita dura per gli automobilisti indisciplinati. Le multe ricevute per violazione del codice della strada - un parcheggio in area vietata o lo sforamento dei limiti di velocità su una strada extraurbana - diventeranno subito esecutivo ai fino della riscossione e potrebbero anche essere usate le stesse Poste Italiane oltre che i Comuni per l'obiettivo. Lo ha detto chiaro e tondo lo stesso numero uno dell'Agenzia di XX Settembre, spiegando come, al pari di quanto già avviene con i debiti per mancati contributi previdenziali versati o debiti erariali, sia necessario allargare alle sanzioni amministrative per le violazioni del codice della strada la validità immediata dell'atto notificato all'ente, anche ai fini dell'esecuzione forzata a mezzo ruolo. C'è proprio quella parola forzata che è destinata a fare la differenza rispetto al passato. Ergo: si ricorrerà con sempre maggiore frequenza alle cosiddette ganasce fiscali ovvero al fermo amministrativo dei veicoli.
Le ganasce fiscali sono un fermo amministrativo che consiste in una misura cautelare, attivata dalll'agente della riscossione, attraverso la trascrizione del fermo del veicolo nel Pubblico registro automobilistico, non consentendole di circolare. Se dopo il fermo il debito continua a non essere pagato, l'Agenzia delle entrate può sottoporre l'auto a pignoramento e venderla all'asta. Naturalmente è sempre possibile cancellare il fermo amministrativo. Basta esibire allo stesso Pubblico registro automobilistico il provvedimento di revoca che l'agente della riscossione rilascia all'atto del pagamento della multa, con tanto di sanzioni e interessi.
Pugno duro, dunque, ma anche e soprattutto rapido e incisivo. Come spiegato da Ruffini, il ruolo dell'Agenzia delle entrate sarebbe quello di intervenire nella fase esecutiva, senza riprendere la notifica della cartella di pagamento. Numeri alla mano, quelli che spingono all'applicazione di regole differenti rispetto a quelle adesso in vigore, ammonta a circa un milione e mezzo la quantità di cartelle relative a sanzioni amministrative stradali. Volendo fare un paragone, in sei anni l'ormai ex Equitalia, le cui funzioni sono adesso in mano alle Entrate che è subentrata nell'esercizio delle mansioni e nella gestione delle nuove pratiche di riscossione, ha incamerato per conto dei Comuni oltre quattro miliardi con le cartelle e dal 2000 a oggi ha portato a incassare 34,56 miliardi di euro.
Al postino i carabinieri hanno trovato 400 chili di posta mai consegnata. Significa che ha smesso per molto tempo di eseguire le mansioni per cui è stato pagato. Ma è proprio questa la giustificazione con cui ha motivato il suo comparto. L'uomo di Poirino, nel Torinese, si è lamentato dello scarso compenso ricevuto in relazione al lavoro svolto e da qui la decisione di sospendere la consegna di lettere e bollette, trattenerle per sé e presentare una bella lettera di dimissioni. Se quest'ultimo passaggio è naturalmente corretto e rientrante nelle sue facoltà, lo stesso non si può dire per la posta non consegnata. Inevitabile allora la denuncia dai carabinieri di Santena.
Ci sono allora tutte le ragioni per considerare il 33enne un portalettere infedele. Uno di quelli che ha evidentemente causato un bel po' di problemi agli interessati. Facile infatti immaginare come tra le 4 tonnellate di posta gli uomini della Benemerita abbiano trovato un po' di tutto: dalla corrispondenza privata alle bollette da pagare fino ad arrivare a estratti conto, lettere di banche e comunicazioni importanti.
Eppure solo casualmente l'ex postino è stato intercettato dai carabinieri e tutta la vicenda è venuta a galla. L'uomo è stato infatti fermato per un consueto controllo stradale e a catturare l'attenzione degli uomini dell'Arma erano stata quelle 70 lettere sul sedile posteriore della macchina.
Non erano indirizzate a lui ed erano recapitate da un corriere privato. Di più: in tasca gli avevano trovato anche un coltello a serramanico. Andando più a fondo della vicenda è saltato fuori che da due anni l'uomo si era licenziato e la corrispondenza a enti, aziende e privati non veniva portata a destinazione. Le spiegazioni sulla paga insufficiente che l'uomo avrebbe ricevuto non sono state allora sufficienti per evitare la denuncia per sottrazione e appropriazione indebita di corrispondenza e porto abusivo di armi.
Innanzitutto le parti in causa: da una parte c'è Vegagest, società di gestione del FIA italiano immobiliare, istituito in forma chiusa e denominato Europa Immobiliare 1. Dall'altra c'è Poste italiane, presso cui il Fondo è stato collocato. Nel mezzo c'è l'Aduc, associazione dei consumatori, che riferisce di un episodio paradossale: la sospensione del pagamento da parte della società di gestione nello stesso giorno in cui era previsto. Secondo il sodalizio, dietro questo improvviso dietro fronte c'è qualcosa di molto grave e non convince il richiamo a "circostanze non note e non prevedibili" di Vegagest che, si ricorda apparteneva alla Cassa di Risparmio di Ferrara, adesso in liquidazione coatta.
L'Associazione per i diritti degli utenti e consumatori ricorda che tra i motivi per cui Carife era finita in dissesto ci sono anche finanziamenti discutibili concessi alla controllata Vegagest. Vale la pena ricordare che il procedimento penale si era concluso con l'assoluzione per alcuni reati e la prescrizione di altri. Il passato è passato e della nuova situazione è ancora da scrivere il finale. Ma secondo Aduc, Poste dovrà rifare i conti, "e molto in peggio". A rimetterci potrebbero essere proprio i clienti finali.
Il problema di fondo è la scarsa trasparenza nei confronti dei clienti. Il mancato rispetto del puntuale obbligo di informazione di prodotti finanziari ad alto rischio è infatti costato caro a Poste Italiane. E si tratta di un aspetto che, come ha sottolineato il giudice nella sua sentenza di accoglimento delle istanze formulate da due anziani coniugi con tanto di restituzione dei 100.000 investiti, ha una valore maggiore se la clientela non è qualificata. Ovvero non è in possesso di tutte le conoscenza e della preparazione di base per comprendere adeguatamente il grado di rischio a cui va incontro. In circostanze come queste la responsabilità di Poste (ma anche di banche e intermediari italiani) è evidentemente maggiore.
La sentenza del Tribunale di Ragusa è allora importante perché crea un importante precedente giurisprudenziale sui versanti della vendita e della commercializzazione di strumenti finanziari a rischio a soggetti ignari e privi di minime competenze in materia; sulla sottoscrizione di moduli e prospetti informativi in bianco; sulla promessa di ottimi rendimenti a fini previdenziali. Secondo il giudice, Poste Italiane non si è comportata con diligenza nel caso dell'investimento di 100.000 euro di due anziani coniugi di Modica nel fondo immobiliare chiuso Europa Immobiliare 1 avvenuto nel lontano 2004. I due hanno sottoscritto il modulo prestampato di autorizzazione all'investimento rischioso, ma evidentemente non basta a dimostrate la dovuta diligenza di Poste rispetto agli obblighi informativi dei risparmiatori.
E se l'obbligo di puntuale informazione ai clienti è universale, ha ancora più valore nel caso di una coppia - come questa di anziani siciliani - uno dei due ha solo la licenza elementare. Ecco allora che il magistrato non ha alcun dubbio e nella sua sentenza di condanna dell'importante player spiega come non possa essere dato dall'intermediario mediante una generica frase prestampata, ma comunicato mediante una condotta intesa a rappresentare in modo puntuale e compiuto le caratteristiche dell'operazione, con peculiare riguardo ai rischi.
Da qui l'imposizione della restituzione di 100.000 euro, oltre agli interessi, a distanza di circa 14 anni dall'impegno dei risparmi perché gli ordini di acquisto delle quote sono risultati nulli. Secondo lo Sportello dei Diritti, che si è occupato della vicenda, sono da mettere in conto casi simili anche per i vari Banca Etruria, Cassa di Risparmio di Ferrara, Mps.
Il risarcimento danni contro le poste dunque fa parte dei diritti delle persone che risultano danneggiate dalla mancata consegna della corrispondenza. In ogni caso si possono intraprendere due strade, a seconda dell’entità del danno subito, per far valere i propri diritti. Una è quella del semplice reclamo che consente di tutelarsi in caso in caso di ritardi o mancata consegna della corrispondenza. Operazione che può essere effettuata anche online compilando l’apposito modello che si può trovare sul sito di Poste Italiane. L’altra, invece, è quella del giudice e deve essere intrapresa per ottenere il risarcimento quando il danno subito è di una entità importante.
Per quanto riguarda il reclamo bisogna proporlo rispettando delle scadenze molto precise: per la posta prioritaria spedita in Italia esso può essere presentato sei giorni lavorativi dopo la data di spedizione. Che scendono a tre se si tratta di raccomandata. Non si possono superare i tre mesi. Più lunghi invece i tempi per i reclami su spedizioni in Europa. Poste italiane, una volta ricevuto il reclamo, avrà 45 giorni di tempo per rispondere.
Se il reclamo non è più possibile, l’unica strada allora resta quella di rivolgersi a un giudice per ottenere il risarcimento danni contro poste italiane. Il giudice al quale ricorrere sarà quello del foro di competenza del cliente, ovvero il giudice di pace o il tribunale del luogo in cui ha la residenza o il domicilio la persona che ha subito il danno. E il problema principale per quelli che decidono di arrivare al giudice è quello di dimostrare di aver subìto un danno dal ritardo o dalla mancata consegna della posta. Un danno che deve essere di tipo economico.
Quindi la perdita di soldi oppure un eventuale mancato guadagno. In queste ipotesi bisognerà, infatti, dare prova di aver subìto un danno ulteriore rispetto a quello derivante dal semplice disservizio, per il quale, abbiamo detto, sono previsti soltanto il rimborso spese ed eventualmente un indennizzo. La responsabilità delle poste potrebbe esclusa anche solo se l’indirizzo del destinatario è stato riportato in maniera errata. Quindi bisogna fare attenzione anche a questi aspetti nel momento in cui si decide di intraprendere questo percorso. Se la mancata consegna della posta provoca una mancata assunzione a lavoro la possibilità di essere risarcita è più elevata (alcuni giudici l’hanno valutata anche diverse migliaia di euro) rispetto a quello che accade quando si tratta di una mancata partecipazione a un concorso. Questi perché è difficile dimostrare che si sarebbe superato al cento per cento quel concorso. Quindi il danno è più difficile da dimostrare.