Quando e come cambieranno ancora stipendi tra 800-5mila euro nel corso dell'anno e per chi oltre decreto lavoro

di Marianna Quatraro pubblicato il
Quando e come cambieranno ancora stipend

Per chi e quanto cambiano gli stipendi tra 800-5mila euro ancora durante l’anno: calcoli, esempi e tempi attesi. Chiarimenti

Quando e come cambieranno ancora stipendi tra 800-5mila euro nel corso dell'anno e per chi oltre decreto lavoro? Stipendi e buste paga dei lavoratori dipendenti sono ormai da un po' di tempo decisamente variabili: da mese a mese cambiano per effetto dei nuovi provvedimenti 

  • Quando e come cambieranno ancora stipendi tra 800-5mila euro nel corso dell'anno
  • Come cambiano stipendi tra 800-5mila euro con Decreto Lavoro

Quando e come cambieranno ancora stipendi tra 800-5mila euro nel corso dell'anno

Cambiano nel corso dell’anno gli stipendi tra 800-5mila euro per l’attesa riforma fiscale da approvare ancora ufficialmente.

Cambiano in tal caso gli importi per effetto delle nuove aliquote Irpef di tassazione sui redditi su cui il governo sta lavorando. 

L’intenzione del governo Meloni con la nuova riforma del fisco è, infatti, quella di ridurre le attuali quattro aliquote Irpef portandole a tre. Entrando più nel dettaglio, le attuali quattro aliquote Irpef sono le seguenti:

  • del 23% per redditi fino a 15.000 euro; 
  • del 25% per redditi tra 15.000 e 28.000 euro; 
  • del 35% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro; 
  • del 43% per redditi oltre i 50.000 euro.
La prima ipotesi di revisione Irpef prevede le seguenti aliquote:
  • aliquota del 23% per chi ha redditi fino a 15mila euro;
  • aliquota del 27% per chi ha redditi tra 15mila-50mila euro;
  • aliquota del 43% per chi ha redditi superiori ai 50mila euro.
Con queste nuove aliquote Irpef, coloro che con redditi annui tra 28mila euro e 50mila euro annui, cioè chi ha stipendi tra 2.150 euro circa e 3.700 euro al mese circa, avrebbero decisi aumenti dei loro importi mensili, considerando che l’aliquota Irpef si ridurrebbe dal 35% al 27%. 

Per chi percepisce, invece, redditi annui sui circa 25mila euro, ci sarebbe un aumento di tasse di ben 300 euro, mentre non ci sarebbe alcuna novità per la prima fascia di redditi fino a 15mila euro, per cui ci si aspetterebbero invece migliroamenti, e per l’ultima fascia, cioè per redditi superiori ai 50mila euro, per cui resterebbero confermate le attuali aliquote Irpef, rispettivamente, del 23% e del 43%.

Altra ipotesi di revisione Irpef prevede le seguenti aliquote:

  • aliquota al 23% per redditi fino a 28.000 euro; 
  • aliquota al 33% per redditi tra 28mila e 50mila euro;
  • aliquota al 43% per redditi oltre i 50mila euro.
Con questo schema di revisione Irpef, tutte le fasce di reddito sarebbero avvantaggiate, considerando che chi ha redditi da 25 mila euro all’anno pagherebbe circa 200 euro di tasse in meno, per arrivare fino a circa 700 euro per chi ha redditi più alti.

Terza ipotesi di revisione Irpef al vaglio attualmente del governo prevede le seguenti tre nuove aliquote:

  • aliquota del 23% per i redditi sotto i 15 mila euro;
  • aliquota del 27% per i redditi tra 15 mila e 75 mila euro;
  • aliquota del 43% per i redditi oltre i 75 mila euro.
Anche in questo caso, per la prima fascia di reddito fino a 15mila euro, non cambierebbe nulla perchè resterebbe ancora l’aliquota al 23%, ma si ridurrebbe la tassazione per chi ha redditi più alti tra 50mila e 75mila euro, mentre ci rimetterebbe chi redditi tra i 15mila e 28mila euro, per cui l’aliquota di tassazione salirebbe dall’attuale 25% al 27%. 

Infine, ultima ipotesi di revisione delle attuali aliquote Irpef, e che al momento sembrerebbe la più probabile, dovrebbe prevedere le seguenti nuove aliquote Irpef:

  • aliquota del 23% per redditi da 8.500 euro e fino a 28mila euro;
  • aliquota del 35% per redditi da 28.001 euro a 50mila euro;
  • aliquota del 43% per redditi oltre i 50mila euro.
Questa nuova ipotesi di revisione Irpef tenderebbe a privilegiare chi percepisce redditi tra i 15mila e i circa 30mila euro per cui si calcolerebbe una riduzione delle tasse da pagare con conseguenti aumenti dei guadagni, che potrebbero, in generale, oscillare tra i circa 50-60 euro per i redditi più bassi, per arrivare fino a700-1.200 euro per redditi più alti.

Probabilmente i cambiamenti degli stipendi dovuti alla nuova riforma del fisco arriveranno dopo l’estate, forse settembre, o, molto più probabilmente, a inizio del nuovo anno 2024. 

Come cambiano stipendi tra 800-5mila euro con Decreto Lavoro

Gli stipendi tra 800-5mila euro cambieranno, dunque, ancora nel corso dell’anno con l’approvazione definitiva della nuova riforma fiscale a la contestuale revisione delle aliquote Irpef. 

Nel frattempo, a partire dal prossimo mese di luglio, gli stipendi tra 800-5mila euro cambiano per effetto del nuovo decreto Lavoro approvato ufficialmente il primo maggio e l’ulteriore taglio del cuneo fiscale che sarà applicato con aumenti in busta paga per lavoratori dipendenti.

Ma si tratta di aumenti che non saranno per tutti coloro che percepiscono stipendi tra 800-5mila euro. Il taglio del cuneo fiscale si applica, infatti, solo ai lavoratori che percepiscono redditi annui fino a 35mila euro e in misure differenti a seconda del reddito percepito.

Oggi si calcola un taglio del cuneo fiscale al 3% per redditi fino a 25mila euro e al 2% per redditi tra 25mila e 35mila euro: entrando più nel dettaglio, il taglio del cuneo fiscale da gennaio 2023 è pari al 3% per stipendi entro i 1.923 euro e al 2% per stipendi entro i 2.692 euro lordi. Oltre tale cifra, cioè per stipendi dai 2.700 euro in poi, cioè di 3mila, 4mila, 5mila euro non è previsto alcun aumento per il taglio del cuneo fiscale. 

L’ulteriore taglio del cuneo fiscale, che sarà aggiuntivo e non sostitutivo di quello che già si calcola, sale fino al 7% per redditi fino a 25mila euro e al 6% per redditi fino a 35mila euro, portando aumenti di ulteriori decine di euro, mediamente comprese tra 50 e 150 euro, e anche in questo caso oltre tale soglia non ci sarà alcun taglio del cuneo fiscale.

Il nuovo taglio del cuneo fiscale deciso con nuovo decreto Lavoro sarà applicato per i periodi dal primo luglio e fino a fine ma non sarà calcolato sulla tredicesima mensilità.