Riforma catasto, tutte le modifiche. Imposte in netta crescita

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Riforma catasto, tutte le modifiche. Imp

Catasto, modifiche. Imposte molte alte e oltre

La riforma del catasto dovrebbe portare le tasse sugli immobili a cinque volte tanto quelli attuali.

Il catasto sarà modificato, pare ormai una decisione che entrerà in vigore certamente, anche per i vari problemi che ci sono e che devono essere corretti e affrontati. Ormai ache le leggi corollorie sono passatee  manca davvero l'ultimo tratto. E sarà difficile per qualsiasi esecutivo entri, bloccare ancora tutto. Certo, le tasse da pagare saranno almeno civolt mediamente più alte.
 

Tasse più alte con la riforma del catasto

La riforma del catasto è congelata in attesa di capire quale sarà il suo destino. Già, ma cosa cambierebbe in concreto se i cambiamenti ipotizzati trovassero effettivamente spazio nell'ordinamento italiano? Il principale impatto sarà sul valore delle case nelle grandi città, destinato a essere portato molto più in su, sia in centro e sia in periferia. Ma c'è anche un altro aspetto da considerare e che probabilmente è stato sottovalutato: l'aumento delle tasse. A cercare di fare una stima precisa sul portafogli dei contribuenti ci ha pensato il Corriere della sera, secondo cui se le tasse sugli immobili fossero calcolate sui valori di mercato, gli imponibili fiscali crescerebbero fino a circa il doppio in periferia e a cinque volte di più in centro. Numeri evidentemente elevati che stanno forse alla base della decisione di rallentare con la riforma del catasto.

Ma che ci fosse qualcosa che non andava per il verso giusto era noto da tempo. Stando infatti a una prima valutazione, basato sulla sperimentazione della riforma del catasto a Roma e Milano, è stato sì registrato un aumento del valore di mercato di oltre un terzo, ma anche un aumento delle tasse sugli immobili ovvero Tasi e Imu. Succede adesso che il quotidiano ha confrontato le quotazioni a Milano relative al secondo semestre dello scorso anno con gli estimi catastali adesso in vigore. Da una parte ha ipotizzato che si tratti della prima casa del contribuente, e quindi con esenzione da Imu, e considerando l'imponibile ai fini delle imposte di trasferimento: va infatti ricordato che l'imposta di registro si paga sul minor valore tra l'imponibile fiscale e il prezzo reale di acquisto.

Dall'altra, per il non residenziale ha considerato l'imponibile ai fini Imu perché le imposte sono computate sul prezzo reale. Entrando più a fondo dei dati rilevati, per le case di pregio lo scarto tra mercato e fisco arriva a superare nelle aree di maggior valore anche il 400%. Per quelle accatastate come A2 (abitazioni di tipo civile) di finitura media in zona residenziale si è sopra il 300% mentre per la classe A3 (abitazioni di tipo economico) la differenza supera il 100%. Quote differenze nel non residenziale, dove il gap tra valore attuale e imponibile Imu per gli uffici nelle aree di pregio arriva fino al 100% per poi annullarsi progressivamente in periferia. E per i negozi, al di là del cuore vitale (quello di Via Vittorio Emanuele e del Quadrilatero), l'imponibile fiscale è maggiore del valore.

Cosa prevede la riforma del catasto

Le ragioni per cui la riforma del catasto è stata bloccata è per l'assenza di adeguate garanzie di invarianza di gettito, proponendo uno scenario di aumenti di tassazione sugli immobili. I cambiamenti ipotizzati prevedono la sparizione dell'attuale classificazione degli immobili, da raggruppare nelle categorie O (immobili ordinari) e S (immobili speciali). E ancora, gli immobili residenziali del gruppo A verrebbero inclusi nelle categorie O/1 (tutti gli alloggi situati in palazzine o condomini), O/2 (abitazioni isolate e villette a schiera), O/5 (cantine e soffitte), O/6 (box auto e garage, posti auto coperti e scoperti).

Nuovi servizi catastali con una mappa navigabile completamente rivista con un servizio di navigazione dinamica e gografica e web-app anche da scaricare. Il servizio del catasto è online rinnovato e contabile da oggi. Nello stesso tempo si può sapere il metodo del valore della casa in maniera infallibile

E già ora è una patrimoniale nascosta

Un peso fiscale altissimo del valore di 40 miliardi di euro pesa sui proprietari di immobili in Italia come se si trattasse di una patrimoniale. Secondo le ultime notizie rese note dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre, i 40 miliardi di euro rappresenterebbero il valore totale di Irpef, Ires, imposta di registro e di bollo e cedolare secca, che, stando alle ultime notizie, pesano per 9,1 miliardi e alle quali si sommano ulteriori 9,9 miliardi di tasse legate al trasferimento (dall'iva alle imposte su successioni e donazioni, dagli oneri catastali alle imposte di registro) e 21,2 miliardi di euro di imposte a carico dei proprietari degli immobili, da Imu, a Tasi, Tari e ulteriori eventuali.

Sempre secondo la Cgia, i maggior colpiti dal peso delle imposte sugli immobili sono soprattutto i proprietari di seconde case, per cui chi oggi, oltre all’abitazione principale, possiede una casa ‘in più’ al mare o in montagna, è decisamente penalizzato per quanto riguarda il carico fiscale sugli immobili. Secondo la stessa Cgia, infatti l'aumento del gettito prodotto da Ici, Imu e Tasi tra 2011 e 2016 è passato da poco più di un miliardo di euro a ben 11 miliardi e mezzo di euro. Elevato è stato anche l’aumento delle imposte registrato per immobili strumentali. Nello stesso periodo appena riportato, infatti, i proprietari di questa tipologia di immobili si sono visti più che raddoppiare il prelievo fiscale, salito da meno di 5 miliardi del 2011 (4,88 miliardi di euro) a quasi 10 oggi (9,72 miliardi).

Si prevede già un aumento senza riforma

Le tasse per quest'anno per la casa avranno un aumento di circa 9 miliardi sicuri indicati dalla Ulm, ufficio studi. Peso fiscale che interesserà tutti i cittadini e le imprese soprattutto a livello di imposte locali, ma che potrebbero aumentare anche se andasse in porto la riforma del catasto.
Vi dovrebbero, poi essere meno detrazioni per i familiari a carico, o comunque, regole differenti che dovrebbro peggiorare la situazione di dievrsi nuclei familiari, così come l'aumento del bollo dell'auto per le auto che inquinano di più.
E le detrazioni su ristrutturazioni e i lavoro di risparmio energetico saranno per la maggior parte di chi deciderà di intraprenderle minori.
Per le imprese e professionisti non ci sarà L'iri, la tasa unica del 24%,c he doveva essere introdotta proprio da questo iter economico, ma sarà rimandata con un risparmio mancato di circa 2 miliardi.

Già un primo servizio è stato lanciato

L’avreste mai detto che il valore della vostra casa lo decide il Fisco? Sembra assurdo, ma in realtà è proprio così. Il valore delle abitazioni viene stabilito dal Fisco che, grazie alle indicazioni dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare che è una costola dell’Agenzia delle Entrate, è in grado di attribuire il valore di ogni singola abitazione attraverso l’analisi di alcuni parametri. Grandezza della tecnologia verrebbe da dire. E si perché grazie a questa possibilità il potenziale acquirente, ma anche venditore di un’abitazione può conoscerne, dopo aver compiuto alcune operazioni preliminari, il valore esatto.

Anche le perizie ne gioverebbero. Ovviamente il costo totale dell’abitazione è la risultante del prezzo stabilito per ogni metro quadro dell’abitazione. Facendo un rapido excursus nelle città più importanti d’Italia si viene a sapere quindi che a Milano, dove le zone monitorate dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare sono una quarantina e a City Life un metro quadro può costare dai settemila duecento cinquanta euro a un massimo di undici mila. A Roma, invece, è Piazza di Spagna la zona più cara visto che si sfiorano i diecimila euro a metro quadro. Posillipo, invece con i suoi settemila e seicento euro al metro quadro, detiene il primato per Napoli.

Abbiamo visto dunque che cos’è e come funziona l’Osservatorio del Mercato Immobiliare e quale sia il rapporto con l’Agenzia delle Entrate. Adesso è più facile comprendere, dunque, il fatto che il prezzo di una casa lo stabilisce il Fisco. In realtà i dati che consentono al Fisco di stabilire quanto vale la casa sono disponibili a tutti e quindi il valore di un’abitazione è pubblico e alla portata di tutti. Merito dell’Osservatorio che è in grado di produrre una serie di dati fondamentali per stabilire il prezzo. Informazioni che aiutano a determinare un valore di mercato congruo e anche il valore della locazione per unità di superficie in euro al metro quadro, in base a tipologia immobiliare e stato di conservazione.

Oltre a questo aspetto è fuori discussione che questa serie di dati sono preziosi anche per altri motivi. Basti pensare che rappresentano un ausilio prezioso anche nel caso in cui si debbano svolgere particolari perizie sull’abitazione stessa o, aspetto da non trascurare, fornire indicazioni di massima a chi intende acquistare o vendere casa. Tra le altre cose le abitazioni, i beni immobili in questione sono suddivisi per zone omogenee e, per la consultazione della relativa quotazione ne andrà indicata la destinazione. La ricerca per la quotazione di un singolo edificio in Italia potrà essere effettuata senza registrarsi su nessuna piattaforma.

Cosa che invece sarà obbligatorio se si desidera richiedere la fornitura delle quotazioni dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare per l'intero territorio nazionale, una specifica area territoriale, una regione, una provincia o un comune, il download sarà comunque gratuito, ma il contribuente dovrà accedere al servizio tramite lo Spid o la password personale rilasciata dall'Agenzia delle Entrate.

E locazioni breve già costano di più

Due decisioni sugli affitti a breve e in particolare su Airbnb, fanno ritornare al centro dell'attenzione il mercato degli affitti a breve, ad esempio delle case vacanze, con un rischio, da una parte di un aumento dei costi che andrà ovviamente sui cittadini

E' una tassa decisa nella scorsa manovra di primavera per gli affitti a breve, entro 30 giorni, e che interessano,. però, milioni di italiani non solo con ropirtari di case che danno in locazione, ma anche per chi affitta le case vacanze.

E l'allarme è stato lanciato dall'Antitrust, in quanto provocorebbe non solo problemi concorrenziali, ma anche un aumento dei prezzi per i consumatori finali, anche se lo stesso Antitrust ammette che potrebbe aiutare a risolvere il problema dell'evasione fiscale.

In parole semplici, si tratta di una tassa in più che devono pagare i proprietari di case che affittano tramite Airnbnb e servizi simili che saranno obbligati ad agire come sosituti d'imposta nel 2018 e ritirare una ritnuta del 21% del valore del canone di affitto.
E' chiaro che in questo modo gli affitti tenderanno ad aumentare con costi più alti come si diceva a esempio per le case affitate per le vacanze al mare o in montagna

Più sicurezza acquisto case

Novità per l’acquisto di case grazie alla collaborazione tra Notariato e Inps: stando a quanto riportano le ultime notizie, il presidente dell'Istituto di Previdenza Nazionale italiano, Tito Boeri, e Salvatore Lombardo, presidente del Consiglio nazionale del Notariato, hanno sottoscritto, per i prossimi tre anni, una collaborazione per la dismissione degli immobili di proprietà dell'Istituto di Previdenza, attraverso aste telematiche e tradizionali sul sito dei notai.

La nuova collaborazione sarebbe frutto dell’impegno annunciato dal Notariato italiano di aiutare istituzioni e cittadini non solo nelle classiche pratiche solitamente affidate ai notai ma anche in alcune novità come l’acquisto di case derivanti da immobili dismessi e all’asta. Da anni, infatti, tramite la Rete Telematica del Notariato vengono trasmessi ai Pubblici Registri milioni di atti immobiliari e societari e in questo contesto le aste telematiche notarili rappresentano un importante tassello nella vendita dei beni pubblici. Per conoscere gli immobili all'asta e parteciparvi, basta consultare la sezione dedicata sul sito dell'Inps o accedere alla Rete aste notarili (Ran), da cui si può accedere alla sezione ‘Avvisi Notarili.

In questa sezione è, infatti, possibile conoscere tutti gli immobili e i beni mobili in vendita dismessi da enti pubblici e procedure dei Tribunali. Per evitare contenziosi ed eventuali problemi, ogni avviso pubblicato dagli operatori del settore viene preventivamente e accuratamente controllati dal notaio, che ne esamina specifica documentazione che comprende eventuale verifica dello stato urbanistico ed edilizio, fotografia dello stato giuridico, con visura ipo-catastale da parte del notaio, verifica dei dati e di eventuali trascrizioni pregiudizievoli, documentazione completa che deve comprendere titoli di proprietà, catastali, Ape, e ogni documento necessario alla stipula, per la stipula del rogito notarile. Sullo stesso sito si accede poi alla sezione ‘Vendite pubbliche notarili’ e basterà leggere le informazioni riportate per eventuali aste e seguire le indicazioni per sapere come prendervi parte.

Accendendo al momento il sito dei notai (http://www.notariato.it/ran/) è possibile consultare l'elenco degli immobili dismessi e all'asta di questo periodo 2018 in diversi comuni ed è possibile consultare i relativi bandi. Ognuno di questi riporta data in cui si svolge l'asta, tipo di immobile in dismissione, ente di appartenenza(Inps, Inail, ma non solo), regole di procedura di svolgimento del bando e stato dello stesso. Oggi sono 63 i bandi d'asta di enti pubblici disponibili nella Ran.