Poste Italiane non chiude gli uffici
Annunciata la trasformazione di 2.000 contratti da tempo determinato e part time in contratti a tempo indeterminato, a testimonianza delle intenzioni del gruppo.
La rassicurazione è arrivata e non ci sarà alcuna involuzione. Gli uffici postali nelle piccole città continueranno a rimanere aperti. A riferirlo è l'amministratore delegato Matteo Del Fante in occasione della conference call con gli analisti dopo la presentazione dei dati del primo semestre 2018. L'appuntamento, se mai si concretizzerà, è rinviato. In fin dei conti se c'è un punto di forza di Poste Italiane è proprio la sua capillarità sul territorio nazionale. Una comodità per tutti i correntisti che hanno l'occasione di effettuare prelievi a portata di mano. Tuttavia l'impressione è che qualcosa stia realmente cambiano, se non nel breve, almeno nel lungo periodo.
C'è poi una seconda rassicurazione del numero uno di Poste: la trasformazione di 2.000 contratti da tempo determinato e part time in contratti a tempo indeterminato, a testimonianza delle solide intenzioni del gruppo. Il tutto mentre sono stati confermati gli obiettivi del 2018 sia per il gruppo sia per tutti i segmenti con l'avvio delle principali iniziative del piano Deliver 2022.
Come argomentato dall'amministratore delegato, Poste Italiane procede con una solida attuazione degli obiettivi di Deliver 2022 e la performance del secondo trimestre conferma i primi impatti positivi dell'esecuzione del piano. Matteo Del Fante si dice molto soddisfatto dei primi risultati del nuovo modello di recapito e dalla applicazione del suo piano di attuazione.
Arrivano inoltre riscontri positivi dal progetto di digitalizzazione del gruppo, che è in fase di accelerazione anche grazie alla costituzione di un istituto di monetica elettronica che sarà operativo entro la fine dell'anno. Da qui la conferma degli obiettivi sia a livello di gruppo sia di unità di business.