3 modifiche importanti a tasse e detrazioni per tutti con la nuova delega fiscale

di Marianna Quatraro pubblicato il
3 modifiche importanti a tasse e detrazi

Con la nuova delega fiscale sono state introdotte numerose modifiche, in un'ottica di ridurre la tassazione a tutti i cittadini. Vediamo quelle che interessano tutti

Quali sono le tre importanti modifiche a tasse e detrazioni nel decreto fiscale e che interessano tutti gli italiani? Approvata la delega fiscale, ricordiamo che prima che quanto scritto venga effettivamente attuato il Governo ha due anni per poter legiferare e applicare tutti i punti della riforma del fisco tanto annunciata.

  • Quali sono le ultime modifiche di luglio per ritenuta di acconto in riforma fisco
  • Come potrebbero cambiare gli acconti per le tasse con nuova riforma fiscale
  • Novità Irpef e detrazioni in prossima riforma fiscale

Quali sono le ultime modifiche di luglio per ritenuta di acconto in riforma fisco

Una delle novità recentemente inserite nella nuova riforma fiscale è relativa alla riduzione della ritenuta d’acconto per i lavoratori autonomi. 

La ritenuta d’acconto si applica sia ai lavoratori autonomi e sia a quelli dipendenti e gli importi detratti vengono versati alle autorità fiscali secondo diverse aliquote e spetta al sostituto versare l’importo all’erario.

La ritenuta d’acconto si applica generalmente a compensi per:

  • redditi da lavoro dipendente e redditi assimilabili;
  • compensi dei lavoratori autonomi;
  • provvigioni per prestazioni anche occasionali;
  • interessi e guadagni da obbligazioni, titoli assimilabili e cambiali finanziarie;
  • premi da vincite di vario genere.

Come potrebbero cambiare gli acconti per le tasse con nuova riforma fiscale

Tra le novità proposte nella nuova riforma fiscale c’è anche la possibilità di rateizzare l’acconto delle tasse di novembre.

Gli acconti si versano, infatti, in un’unica soluzione a novembre ma per andare incontro alle attuali esigenze di lavoratori, la nuova riforma fiscale ha previsto la possibilità di ratizzazione degli acconti di novembre fino a giugno. 
 

Novità Irpef e detrazioni in prossima riforma fiscale

Con la riforma del Fisco, il governo Meloni punta a ridurre le attuali quattro aliquote Irpef di tassazione sui redditi portandole a tre. Le aliquote Irpef attualmente in vigore sono le seguenti:

  • del 23% per redditi fino a 15.000 euro; 
  • del 25% per redditi tra 15.000 e 28.000 euro; 
  • del 35% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro; 
  • del 43% per redditi oltre i 50.000 euro.
Per la revisione delle aliquote Irpef in base agli scaglioni di reddito diverse sono le ipotesi al vaglio. La prima ipotesi prevede le possibili nuove seguenti aliquote: 
  • del 23% per chi ha redditi fino a 15mila euro;
  • del 27% per chi ha redditi tra 15mila-50mila euro;
  • del 43% per chi ha redditi superiori ai 50mila euro.
Con queste nuove aliquote Irpef, coloro che con redditi annui tra 28mila euro e 50mila euro annui avrebbero importanti aumenti delle pensioni, considerando che l’aliquota di tassazione scenderebbe dal 35% al 27%. 

Sono, invece, previste riduzioni per chi ha redditi annui sui 25mila euro, mentre non ci sarà alcuna novità per la prima fascia di redditi fino a 15mila euro, cioè proprio per i redditi più bassi. Altra ipotesi di revisione Irpef prevede le seguenti aliquote:

  • al 23% per redditi fino a 28.000 euro; 
  • al 33% per redditi tra 28mila e 50mila euro;
  • al 43% per redditi oltre i 50mila euro.
Con questo schema di revisione Irpef, tutte le fasce di reddito sarebbero avvantaggiate, considerando che chi ha redditi da 25 mila euro all’anno pagherebbe circa 200 euro di tasse in meno, per arrivare fino a circa 700-1000 euro per chi ha redditi più alti.

Ulteriore ipotesi di revisione Irpef potrebbe prevedere le seguenti tre nuove aliquote:

  • aliquota del 23% per i redditi sotto i 15 mila euro;
  • aliquota del 27% per i redditi tra 15 mila e 75 mila euro;
  • aliquota del 43% per i redditi oltre i 75 mila euro.
In tal caso, chi ha redditi più alti tra 50mila e 75mila euro avrebbe maggiori, mentre si prospetterebbero riduzioni degli importi per chi redditi tra i 15mila e 28mila euro, per cui l’aliquota di tassazione salirebbe dall’attuale 25% al 27%. Anche con questa ipotesi di revisione Irpef, nulla cambierebbe per la fascia di redditi più bassa.

Infine, ultima ipotesi di revisione Irpef prevede le seguenti aliquote:

  • aliquota del 23% per redditi da 8.500 euro e fino a 28mila euro;
  • aliquota del 35% per redditi da 28.001 euro a 50mila euro;
  • aliquota del 43% per redditi oltre i 50mila euro.
In questo caso, aumenterebbero i redditi tra i 15mila e i circa 30mila euro tra i circa 50-60 euro, fino a 700 e anche 1.000 euro per chi ha redditi più alti. La premier Meloni ha tuttavia annunciato ulteriori novità che potrebbero riguardare la prima aliquota al 23%, proprio per chi ha redditi più bassi, con riduzioni.

Insieme alla revisione delle aliquote Irpef, con la riforma fiscale cambieranno anche detrazioni e deduzioni. Per il riordino delle detrazioni si pensa ad uno schema di diverse percentuali di detrazioni in base ai redditi conseguiti e che potrebbero essere le seguenti:

  • detrazioni del 4% del reddito per lo scaglione fino a 15mila euro;
  • detrazioni del 3% del reddito per lo scaglione tra 15mila e 50mila euro;
  • detrazioni del 2% del reddito per lo scaglione tra 50mila e 100mila euro;
  • nessuna detrazione per redditi oltre i 100mila euro.
Così come le detrazioni, con la nuova riforma fiscale potrebbero cambiare anche le deduzioni, sia per lavoratori dipendenti e sia per pensionati, che permettono di avere una base imponibile ridotta rispetto al reddito complessivo e pagare dunque meno tasse Irpef.