A chi diminuirà importo assegno unico e chi dovrà anche restituire tra 30-210 euro già presi

di Marianna Quatraro pubblicato il
A chi diminuirà importo assegno unico e

Chi avrà un assegno unico inferiore e chi deve prepararsi a restituirlo: ultimi chiarimenti Inps su pagamento assegni unici per figli

A chi diminuirà importo dell'assegno unico ora e chi dovrà anche restituire 210 euro già presi l'anno scorso? Cambiano gli importi dell’assegno unico 2023 per figli e aumentano con nuove maggiorazioni previste: si parte, infatti, dalla maggiorazione dell’importo dell’assegno unico del 50% per tutte le famiglie sia numerose con tre figli o più, sia per il primo anno di durata dell'assegno, ulteriori maggiorazioni sono previste per famiglie con figli disabili. 

Le nuove maggiorazioni per figli disabili sono calcolate in base al grado di disabilità riconosciuta e sono, in particolare, di 105 euro nel caso di non autosufficienza, 95 euro nel caso di disabilità grave e 85 euro nel caso di disabilità media. Allo stesso tempo, c’è anche chi rischia di avere un assegno unico per figli ridotto. Vediamo di chi si tratta.

  • A chi diminuisce l’assegno unico ora 
  • Chi deve restituire 210 euro già presi l’anno scorso  

A chi diminuisce l’assegno unico ora 

Stando a quanto riportano le ultime notizie, le categorie di persone a rischio diminuzione dell’importo di assegno unico per figli sono coloro che non rinnovano l’Isee e percepiscono l’importo minimo di 50 euro.

Le leggi in vigore prevedono, infatti, che l’importo dell’assegno unico per figli sia modulato in base al valore Isee di ogni nucleo familiare e si riduce fino ad arrivare ad un minimo di 50 euro per chi ha un Isee dai 40mila euro in su o per chi non lo ha proprio fatto e presenta la domanda per avere l’assegno unico per figli. 

Per avere l’importo dell’assegno unico spettante, chi riceve oggi più della cifra minima, 50 euro a figlio, deve aggiornare il proprio Isee con la nuova Dsu la Dichiarazione sostitutiva unica, entro il 28 febbraio.

Se entro tale data non viene aggiornato l’Isee, dal prossimo mese di marzo avrà solo l’importo base dell’assegno unico pur avendo diritto a percepire un importo più alto, per cui dovrà accontentarsi di una somma ridotta di assegno unico.

Stando a quanto chiarito dall’Inps, infatti, dal mese di marzo il pagamento dell’assegno unico per figli avverrà d’ufficio senza necessità per i beneficiari di presentare una nuova domanda e se l’Isee è aggiornato si riceverà l’adeguamento dovuto per l’assegno 2023/2024. In caso contrario si avranno solo i 50 euro spettanti a chi non ha presentato l’Isee.

Chi deve restituire 210 euro già presi l’anno scorso  

Insieme a chi potrebbe ricevere importi ridotti di assegno unico per figli c’è anche chi potrebbe dover restituire parte dell’importo di assegno unico per figli ricevuto. L’Inps ha, infatti, spiegato che si sta procedendo a recuperare sette mensilità, pagate da marzo a settembre, con una maggiorazione di 30 euro pagate in maniera errata. E si tratta di un importo da restituire che potrebbe arrivare fino a 210 euro per figlio.

Quando l’assegno unico è partito, molte famiglie monogenitoriali hanno comunque richiesto la maggiorazione dovuta se entrambe i genitori lavorano, pur se soli, e la maggiorazione è stata riconosciuta anche ai genitori soli che al momento della domanda hanno dichiarato di lavorare entrambe e di averne diritto.

L’Inps ha, quindi, erogato la maggiorazione richiesta in sede di domanda di assegno unico, ma sono poi partite verifiche per cui il pagamento della maggiorazione è stata interrotta dal mese di ottobre 2022 a molti perché ad altri sarà richiesta della somma percepita ma non dovuta, perché l’Inps ha deciso di riconoscere la maggiorazione per lavoro di entrambe i genitori solo ai nuclei familiari in cui sono presenti entrambi i genitori.