Agenzia Entrate: quando scatta la verifica
L'Agenzia delle entrate prende più tempo nel caso dell'accertamento per Iva a e imposte sui redditi e per verificare la situazione nei cosiddetti paradisi fiscali.
La verifica e l'accartamente per una possibile infrazione hanno delle regole ben precise che sono degli iter decisi da leggi e regole interne all'Agenzia delle Entrate
Anche le tempistiche hanno il loro bel peso nel caso della verifica, dell'accertamento e della successiva notifica della cartella con cui l'Agenzia delle entrate chiede al contribuente quanto dovuto. Si tratta di un aspetto di primaria importanza poiché in caso di mancato rispetto delle normativa è possibile chiedere l'annullamento totale. In linea di massima, tra dichiarazione dei redditi e conto corrente, tra imprenditori e lavoratori autonomi, dipendenti e professionisti, limite di 3000 euro e prelievi o versamento del conto corrente, la tendenza dell'ente di riscossione è di prendere un maggiore lasso di tempo. Nel passaggio dalla vecchia società per azioni al nuovo ente pubblico, le norme sulla riscossione esattoriale sono però rimaste le stesse, anche se la materia è sempre oggetto di continui aggiornamenti. Le ultime novità riguardano
Ci sono allora tempistiche ben precise che l'Agenzia delle entrate deve rispettare. Più precisamente:
A quel punto, il contribuente che riconosce la validità della contestazione può regolarizzare la propria posizione pagando una sanzione ridotta, oltre all'imposta oggetto della rettifica e i relativi interessi. La regolarizzazione delle comunicazioni relative ai controlli automatici deve avvenire entro 30 giorni dal ricevimento della prima comunicazione, o di quella definitiva con la rideterminazione delle somme a debito. Si effettua pagando l'imposta dovuta, gli interessi e la sanzione ridotta a un terzo di quella prevista. La regolarizzazione delle comunicazioni relative ai controlli formali deve essere effettuata entro 30 giorni dal ricevimento della prima comunicazione, con il pagamento dell'imposta dovuta, dei relativi interessi e della sanzione ridotta a due terzi di quella ordinaria. Per le somme dovute sui redditi soggetti a tassazione separata non sono dovuti né interessi né sanzioni, se il pagamento avviene entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione o dalla data di rettifica della stessa, se corretta dall'ufficio. In caso di tardivo o mancato pagamento, sono dovute le sanzioni e gli interessi. Le novità più recenti sul fronte della riscossione coattiva prevedono infine