Agenzia Entrate: scattano i controlli
Non solo la dichiarazione dei redditi: sotto la lente di ingrandimento dell'Agenzia delle entrate ci sono anche i conti correnti e le spese sospette in contanti.
Sono domande piuttosto frequenti quelle a cui abbiamo cercato di rispndere ovvero quando si è nle mirino delle Agenzia delle Etrate perchè, isu che cosa e in quale modo e da quando.
C'è una tendenza da registrare ed è quella del progressivo aumento dei controlli da parte dell'Agenzia delle entrate. Se in origine l'attenzione si concentrava soprattutto sulla fedeltà delle dichiarazione dei redditi tra 730 e Unico (adesso Redditi), adesso il raggio d'azione è ben più ampio e coinvolge ad esempio anche i conti correnti e gli stessi contanti. L'obiettivo è sempre il solito: individuare e punire le irregolarità come indicazioni false per accedere ad agevolazioni e detrazioni, ma anche mancate dichiarazioni per evadere le imposte. Naturalmente ci sono errori ed errori. Occorre cioè distinguere tra quelli dolosi per cercare di frodare il fisco e quelli involontari con l'indicazione, ad esempio, dell'anno di nascita con l'anno corrente. In ogni caso, l'occhio dell'Agenzia delle entrate è sempre ben puntato.
Per verificare il comportamento fiscale dei contribuenti, l'Agenzia delle entrate ha a disposizione diversi strumenti di controllo:
Il controllo sulle dichiarazioni è di due tipi:
Una procedura molto simile viene eseguita sui versamenti delle imposte effettuate direttamente dal contribuente ovvero senza la necessità di compilare una dichiarazione. I casi più comuni sono
Non solo, ma prima della presentazione della dichiarazione annuale, se l'Agenzia delle entrate crede che ci sia il rischio per la riscossione, può controllare l'effettuazione dei pagamenti dei tributi dovuti a saldo e in acconto, e iscrivere a ruolo a titolo definitivo le imposte non versate con le relative sanzioni e gli interessi. Particolare attenzione va poi posta alle tempistiche. I termini di notifica delle cartelle di pagamento variano da caso a caso. Più precisamente:
Sotto i riflettori ci sono anche i conti correnti nel contesto del redditometro. Il ragionamento è semplice: se le spese sono maggiori del 20% del reddito dichiarato, potrebbero scattare controlli e accertamenti. Sono incluse le spese per
Il tutto ricordando come per l'uso del contante deve essere sempre al di sotto di 3.000 euro per non far muovere le Entrate. L'onere di dimostrare la liceità del comportamento spetta al contribuente.