Coronavirus, aiuti certi per partite Iva
Le certezze sono la sospensione delle bollette, le scadenze fiscali rinviate, le agevolazioni per hotel e agenzie, l'indennità per i lavoratori autonomi e i mutui a tasso zero per l'agricoltura.
La domanda è molto semplice: basteranno le misure di contenimento della crisi economica attraversata da partite Iva e imprese per via dell'emergenza del coronavirus?
Oppure saranno necessari ulteriori decreti oltre a quelli già approvati e che contengono provvedimenti per la ripresa?
L'impressione è che il governo stia lavorando passo dopo passo ovvero tenga conto dell'evoluzione dell'emergenza sanitaria, dell'efficacia delle misure adottate e dell'eventuale coinvolgimento di altre aree d'Italia oltre alla cosiddetta zona rossa.
Il tutto senza dimenticare che in caso di via libera dell'Unione europea a una maggiore flessibilità nei conti pubblici si aprirebbero nuove scenari in termini di disponibilità economica.
Le certezze sono per ora la sospensione delle bollette, le scadenze fiscali rinviate a maggio, le agevolazioni per hotel e agenzie, l'indennità per i lavoratori autonomi con partita Iva e i mutui a tasso zero per l'agricoltura. Vediamo insieme in questo articolo
Di certo c'è che per le imprese della zona rossa ovvero quella con la maggiore concentrazione di contagi da coronavirus, è sospeso fino al 30 aprile il pagamento delle bollette di acqua, luce e gas, con la previsione di una successiva rateizzazione.
Allo stesso tempo, i versamenti in scadenza dal 23 febbraio al 30 aprile per cartelle di pagamento o avvisi di addebito sono prorogati al 31 maggio 2020. Ecco quindi l'indennità di 500 euro al mese, per un massimo di tre mesi, ai lavoratori autonomi domiciliati o che svolgono la propria attività nella zona rossa.
Altre due misure approvati coinvolgono hotel, agenzie di viaggio e tour operator per cui è prevista la sospensione fino al 31 marzo del versamento di ritenute fiscali e contributi previdenziali, e l'istituzione di un fondo rotativo per la concessione di mutui a tasso zero alle imprese agricole in difficoltà.
Questo pacchetto di provvedimenti potrebbe per essere solo l'antipasto di una nuova ondata di misure. L'Unione europea ha infatti aperto alla richiesta italiana sullo sforamento del deficit.
E non è infatti un caso che alcuni gruppi organizzati di partite Iva stiano cercato una sponda proprio con Bruxelles per il sostegno delle imprese italiana danneggiate dalla diffusione del coronavirus e a sostegno dei lavoratori autonomia in difficoltà.
In questo scenario, un provvedimento utile potrebbe essere il credito d'imposta per le aziende con forti cali al fatturato e cassa integrazione in deroga anche per le piccole imprese e per i bar e ristoranti finora esclusi, ma anche per numerosi negozi compresi quelli fuori dalla zona rossa, quindi in tutta Italia
Il credito d'imposta dovrebbe essere commisurato alle perdite di ricavi e si dovrebbe richiedere semplicemente dimostrando la differenza di ricavi tra l'anno scorso ( ma anche il 2018) e il 2020.) E questo dovrebbe valere per tutta Italia
Non solo, ma non è da escludere una ulteriore sospensione delle bollette, un nuovo rinvio delle scadenze fiscali e la proroga dell'indennità per i lavoratori autonomi con partita Iva. Naturalmente se le misure fin qui introdotte dovessero rivelarsi poco efficaci per fermare il contagio e dopo aver fatto la conta dei danni economici, oltre che sanitari.