Al via ora tasse da pagare obbligatoriamente per vendite online tra privati anche se saltuarie

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Nuovi obblighi e nuova tassazione per chi effettua vendite online: cosa prevede la nuova direttiva DAC7 e per chi vale

Chi, come e quanto dovrà pagare di tasse sulle vendite online casuali e tra privati con nuova legge DAC7? E’ stata modificata e ampliata la direttiva europea DAC7 che regola e disciplina le vendite online sulle piattaforme digitali con nuovi obblighi al via per coloro che effettuano vendite anche casuali tra privati. Vediamo quali sono le novità previste.

  • Nuova Legge DAC7 cosa prevede e come funziona
  • Tasse da pagare per vendite online casuali e tra privati con nuova DAC7
  • Per chi valgono i nuovi obblighi della legge DAC7 modificata

Nuova Legge DAC7 cosa prevede e come funziona

La direttiva DAC7 è una normativa europea definita con l’obiettivo di combattere l’evasione fiscale nel commercio online transfrontaliero e di creare una normativa comune a livello europeo per la tassazione delle attività di commercio elettronico.

Dal primo gennaio 2023, in virtù della DAC7, i gestori di piattaforme digitali hanno l’obbligo di raccogliere e verificare le informazioni dei venditori presenti sulla propria piattaforma da usare poi per calcolare e verificare il volume di affari generati e la conseguente attività di accertamento fiscale da parte delle Autorità preposte. 

Tasse da pagare per vendite online casuali e tra privati con nuova DAC7

La DAC7 modificata prevede nuove regole sulla dichiarazione, obbligo di apertura di Partita Iva e relativo pagamento per venditori online casuali e che effettuano vendite tra privati, per garantire una maggiore trasparenza e un equo trattamento fiscale per tutti i soggetti coinvolti e prevede anche per piattaforme digitali che mettono in contatto i venditori con i consumatori finali l’obbligo di fornire informazioni dettagliate sui venditori e sulle transazioni che avvengono. 

Saranno le singole piattaforme di vendite online a girare le informazioni ai paesi di residenza dei singoli venditori.

Quando si effettuano vendite online e tra privati, la tassa da pagare è l’Iva come prevista dal Paese in cui si trova il consumatore, pagamento che viene poi trasmesso alle autorità fiscali degli Stati membri dell’UE attraverso il nuovo sistema di scambio di informazioni previsto dalla Direttiva Dac7, e dopodicchè bisogna sempre fornire informazioni dettagliate sulla propria attività, come il nome e l’indirizzo della società, il numero di partita Iva ecc.

In particolare, per le persone fisiche, i dati richiesti da comunicare sono nome, cognome, data di nascita, indirizzo principale e codice fiscale o eventuale partita Iva, mentre per le persone giuridiche le informazioni da comunicare riguardano ragione sociale, indirizzo principale, numero di identificazione fiscale con indicazione del paese membro di rilascio, eventuali partita Iva e stabile organizzazione.

Devono essere, in particolare, comunicate informazioni come vendite di beni online, locazione di beni immobili sia residenziali, sia commerciali, servizi personali, o anche noleggio di mezzi di trasporto. 

Precisiamo che le prime comunicazioni relative ai redditi 2023 dovranno essere effettuate entro il 31 gennaio 2024.

Per chi valgono i nuovi obblighi della legge DAC7 modificata

I nuovi obblighi di comunicazione dati e pagamenti Iva valgono per venditori online e gestori delle piattaforme che superano le 30 transazioni tramite la stessa piattaforma e i 2mila euro di ricavi, mentre non sono obbligati a richiedere e condividere i dati degli account i venditori che hanno avuto meno di 30 transazioni e che raggiungono meno di 2mila euro di ricavi.

Dunque, solo i redditi derivanti da attività online superiori ai 2.000 euro saranno controllati e segnalati all’Agenzia delle entrate.

Se un venditore non si segue quanto previsto dalla direttiva DAC7 e non apre una partita Ivanei Paesi in cui effettua vendite, rischia di essere sanzionato dalle autorità fiscali con sanzioni che variano in base al Paese in cui il venditore effettua la vendita, ma che comunque preverono multe e sanzioni penali.

Inoltre, il venditore che non rispetto le novità previste dalla DAC7 potrebbe anche essere escluso dalle piattaforme digitali come Amazon, Etsy o Ebay che mettono in contatto i venditori con i consumatori finali.