In corso i controlli per verificare la corretta erogazione dei bonus una tantum 2022 di 150-200 euro: chi è a rischio restituzione
Chi rischia di dover restituire i bonus 150-200 euro già ricevuti a seguito di verifiche? All’indomani del pagamento dei bonus una tantum di luglio e novembre rispettivamente da 200 e 150 euro Inps e Casse private previdenziali che hanno tempestivamente provveduto ai pagamenti stanno conducendo verifiche e controlli per capire se effettivamente i beneficiati dei bonus avessero i requisiti adatti a riceverli. Per milioni di italiani potrebbero prospettarsi brutte sorprese.
E il motivo è presto spiegato: l’Inps ha più volte ribadito come, a seguito dell’erogazione preventiva dei 200 euro e 150 euro di bonus richiesti, sarebbero stati effettuati controlli approfonditi su tutti i soggetti beneficiari dei bonus proprio per verificare che gli stessi soggetti avessero effettivamente i requisiti necessari per legge per accedere ai bonus.
Le verifiche per capire se l’erogazione dei bonus sia stata corretta o meno sono partite e se dai controlli effettuati emergono incongruenze tra requisiti richiesti e quelli effettivamente in possesso del soggetto beneficiario, allora i bonus devono essere restituiti.
L’Inps sta procedendo ai dovuti controlli con l’acquisizione dei nuovi dati reddituali riferiti al 2021, anno preso in considerazione per i limiti reddituali fissati da non superare per avere i bonus, con la collaborazione dell’Agenzia delle Entrate, e nei casi di restituzione dei bonus i soggetti interessati ricevono direttamente dall’Istituto apposita comunicazioni di dovuta restituzione dei bonus.
Mentre milioni di italiani rischiano di dover restituire i 150 e 200 euro già ricevuti per i bonus una tantum 2022, il governo Meloni studia nuove forme di bonus simili per sostenere i lavoratori, ma anche altre categorie di persone, e dar loro maggiore potere di acquisto in un momento economico che continua ad essere decisamente difficile.
Le ipotesi di estensione dei bonus 150-200 euro non sono di istituzione di nuovi bonus una tantum simili ai precedenti ma di nuovi bonus da riconoscere in forma differente. Allo studio ci sarebbe, infatti, un primo nuovo bonus, bonus produttività, che verrebbe riconosciuto sotto forma di contributo come incentivo alla produttività aziendale e dovrebbe prevedere il pagamento di tasse minori tasse su premi di produzione, straordinari e indennità per aziende e datori di lavoro virtuosi che assumono e aumentano la produttività, con conseguenti aumenti degli stipendi per i lavoratori.
Altro nuovo bonus allo studio che contribuirebbe ad aumentare gli stipendi de lavoratori dipendenti è il nuovo bonus formazione, che verrebbe riconosciuto invece sotto forma di premio ai lavoratori dipendenti che partecipano a corsi di formazione.
Chi parteciperà ai corsi di formazione farà aumentare la valutazione individuale dei lavoratori e avrà un ulteriore premio a lavoro in base alla formazione raggiunta.
A questi bonus si aggiunge la possibilità di ulteriori aumenti per un’altra misura che il governo vorrebbe approvare: una tassazione più bassa per tredicesima ed eventuale quattordicesima mensilità, per permettere ai lavoratori dipendenti di ricevere le loro mensilità aggiuntive di importi maggiori, come fossero, appunto, estensioni del bonus 150-200 euro. Ma si tratta di una misura per cui si lavora per far quadrare i conti e decisamente molto incerta al momento.