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Le importanti novità attese nel mese di maggio per anticipo e liquidazione di Tfr-Tfs: ecco cosa si attende e per chi
Da mesi ormai si discute di Tfr e Tfs soprattutto relativamente ai tempi di liquidazione del trattamento di fine rapporto ai lavoratori dipendenti pubblici. All’indomani di nuove regole già al via per tutti, finalmente è anche arrivato il tanto atteso mese di maggio che dovrebbe portare ulteriori novità per Tfr e Tfs. Vediamo quali sono.
Le prime novità dovrebbero interessare la tassazione: stando a quanto annunciato dal governo, per incentivare l’adesione alla previdenza complementare e sostenere la scelta dei fondi pensioni in cui accantonare il Tfr, si pensa a rendere più convenienti le tasse da pagare sul Trattamento in modo da portare sempre più lavoratori a scegliere di accumulare il Tfr in fondi pensioni.
Ma il nuovo decreto Lavoro dovrebbe prevedere novità anche per l’anticipo del Trattamento per i lavoratori statali che oggi i dipendenti privati possono già richiedere.
Stando a quanto anticipato, anche i lavoratori dipendenti statali potrebbero avere la possibilità di chiedere un anticipo del proprio Tfs, come accade per il Tfr ai dipendenti privati: quest’ultimi possono, infatti, richiedere parte del proprio trattamento quando sono ancora in servizio a condizione di aver maturato presso la stessa azienda almeno 8 anni di anzianità lavorativa.
I dipendenti pubblici potrebbero così ottenere un prestito in banca con il Tfs a garanzia, per poi rimborsarlo nel momento in cui ricevono la somma complessiva del proprio Tfs. Liquidato il dovuto pagamento, verrebbe infatti trattenuto l’importo anticipato con il prestito, con gli interessi versati alla banca e sarebbe una misura che permetterebbe ai lavoratori pubblici di avere subito i propri soldi e alle banche di avere la certezza di rimborso del prestito, considerando che un Tfs deve per legge sempre essere pagato ai lavoratori al momento della cessazione del proprio rapporto di lavoro.
Il mese di maggio era particolarmente atteso per la questione Tfr e Tfs per il pronunciamento della Corte Costituzionale: il prossimo 10 maggio dovrebbe, infatti, pronunciarsi con una nuova sentenza molto attesa sulla legittimità del pagamento differito del Tfr e del Tfs agli statali, i cui tempi oggi possono arrivare anche fino a 4-5 anni.
La Corte Costituzionale dovrebbe esprimersi sostenendo l’illegittimità dei pagamenti in tempi così lunghi, il che significherà poi ridurre i tempi di pagamento del Tfs agli statali in modo da permettere loro di avere a disposizione sin da subito i propri soldi accumulati negli anni di lavoro.
Oggi, infatti, i tempi di pagamento del Tfr-Tfs agli statali sono molto più lunghi rispetto ai tempi di liquidazione del Tfr ai dipendenti pubblici: in questo caso, infatti, la liquidazione del Tfr avviene in massimo 45 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro.
I tempi di pagamento del Tfr-Tfs agli statali cambiano anche in base al motivo di cessazione del rapporto di lavoro e sono generalmente di:
Con la sentenza della Cassazione attesa per il mese di maggio si auspica di poter rivedere tali scadenze di pagamento rendendole decisamente più rapide, a prescindere dall’importo complessivo da liquidare.