Via libera al nuovo accordo quadro per l’anticipo del Tfs a tasso agevolato: quanto dura rinnovo accordo e problemi ancora persistenti
L’anticipo del Tfs agli statali permette ai dipendenti pubblici di avere subito il proprio Tfs ma solo entro la somma dei 45mila euro e ad un tasso agevolato dello 0,4% se si chiede alle banche convenzionate che hanno aderito all’Accordo Quadro, mentre il tasso arriva anche al 4% se chi chiede l’anticipo del Tfs per statali a banche che non hanno sottoscritto l’accordo.
L’accordo quadro per avere l’anticipo del Tfs per gli statali dalle banche convenzionate era scaduto il 30 giugno e nell'attesa di un rinnovo sono andate a rilento, con rischio di blocco, alcune domande già presentate. Ora è stato firmato il nuovo accordo quadro per l’anticipo del Tfs agli statali 2023, ma i problemi rimangono. Vediamo quali sono.
L’efficacia del provvedimento è, dunque, stata rinnova permettendo ancora di accedere al trattamento di fine servizio-rapporto da parte dei dipendenti pubblici in maniera agevolata. Il rinnovo dell’accordo quadro ha ora validità ed efficacia per ventiquattro mesi (due anni) a partire dalla data di pubblicazione del decreto.
Nonostante sia stato firmato il rinnovo dell’accordo quadro per avere l’anticipo del Tfs per gli statali a tasso agevolato, permangono ancora problemi. Il primo, che in realtà da tempo si lamenta, è la lentezza di lavorazione delle pratiche. I tempi di lavorazione delle domande e per l’intera procedura di anticipo del Tfs agli statali sono a rilento, in generale, ma ancor di più a causa del tempo trascorso tra accordo scaduto e rinnovo dello stesso.
Altro problema riguarda i tempi, in generale, di liquidazione del Tfr e per cui si attende nuovo pronunciamento dalla Corte Costituzionale. Qualche tempo fa, infatti, il Tar Lazio ha passato alla Corte Costituzionale la questione di legittimità della dilazione nel pagamento del Tfs trattamento di fine servizio agli statali, ritenendo che il pagamento rateale del trattamento in tempi lunghi non rispetti i diritti dei lavoratori pubblici.
Secondo il Tar del Lazio, una retribuzione corrisposta con molto ritardo rispetto al momento della cessazione del rapporto di lavoro ha una utilità inferiore per un lavoratore rispetto a ad una retribuzione pagata tempestivamente e, proprio per il carattere di retribuzione differita riconosciuta alle indennità di fine rapporto, bisogna pagarla subito e non nei tempi lunghi attualmente previste. Si attende ora il pronunciamento della Corte Costituzionale.
In generale, i tempi per la liquidazione del Tfs agli statali cambiano in base al motivo di cessazione del rapporto di lavoro e sono, in particolare, i seguenti: