Come cambia l’importo dell’assegno unico per figli a giugno ma novità previste anche per vecchi assegni familiari
Quali sono gli aumenti al via per assegno unico per figli e a chi spetta dal primo luglio la nuova rivalutazione per assegni familiari? Quest’anno è aumentato l’importo dell’assegno unico per i figli per la rivalutazione e in misura diversa in base alla fascia di reddito Isee di appartenenza. La rivalutazione è stata applicata a tutti i beneficiari dell’assegno unico, sia sugli importi minimi dell’assegno unico e sia sull’importo massimo. E ulteriori aumenti dell’assegno unico per figli sono previsti anche da questo mese di giugno. Ma non per tutti.
Chi non ha, invece, rinnovato l’Isee entro il 28 febbraio scorso o non lo ha proprio fatto e lo ha rinnovato successivamente, riceve gli aumenti da giugno insieme ai relativi arretrati. Spetta dunque ai cosiddetti ritardatari dell’Isee avere aumenti dell’assegno unico a giugno dovuti a rivalutazione e arretrati.
Chi presenta, però, l’Isee dopo il 30 giugno, riceverà l’aumento dell’importo dell’assegno unico dallo stesso mese in cui è stato presentato l’Isee ma senza gli arretrati da inizio anno, per cui se si vogliono recuperare anche gli arretrati delle precedenti mensilità da marzo, è bene affrettarsi a fare l’Isee entro la fine del mese di giugno, altrimenti si perderanno tutti gli arretrati pur se dovuti per requisiti.
Gli importi dell’assegno unico per i figli aumentano non solo per ricalcolo con rivalutazione della prestazione 2023 ma anche per le maggiorazioni previste in base alla composizione di ogni nucleo familiare. La legge prevede, infatti, specifiche maggiorazioni per entrambe i genitori lavoratori, o in presenza di bambini di età inferiore a un anno, o per nuclei con 3 figli e un Isee inferiore ai 40mila euro, o per famiglie con 4 figli.
In particolare, le maggiorazioni per famiglie con figli disabili e in base al grado di disabilità sono le seguenti:
Inoltre, per l’importo erogato dell'assegno unico per i figli nel 2023 sono previste maggiorazioni del:
Il motivo per cui è richiesto il rimborso dell’assegno unico percepito indebitamente è che molte famiglie monogenitoriali hanno fatto richiesta della maggiorazione dovuta per entrambe i genitori lavoratori, pur se soli, e la maggiorazione è stata pagata anche ai genitori soli che al momento della domanda hanno dichiarato di lavorare entrambe.
Dopo le verifiche effettuate, per chi non ne aveva diritto, il pagamento della maggiorazione è stata già bloccata ad ottobre 2022, mentre ad altri sarà richiesto di rimborsare le somme in più percepite e non dovute.
Non solo aumenti dell’assegno unico per figli: dal primo luglio scatta la rivalutazione, con relativi aumenti, anche degli assegni al nucleo familiare, ben noti come assegni familiari, per il periodo che va dal primo luglio al 30 giugno prossimo.
Nonostante il debutto dell’assegno unico per figli che ha sostituito tutte le precedenti misure per famiglie con figli compresi gli assegni familiari in busta paga, alcune famiglie hanno ancora diritto a percepire gli assegni familiari (Anf).
Hanno, infatti, ancora diritto ad avere gli assegni familiari coniuge; fratelli, sorelle e nipoti del richiedente minorenni o inabili a svolgere qualsiasi lavoro ma solo se non coniugati, orfani di entrambi i genitori e non aventi diritto alla pensione ai superstiti, e nuclei orfanili, cioè nuclei familiari composti o solo da minorenni o da maggiorenni disabili.
Per loro dal primo luglio aumentano gli assegni familiari, come ogni anno previsto, i cui importi, per l’andamento dell’inflazione, si adeguano al costo della vita. Quest’anno l’aumento previsto è dell’8,1%. Gli aumenti così calcolati sono in vigore dal primo luglio 2023 al 30 giugno 2024.