Il contributo all'ex coniuge nel Paese reale si attesta in media intorno ai 500 euro al mese, ma con evidenti differenze tra regione e regione.
Di divorzi di coppie famose sono piene le cronache: Alena Seredova e l'ex portiere della Juventus Gianluigi Buffon, Monica Bellucci e il regista Vincent Cassel, Veronica Lario e Silvio Berlusconi, Romina Power e Albano Carrisi. Ma anche Vittorio Grilli, ministro dal 2012 al 2013, e Lisa Lowenstein, Raoul Bova e Chiara Giordano. A balzare agli onori delle cronache non è stata solo la rottura tra le coppie, ma anche i generosi assegni versati dall'ex marito all'ex moglie. Ma adesso si cambia perché stando a una recente sentenza della Corte di Cassazione, l'assegno di divorzio occorre far riferimento al precedente tenore di vita con tutto ciò che ne consegue.
Il divorzio segna una cesura nella continuità tra le fasi della vita di coppia. Ma l'assegno, come messo nero su bianco dall'importante sentenza della Corte di Cassazione, non ha valore solo assistenziale: va considerato il contributo all'attuazione dei diritti e dei doveri del patto matrimoniale. La determinazione dell'assegno non può basarsi solo sulla comparazione tra redditi perché va considerato anche il contributo effettivo dato dal coniuge più debole alla formazione del patrimonio comune o dell'altro coniuge. Il criterio di autosufficienza resta valido, insieme a autoderminazione e autoresponsabilità dei due ex coniugi. Le scelte fatte in accordo durante le nozze pesano anche dopo: la casalinga che ha rinunciato al lavoro va compensata.
Il giudice ha specifici poteri di accertamento delle condizioni economiche e patrimoniali delle parti: la legge impone infatti a entrambi i coniugi di produrre in giudizio la documentazione fiscale. Dati alla mano, i divorzi con assegno di mantenimento sono il 53,3%. Il 39,1% riguarda i soli figli (44.582), il 7,3% il coniuge (8.881), il 6,9% sia figli sia il coniuge. L'assegno ai figli è corrisposto nel 93,6% dei casi. Di più: ammonta a 139.000 il numero totale di assegni all'ex coniuge rilevati dal Fisco. Si tratta degli assegni portati in deduzione nelle dichiarazioni del 2017 per i redditi 2016. Il punto è che il contributo all'ex coniuge nel Paese reale si attesta in media intorno ai 500 euro al mese, ma con evidenti differenze tra regione e regione: