Assegno Unico figli, le novità di Agosto tra aumenti ma anche cancellazioni e blocchi per errore

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Assegno Unico figli, le novità di Agosto

Chi e perché rischia cancellazione o blocco totale del pagamento dell’assegno unico per figli spettante: chiarimenti e spiegazioni da Inps

Quali sono le novità di Agosto per l’assegno unico per i figli tra aumenti ma anche cancellazioni e blocchi per errore? L’assegno unico per i figli viene riconosciuto a tutte le coppie con figli, comprese le coppie conviventi, con uno o più figli a carico di età inferiore ai 21 anni a condizione che il figlio faccia parte dello stato famiglia, sia convivente con i genitori e sia a carico degli stessi.

In particolare, l'assegno unico spetta per ogni figlio minorenne a carico e, per i nuovi nati, decorre dal settimo mese di gravidanza, ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età, e ogni figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni.

L’assegno unico per figli può essere ottenuto anche prima che il bambino nasca, precisamente dal settimo mese di gravidanza in poi. In ogni caso, l’importo dell’assegno unico per figli cambia a seconda della composizione del nucleo familiare e del valore Isee di ognuno, con modifiche che hanno previsto negli ultimi mesi anche nuovi aumenti. 

  • Nuovi aumenti ad agosto per l’assegno unico per i figli
  • Possibile blocco ad agosto del pagamento dell’assegno unico per figli per chi e come

Nuovi aumenti ad agosto per l’assegno unico per i figli

Il pagamento dell’assegno unico per figli ad agosto ricalcherà gli aumenti già riconosciuti negli scorsi mesi di giugno e luglio a chi spettano e si tratta di aumenti dovuti alla presentazione dell’Isee rinnovato. A giugno e luglio sono, infatti, già aumentati gli importi dell’assegno unico per figli dovuti al rinnovo Isee per chi non lo aveva rinnovato entro lo scorso 28 febbraio ma in data successiva.

L’aumento dell’assegno unico per i figli a luglio è stato riconosciuto a chi ha presentato Isee rinnovato o la domanda per avere il beneficio dopo il primo marzo: in tal caso, le famiglie beneficiarie della misura hanno ricevuto il pagamento mensile dell’assegno unico calcolato sul nuovo valore Isee familiare più gli arretrati delle precedenti mensilità.

Ed è stata anche riconosciuta la nuova maggiorazione per i nuclei vedovili. E’ stato, infatti, previsto un aumento dell’assegno unico per figli per un periodo di 5 anni se uno dei due genitori è deceduto nell’anno di riconoscimento del sussidio.

Se, però, l’Isee è stato rinnovato dopo primo luglio, allora si avrà diritto a ricevere l’importo di assegno unico spettante senza, però, alcun arretrato relativo alle precedenti mensilità. Ma non solo: potrebbe essere anche a rischio cancellazione la misura per alcune famiglie italiane, o meglio, a rischio cancellazione l’importo spettante sostituito dal solo importo minimo di 54 euro.

Come spiegato da una recente circolare Inps del primo agosto, per omissioni o difformità Isee, da settembre l’Istituto erogherà alle famiglie interessate solo l’importo minimo fino a quando non sarà corretta la Dsu. 

La cancellazione dell’assegno unico per figli dovuto e ridotto al minimo non avverrà automaticamente ma i soggetti interessati riceveranno apposita comunicazione tramite Sms, email o Pec con invito a regolarizzare l’anomalia. Se si procede alla correzione Isee entro il 31 dicembre dello stesso anno, viene ricalcolato l’importo da pagare con pagamento aggiuntivo anche delle precedenti mensilità in cui è stato erogato il minimo importo.

L’Inps ha spiegato che la correzione di omissioni o difformità può essere eseguita:

  • o presentando una nuova Dsu, dichiarazione sostitutiva unica, senza difformità;
  • o presentando direttamente alla sede Inps territorialmente competente la documentazione che attesta la veridicità dell'Isee e quindi che la Dsu è in realtà corretta pur non risultando tale al sistema:
  • o facendo rettificare al Caf la Dsu, con effetto retroattivo, ma solo in caso di errore materiale commesso dallo stesso Caf.
Rischiano di non ricevere più l’assegno unico per figli coloro per i quali si è esaurito o si sta per esaurire il reddito di cittadinanza che, come noto, sarà definitivamente sostituito da gennaio 2024 dal nuovo assegno di inclusione.

L’Inps ha, infatti, precisato che dopo la scadenza delle sette mensilità del reddito di cittadinanza, per non perdere l’assegno unico per figli, i soggetti interessati devono presentare una nuova domanda per continuare ad avere l’assegno unico e la domanda deve essere presentata entro l’ultimo giorno del mese di competenza del reddito di cittadinanza per continuare ad avere il beneficio in maniera continuativa.