Assegno unico per figli per molti è una beffa e si pensa sempre più alla revisione Isee

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Una revisione Isee per assegno unico per figli probabile tra le novità fiscali 2023: cosa potrebbe cambiare per le famiglie italiane

L'assegno unico per i figli ha sostituito da quest’anno tutte le misure finora in vigore per famiglie con figli, ad eccezione del bonus asilo nido, unica misura ancora in vigore e di cui le famiglie con figli piccoli possono ancora usufruire.

L’assegno unico per i figli si basa essenzialmente sul valore Isee del nucleo familiare e sulla stessa composizione del nucleo familiare e per avere l’importo pieno di assegno unico spettante bisogna avere un Isee in corso di validità. Cambiano, infatti, gli importi riconosciuti oscillando da un massimo di 175 euro (più eventuali maggiorazioni previste dalla legge) per chi una Isee tra 0 e 15mila euro e, in maniera decrescente, arrivando ad un minimo di 50 euro per chi ha un Isee da 40mila euro in sù. Ma per molti l’assegno unico è una beffa e si pensa alla revisione Isee per la riforma del fisco 2023.

  • Assegno unico per figli una beffa per molti importi troppo bassi
  • Assegno unico figli e revisione Isee con riforma fisco 2023 cosa potrebbe cambiare

Assegno unico per figli una beffa importi troppo bassi

L’assegno unico per i figli spetta a tutte le coppie con uno o più figli a carico di età inferiore ai 21 anni a condizione che il figlio faccia parte dello stato famiglia, sia convivente con i genitori e sia a carico degli stessi.

In particolare, spetta per: 

  • ogni figlio minorenne a carico e, per i nuovi nati, decorre dal settimo mese di gravidanza;
  • ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età;
  • ogni figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni;
  • ogni figlio di età superiore ai 21 anni, purchè frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea, o svolga un tirocinio ovvero un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui, o sia disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego, o presti servizio civile universale. 

Precisiamo che possono fare domanda per avere l’assegno unico per i figli all’Inps sia i lavoratori dipendenti (pubblici e privati); sia i lavoratori autonomi, sia che siano iscritti alla gestione separata Inps, sia che siano iscritti a Casse private professionali; e sia disoccupati. 

L’importo dell’assegno unico viene calcolato direttamente all’Isee sulla base di elementi specifici come:

  • valore Isee del nucleo familiare; 
  • composizione del nucleo familiare;
  • numero di figli presenti in famiglia, se minori, maggiorenni, con disabilità o meno, e relativo grado;
  • eventuali maggiorazioni da riconoscere previste dalla legge.

L’assegno unico per i figli sarebbe, però, per molti una beffa perché, stando a quanto emerso da dati recenti, molti dei richiedenti percepiscono un importo basso di assegno unico e il 23%, percepisce solo la quota minima dell’assegno unico pari a 50 euro, somma viene riconosciuta ai nuclei con Isee superiore a 40mila euro. 

Per il resto, il 29% delle domande arriva da nuclei con Isee inferiore a 10mila euro, il 26% tra 10 e 20mila, il 13% tra 20 e 30mila. L’importo minimo di 50 euro di assegno unico spetta, per legge, a chi ha un Isee alto, dai 40mila euro in su, ma anche a chi, pur avendo un Isee inferiore ai 40mila euro o anche basso, per esempio sui 5-6mila euro, non ha fatto l’Isee aggiornato e quindi riceve la somma base di assegno unico che è quella riconosciuta anche a chi invia domanda per il beneficio senza Isee.

Per molti, dunque, aver presentato domanda di assegno unico senza Isee può essere risultato decisamente penalizzante perché con un Isee aggiornato valido si sarebbe potuto avere magari di più di 50 euro.

Per altri, invece, l’assegno unico è stata una beffa perché ricevono un importo di assegno unico per i figli inferiore a ciò che prima recuperavano tra assegni familiari e detrazioni per figli a carico in busta paga e si tratta in molti casi del risultato di un Isee che non sempre rispecchia la reale situazione economica della famiglia. 

Assegno unico figli e revisione Isee con riforma fisco 2023 cosa potrebbe cambiare

Per una più equa distribuzione delle risorse economiche ai beneficiari dell’assegno unico per i figli si pensa ad una revisione dell’Isee nella riforma del fisco 2023 perché sembra che l'Isee come attualmente strutturato non sia affidabile come fotografia della condizione economica delle famiglie italiane, mostrando in alcuni casi una condizione economica migliore rispetto a quanto effettivamente sia e viceversa. 

Se, infatti, si hanno soldi da parte, risultato di grandi sacrifici da parte di una famiglia che non deve essere per questo penalizzata, o se si eredita una casa che diventa proprietà, l’Isee si alza ma se la casa non viene usata e deve essere ristrutturata penalizza la famiglia che, da un lato non può usare la casa, e dall’altro vede aumentare il valore del suo Isee con conseguente riduzione dell’importo di assegno unico. 

La revisione dell’Isee per il calcolo dell’assegno unico potrebbero riguardare importanza che beni mobiliari e case e altri beni immobiliari possono avere nel calcolo Isee in modo da poterne calcolare l’adeguato valore per famiglia.

La revisione dell’Isee secondo nuovi criteri di calcolo potrebbe significare per alcune famiglie ricevere un importo di assegno unico forse più alto mentre per altre potrebbe anche non cambiare nulla rispetto a quanto inizialmente percepito.