Si preparano ad aumentare gli stipendi con nuova decontribuzione: la novità dovrebbe avere effetto retroattivo. I chiarimenti
Il Decreto aiuti bis ha previsto la decontribuzione come provvedimento per aumentare gli stipendi dei lavoratori italiani, riducendo le tasse e aumentando, contestualmente, l’importo netto in busta paga.
Si tratta di un provvedimento che ha sostituito l’ipotesi di proroga del bonus di 200 euro fino a fine anno, da agosto a dicembre, e che di certo non ha lo stesso effetto sugli aumenti economici dei lavoratori.
Se, infatti, l’obiettivo della misura è incrementare il valore degli stipendi per dare maggiore potere di acquisto ai lavoratori in un momento molto difficile da un punto di vista economico in cui l’inflazione continua a salire e i prezzi dei beni di largo consumo anche, con la decontribuzione non si è fatto poi molto considerando le cifre emerse. Vediamo però da quando partono veramente gli aumenti degli stipendi con Dl Aiuti bis?
Secondo alcune stime, infatti, con la decontribuzione si potranno ottenere aumenti medi mensili compresi tra 12 e circa 50 euro al mese. In particolare, stando ad alcune simulazioni, la decontribuzione sugli stipendi può portare aumenti complessivi fino a fine anno tra 50 euro per stipendi di circa 10mila euro e 120 euro circa per stipendi fino a 35mila euro, il che si traduce in un aumento medio mensile di circa 12-13 euro, poco più di 7 euro netti mensili per le retribuzioni più basse e di circa 20 euro per gli stipendi più alti.
Si tratta, inoltre, di aumenti che non saranno per tutti: il nuovo taglio del cuneo fiscale per aumentare gli importi netti degli stipendi dei lavoratori italiani spetta solo a coloro che hanno redditi entro i 35mila euro annui, sulla scia di quanto era stato già deciso per l’erogazione del bonus 200 euro una tantum di luglio, cioè per retribuzioni fino a 2.692 euro mentre per chi percepisce stipendi da 2.700 euro in poi non ci sarà alcun aumento.
Considerando l’approvazione ufficiale del Decreto aiuti bis la prima settimana di agosto e i tempi di legge previsti per la sua entrata in vigore ufficiale, gli aumenti degli stipendi per effetto della decontribuzione dovrebbero partire da ottobre per poi terminare gli effetti entro il 31 dicembre 2022.
Il Decreto ha, però, sottolineato che la decontribuzione per aumentare gli stipendi avrà effetto retroattivo e interesserà i periodi di paga dal primo luglio 2022 al 31 dicembre 2022, compresa la tredicesima o i relativi ratei erogati negli stessi periodi di paga, l’esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore.