aumenti stipendi nuovi bonus tasse speciali
Quali sono le ulteriori novità oltre taglio del cuneo fiscale e revisione Irpef che contribuiranno ad aumentare gli stipendi dei lavoratori italiani
Quali sono gli aumenti di stipendi tra 900-5mila euro con nuovi bonus e tasse speciali mai finora annunciati (oltre al solito taglio cuneo e irpef)? Non solo taglio del cuneo fiscale, rivisto, e revisione delle aliquote Irpef di tassazione sui redditi. Stando a quanto confermano le ultime notizie, ci sarebbero ulteriori misure pronte a far aumentare ancora gli stipendi dei lavoratori italiani. Vediamo di cosa si tratta.
Stando a quanto dichiarato dalla ministra del Turismo, Daniela Santanchè, l’intenzione di lavoro del governo è quella di garantire meno tasse in busta paga per chi lavora nei weekend e giorni festivi, per incentivare e gratificare i lavoratori impegnati a lavoro nel weekend end e durante i giorni di Festa
L’idea è dunque quella di aumentare gli stipendi di chi lavora durante i giorni di sabato e domenica o durante le festività. Questi lavoratori avrebbero la possibilità di pagare meno tasse e, quindi, di avere uno stipendio netto più alto rispetto a quello previsto per le ‘normali’ giornate lavorative durante la settimana.
La busta paga più alta per i lavoratori impegnati nei weekend e nei festivi sarebbe garantita da una maggiore decontribuzione da applicare sullo stipendio. Precisiamo che, stando a quanto emerso, questa possibilità potrebbe valere solo per i lavoratori dipendenti mentre il discorso sarebbe diverso per chi ha una partita Iva o svolge un lavoro con altre tipologie contrattuali.
A contribuire ad aumentare gli stipendi tra 900-5mila euro, oltre una nuova detassazione per lavoro in giorni festivi o durante il weekend e una detassazione su lavoro straordinario o premio produttività, potrebbero esserci anche due nuovi bonus, sempre da garantire a lavoratori dipendenti per un aumento delle buste paga.
Si parla, innanzitutto, di un nuovo bonus produttività, che sarebbe un incentivo alla produttività aziendale che, a sua volta, spingerebbe verso una maggiore competitività, dando nuova spinta all’economia.
Il nuovo bonus produttività dovrebbe prevedere meno tasse su premi di produzione, straordinari e indennità per aziende e datori di lavoro virtuosi che assumono e incrementano la produttività, con contestuali aumenti di stipendi dei lavoratori.
Altro bonus proposto e che contribuirebbe ad aumentare gli stipendi dei lavoratori dipendenti è il bonus per la formazione, proposto dal ministro della P.A., Paolo Zangrillo, per l’introduzione di un premio legato ai corsi di formazione per gli statali, che servirà ad aumentare la valutazione individuale dei lavoratori, e che dovrebbe essere esteso anche ai lavoratori privati.
Secondo quanto spiegato dal ministro Zangrillo, partecipare ai corsi di formazione servirà a far aumentare la valutazione individuale dei lavoratori, con ‘aumenti’ che si faranno sentire anche per la corresponsione dei premi.
I bonus in busta paga da riconoscere sotto forma di premi dipenderanno dunque dalla formazione che, secondo il ministro Zangrillo, dovrebbe partire dalle competenze digitali.
Per gli stipendi tra 900-5mila euro si prospettano nuovi aumenti con un nuovo eventuale taglio del cuneo fiscale: già per quest’anno 2023 il governo Meloni ha deciso di aumentare gli stipendi con un nuovo taglio del cuneo fiscale ma non per tutti.
E’, infatti, previsto un taglio del cuneo fiscale del 3% per chi ha redditi annui fino a 25mila euro e del 2% per chi ha redditi tra 25mila e 35mila euro. Per chi ha reddito oltre i 35mila euro annui, cioè per chi prende stipendi dai circa 2.700 euro in poi, non è previsto alcun aumento per effetto del taglio del cuneo fiscale. Stando a quanto annunciato, con la nuova riforma del fisco, il taglio del cuneo fiscale potrebbe aumentare ancora, fino al 5%, e per tutti i redditi fino a 35mila euro senza alcuna distinzione di soglia fino a 25mila euro o fino a 35mila euro.
Resterebbero anche in tal caso esclusi dalla misura e quindi da eventuali aumenti coloro che prendono stipendi dai 2.700 euro in poi.
Anche la revisione delle aliquote Irpef, misura principale della nuova riforma fiscale, contribuirà ad aumentare gli stipendi e soprattutto, stando ad alcune simulazioni, quelli più alti.
Le attuali quattro aliquote Irpef in vigore da rivedere sono le seguenti:
Altra ipotesi di revisione Irpef prevede le seguenti aliquote:
Diminuirebbero, invece, gli stipendi di chi ha redditi annui sui circa 25mila euro, per cui ci potrebbe essere aumento di tasse di ben 300 euro, mentre non ci sarebbe alcuna novità per la prima fascia di redditi fino a 15mila euro e per l’ultima fascia, cioè per redditi superiori ai 50mila euro, per cui resterebbero confermate le attuali aliquote Irpef, rispettivamente, del 23% e del 43%.
Un’altra ipotesi di revisione Irpef al vaglio del governo che contribuirà ad aumentare gli stipendi tra 900-5mila euro prevede le seguenti nuove aliquote:
Con queste tre nuove aliquote Irpef, i vantaggi maggiori sarebbero per la fascia di reddito medio-alta tra i 15 e i 30mila euro circa e si potrebbero ottenere aumenti di stipendi di circa 50-60 euro per i redditi più bassi, per arrivare fino a700-1.200 euro per redditi più alti, cioè per pensioni dai 3.800-4mila euro in su.