Come e quanto aumentano buste paga fino alla fine dell’anno e non solo con decontribuzione e arretrati: cosa prevedono ultime novità
Gli aumenti della busta paga di 200 euro con arretrati ora potrebbero aumentare ancora con l’aggiunta di una nuova mensilità entro 2022. Se, infatti, a partire dal prossimo mese di ottobre sugli stipendi dei lavoratori italiani sarà applicata una decontribuzione del 2% fino ad ottobre, cessando poi a partire dal primo gennaio 2023, stando a quanto riportano le ultime notizie, agli aumenti previsti dalla decontribuzione potrebbe aggiungersi una nuova mensilità annunciata e per tutti i lavoratori, senza limiti di reddito. Vediamo di cosa di tratta.
Aumenti di circa 80 euro complessivi tra settembre e dicembre, invece, spetteranno a chi percepisce redditi più bassi. Per esempio, chi prende uno stipendio medio di 1.200 euro, per effetto della decontribuzione al 2% da ottobre a dicembre considerando anche gli arretrati per settembre, avrà un aumento di 24 euro al mese per un aumento complessivo tra settembre e dicembre 2022 di circa 100 euro.
Precisiamo che per alcune categorie di lavoratori, specificatamente quelle che attendono rinnovi di contratto nazionale Ccnl, gli stipendi entro la fine dell’anno potranno aumentare anche per effetto del riconoscimento ai aumenti dei minimi tabellari e riconoscimenti dei relativi arretrati dovuti ai ritardi dei rinnovi contrattuali.
Secondo quanto riportano le ultime notizie, gli aumenti medi compresi tra gli 80 e i 200 euro complessivi fino a dicembre per effetto della decontribuzione al 2% potrebbero ancora aumentare per l’aggiunta di una nuova mensilità. Di cosa si tratta?
Il segretario del Pd Letta, in vista delle prossime elezioni del 25 settembre, ha annunciato che nel caso di vittoria sarà assicurata una mensilità in più ai lavoratori italiani, e già entro fine 2022, per effetto di un nuovo taglio del cuneo fiscale. In particolare, il segretario del Pd Letta ha proposto una mensilità in più all’anno e non solo per alcune categorie di lavoratori con specifici limiti reddituali, il che significherebbe portare gli stipendi ad aumenti anche fino a 1.200 euro entro la fine dell’anno.