Aumento stipendi Luglio-Agosto fino Dicembre di 80-150 euro tra decontribuzione e taglio tasse

di Marianna Quatraro pubblicato il
Aumento stipendi Luglio-Agosto fino Dice

Di quanto potrebbero aumento gli stipendi da Lugio-Agosto fino a Dicembre 2022 con il Decreto Aiuti Bis e come? Dal bonus 200 euro fino a dicembre ad altre soluzioni in discussione.

Mentre le attese sono concentrate sull’estensione del bonus di 200 euro ai prossimi mesi fino alla fine dell’anno, stando a quanto riportano le ultime notizie, il nuovo decreto stipendi potrebbe prevedere anche altre soluzioni per aumentare gli stipendi.

E si tratta di novità che a livello fiscale garantirebbero comunque un incremento degli stipendi. Vediamo allora oltre al bonus 200 euro per i prossimi mesi quali sono le altre soluzioni più probabili al momento per aumento stipendi?

  • Estensione bonus 200 euro prossimi mesi per aumentare gli stipendi
  • Altre soluzioni probabili per aumentare stipendi 

Estensione bonus 200 euro prossimi mesi per aumentare gli stipendi

La prima soluzione di cui si sta discutendo in questi giorni per aumentare gli stipendi considerando l’aumento dell’inflazione e la necessità di adeguare le retribuzioni per dare maggiore potere di acquisto ai lavoratori è quella di estendere il bonus di 200 euro una tantum di luglio anche ai prossimi mesi.

L’ipotesi in discussione è quella di erogazione dei 200 euro in busta paga, esentasse, da agosto a settembre e sempre a lavoratori che abbiano redditi annui entro i 35mila euro. Tale bonus permetterebbe a tutti di avere 200 in più da usare e ‘spendere’ fino a dicembre. 

Altre soluzioni probabili per aumentare stipendi 

Estendere il bonus di 200 euro ai lavoratori fino alla fine dell’anno, seppure la fondamentale, non è l’unica soluzione al vaglio del governo per aumentare gli stipendi.

Le altre soluzioni a livello fiscale che potrebbero contribuire ad aumentare gli stipendi sono:

  • taglio del cuneo fiscale;
  • introduzione del salario minimo:
  • aumentare il Tec, (trattamento economico complessivo;
  • decontribuzione a lavoro.
Partendo dal taglio del cuneo fiscale, molto più probabile che si faccia però il prossimo anno con la nuova riforma fiscale 2023, aumentano gli stipendi con un probabile raddoppio da 0,8 a 1,6% dello sgravio fiscale per lavoratori dipendenti purchè abbiano redditi entro i 35 mila euro annui, per aumenti medi degli stipendi che potrebbero essere tra 80-100 euro. 

Per quanto riguarda l’introduzione del salario minimo, si pensa a considerare il Tec per definire aumenti degli stipendi e non la paga oraria. Il Tec, trattamento economico complessivo, rappresenta, infatti, la base su cui calcolare l’eventuale salario minimo di 9 lordi all’ora ipotizzati ed è costituito dal Trattamento economico minimo (Tem), cioè dai minimi tabellari di ogni contratto Ccnl, e da tutti gli altri trattamenti economici che fanno la retribuzione finale, vale a dire rateo delle mensilità aggiuntive di tredicesima e quattordicesima, quota di Tfr, Rol, Riduzione dell’Orario di Lavoro, permessi e ferie.

Altra soluzione per aumentare gli stipendi potrebbe essere quella di una decontribuzione a lavoro per i datori di lavoro che, risparmiando sui contributi da versare dovrebbero riconoscerli come aumenti in busta paga e che potrebbe essere tra i 70-150 euro al mese.