Rischi e difficoltà su Bonus 110% casa
Cosa aveva previsto l'esecutivo? Quali erano i programmi di rivisitazione del bonus 110%? Dovrebbe essere ulteriormente rivisto il meccanismo di cessione dei crediti bonus 110%?
Continua a essere al centro dell'attenzione il capitolo del bonus 110% casa, con la differenza che questa volta il rischio è di far saltare l'introduzione di quei meccanismi migliorativi per via della caduta del governo Draghi. Vale la pena approfondire tutti i dettagli e capire cosa sta succedendo:
Il punto è che con la caduta del governo Draghi, potrebbero rallentare se non saltare gli aggiustamenti. Sebbene il perimetro degli interventi assegnati dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella sia piuttosto largo, i tempi sono stretti e allo stesso tempo non sarà così semplice assumere decisioni che vanno al di là dell'ordinaria amministrazione così come assegnato dalla Costituzione.
Cosa aveva previsto l'esecutivo? Quali erano i programmi di rivisitazione del bonus 110%? Dovrebbe essere ulteriormente rivisto il meccanismo di cessione dei crediti per il superbonus e gli altri bonus edilizi: l’obiettivo è sbloccare la situazione per molte imprese in attesa dei pagamenti.
Draghi ha fatto riferimento anche alla riduzione della percentuale: in base alle norme attuali il 110% si applicherà fino al 2023, mentre dall'anno successivo è previsto un decalage. Draghi ha anche spiegato che per quanto riguarda le misure per l'efficientamento energetico e, più in generale, i bonus per l'edilizia, la volontà è di affrontare le criticità nella cessione dei crediti fiscali, ma al contempo ridurre la generosità dei contributi.
Secondo le attuali disposizioni, i contribuenti che sostengono spese per gli interventi possono optare, al posto dell’utilizzo diretto della detrazione, per un contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, di importo massimo non superiore al corrispettivo stesso, anticipato dal fornitore di beni e servizi relativi agli interventi agevolati.
Il fornitore recupera il contributo anticipato sotto forma di credito d’imposta di importo pari alla detrazione spettante o, nel caso di sconto parziale, pari all’importo dello sconto applicato, con facoltà di successive cessioni di tale credito ad altri soggetti, inclusi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari.
Oppure possono optare per la cessione di un credito d’imposta corrispondente alla detrazione spettante, ad altri soggetti, inclusi istituti di credito e altri intermediari finanziari, con facoltà di successive cessioni.
L’opzione può essere effettuata in relazione a ciascuno stato di avanzamento dei lavori che, con riferimento agli interventi ammessi al bonus 110% non possono essere più di due per ogni intervento complessivo. Il primo stato di avanzamento deve inoltre riferirsi ad almeno il 30% e il secondo ad almeno il 60% dei lavori. I crediti d’imposta, che non sono oggetto di ulteriore cessione, sono utilizzati in compensazione attraverso il modello F24. Il credito d’imposta è fruito con la stessa ripartizione in quote annuali.