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Come cambia il bonus 150-200 euro per lavoratori dipendenti, pensionati e partite Iva nei prossimi mesi e aumenti garantiti: chiarimenti
Come e quando il bonus 150-200 euro sarà esteso nei prossimi mesi sotto forma diversa per dipendenti, pensionati e partite iva? I bonus una tantum di 200 e 150 euro, istituiti dall’ex governo Draghi, solo per i mesi di luglio e dicembre scorsi, e per alcune categorie di persone e lavoratori prorogati fino allo scorso mese di marzo 2023, sono stati un gran successo, molto apprezzati da tutti come misure importante di sostegno al reddito, seppur una tantum, in un momento particolarmente difficile per il nostro Paese dal punto di vista economico.
E per continuare a sostenere lavoratori e cittadini, il bonus 150-200 euro sarà ancora esteso, ma in forma diversa rispetto a quella che abbiamo conosciuta. Vediamo come sarà.
Si tratta del nuovo bonus produttività e del nuovo bonus formazione: il primo rappresenta un incentivo alla produttività aziendale e dovrebbe prevedere meno tasse su premi di produzione, straordinari e indennità per aziende e datori di lavoro virtuosi che assumono e aumentano la produttività, con conseguenti aumenti degli stipendi per i lavoratori.
Il secondo prevede l’introduzione di un premio legato ai corsi di formazione: secondo quanto spiegato dal governo, partecipare ai corsi di formazione servirà a far aumentare la valutazione individuale dei lavoratori e permetterà di avere il nuovo sotto forma di premio in base alla formazione raggiunta.
Ulteriori aumenti, come fossero ulteriori bonus, saranno garantiti sia a lavoratori dipendenti che a pensionati da nuove deduzioni e detrazioni che il governo sta definendo. In particolare, le nuove deduzioni, che permettono di avere una base imponibile ridotta rispetto al reddito complessivo, implicando un pagamento inferiore delle tasse Irpef perchè riducendo l’imponibile ai fini fiscali, il reddito si abbassa e quindi anche la tassazione, per i lavoratori dipendenti potrebbero riguardare costi specifici legati al lavoro, come per il trasporto per recarsi al lavoro, come abbonamenti a mezzi pubblici, spese per il consumo dei pranzi, spese per corsi di formazioni fatti da singoli dipendenti, acquisti strumentali per il lavoro e in generale per tutte le spese sostenute per lavorare.
Per i pensionati le nuove deduzioni potrebbero interessare specifici trattamenti pensionistici particolari di chi ha problemi particolari e potrebbero riguardare, per esempio, spese mediche, o spese per l’assistenza di un anziano, o spese per il trasporto, o spese per l’acquisto di ausili necessari.
Accanto alle nuove deduzioni ci saranno anche le nuove detrazioni: secondo quanto riportano le ultime notizie, al momento il governo sarebbe al lavoro per la definizione di nuove detrazioni differenti in percentuali in base ai redditi, valide sia per dipendenti che pensionati, e che potrebbero essere le seguenti:
In tal caso il bonus verrebbe riconosciuto attraverso un sistema di valutazione con una sorta di pagella fiscale che riporterebbe i diversi punteggi per ogni contribuente. I ‘voti’ in pagella potranno essere più o meno alti e per chi ha voti alti nella pagella fiscale saranno previsti sconti sul pagamento delle tasse, mentre per chi ha voti più bassi bisognerà lavorare secondo quanto sarà previsto da relative indicazioni per raggiungere un livello accettabile nella pagella fiscale.