Quali sono i problemi già emersi per il pagamento del bonus di 200 euro per chi lo ha ricevuto e per chi ancora deve averlo
Il bonus di 200 euro una tantum di luglio è stato esteso a nuove categorie di persone inizialmente esclusi dalla misura e allungato nei tempi fino ad ottobre. C’è chi, infatti, deve ancora percepire l’importo dei 200 euro una tantum pur riferendosi al mese di luglio. Vediamo allora quali sono i problemi per chi ha già preso il bonus di 200 euro e per chi lo deve prendere ancora.
Altre categorie di persone devono ancora ricevere il pagamento dei 200 euro una tantum e si tratta di soldi che non si avranno a settembre ma ad ottobre, sia per alcune categorie di persone già individuate con il primo Decreto Aiuti, sia i nuovi beneficiari individuati dal Decreto Aiuti bis, come collaboratori sportivi, precari della scuola e lavoratori che non hanno usufruito dello sgravio contributivo entro i primi sei mesi dell’anno perché magari interessati da contribuzione figurativa.
In ogni caso è bene sapere che per avere pienamente diritto ad avere il bonus di 200 euro bisogna soddisfare i requisiti previsti dalla legge, a partire dall’avere un reddito annuo entro i 35mila euro (per il 2021). In caso contrario, il bonus deve essere interamente restituito. Ma andiamo con ordine per capire come e quando si pone il problema della restituzione del bonus dei 200 euro una tantum.
Quando si presenta la domanda all’Inps per avere il bonus una tantum, l’Istituto eroga i 200 euro in automatico con il diritto a riservarsi di effettuare i controlli per verificare l’effettiva sussistenza dei requisiti per avere il bonus da parte dei richiedenti.
Per non dover restituire il bonus di 200 euro erogato dall’Inps, la legge prevede che i lavoratori dipendenti abbiano usufruito dell’esonero contributivo dello 0,80% entro il 23 giugno oltre a dover soddisfare il requisito reddituale dei 35mila euro annui.
Dunque, per avere pienamente diritto al bonus di 200 euro si deve aver usufruito dello sgravio contributivo dello 0,80% entro il 23 giugno di quest’anno e si deve avere un reddito per il 2021 entro i 35mila euro.
Se dai controlli dovessero emergere problemi, per esempio, se il richiedente ha superato il limite reddituale dei 35mila euro o se non ha usufruito dello sgravio contribuito entro il periodo di tempo indicato, il beneficiario della misura dovrà restituire i 200 euro.
Ulteriori problemi relativi al bonus di 200 euro esteso a settembre e ottobre riguardano in particolare i lavoratori autonomi e i professionisti titolari di Partita Iva. Stando a quanto riportano le ultime notizie, è stato firmato il decreto ministeriale con modalità e tempi (seppur vaghi) per fare domanda per avere il bonus di 200 euro direttamente all’Inps Gestione Separata o alla Cassa professionale privata di appartenenza ma i problemi riguardano tempi certi e disponibilità di soldi.
Per il pagamento dei 200 euro di bonus ad autonomi e professionisti con Partita Iva sono stati stanziati 600 milioni di euro complessivi. La domanda per averlo si dovrà fare tramite un click day che sarà organizzato sia da Inps e sia da Casse private previdenziali ma ancora non si sa quando, indicativamente sarà a settembre ma mancano certezze in merito, e soprattutto l’erogazione dei soldi avverrà secondo l’ordine cronologico di presentazione della domanda, della serie chi prima fa prima ha e considerando che forse non ci saranno abbastanza soldi per soddisfare tutte le domande, il problema interesserà chi ha tutti i requisiti per avere i 200 euro ma presenta in ritardo la domanda.