Quali sono le modifiche che potrebbero arrivare con emendamenti a Decreto Aiuti bis in fase di conversione in legge: discussioni in corso
Quali sono le importanti modifiche potrebbero arrivare ora in fase di conversione legge del Dl Aiuti Bis? Al via l'esame del ddl di conversione in legge del Decreto Aiuti-bis, ultimo provvedimento approvato dal Governo Draghi prima delle nuove elezioni del prossimo 25 settembre che decreteranno un nuovo governo.
Il Parlamento ha, infatti, per legge 60 giorni dalla pubblicazione del Decreto per convertirlo in legge e anche modifiche rispetto al testo predisposto dal Governo. Nel caso del Decreto Aiuti-bis, il tempo per la conversione scade l'8 ottobre 2022 ma, considerate le elezioni del 25 settembre, è possibile che i tempi si accorcino. Con la conversione del Dl Aiuti bis potrebbero esserci alcune modifiche alle misure approvate in prima battuta. Vediamo quali potrebbero essere.
Entrambe le misure sarebbero in vigore, come stabilito dal Dl aiuti bis, da ottobre a dicembre per cessare i loro effetti il 31 dicembre 2022. Stando a quanto riportano le ultime notizie, in sede di conversione in Legge del Dl Aiuti bis, nessuna modifica dovrebbe interessare gli stipendi, mentre per quanto riguarda le pensioni si pensa, per adeguare i trattamenti pensionistici a quelli degli stipendi, di garantire arretrati da luglio anche ai pensionati.
Se, infatti, decontribuzione e rivalutazione anticipata scattano da ottobre, l’idea è quella di garantire arretrati ad entrambe le categorie da luglio a settembre, con ulteriori aumenti, dunque, di stipendi ma anche di pensioni
A rischio lo sconto prorogato per bollette di luce e gas: stando a quanto emerge dalle ultime notizie, per garantire gli sconti in bolletta a tutti coloro che hanno un Isee inferiore ai 12mila euro, non ci sarebbero abbastanza soldi disponibili.
Con la conversione in Legge del Decreto Aiuti bis, potrebbero esserci modifiche, ancora, per il superbonus 110%, dopo i diversi problemi e le diverse mancanze già denunciare. Uno degli emendamenti presentati al ddl di conversione del Decreto Aiuti-bis chiede, infatti, di cancellare il Sal al 30% entro il 30 settembre per l’impiego del superbonus fino al 30 dicembre 2022.
Oggi è, infatti, la possibilità di portare in detrazione al 110% le spese sostenute fino al 31 dicembre 2022, ma solo a condizione che al 30 settembre 2022 sia stato realizzato il 30% dell’intervento complessivo.
Tra gli emendamenti presentati al disegno di legge di conversione del Decreto Aiuti-bis, si chiede di eliminare il vincolo del 30% al 30 settembre 2022, fissando la scadenza per le unifamiliari direttamente al 31 dicembre 2022.
A rischio potrebbero essere anche i contributi straordinari del bonus sismico di 400 milioni di euro per comuni, città metropolitane e province, compresa la proroga al 2023 della sospensione del rimborso delle anticipazioni di liquidità in favore delle Regioni a seguito del sisma del 2016.
Altre modifiche che si potrebbero avere con la conversione in Legge del Decreto Aiuti bis potrebbero interessare (ed è da molti auspicato) l’erogazione del bonus di 200 euro una tantum di luglio a lavoratori autonomi e professionisti con Partita Iva.
Secondo quanto riportano le ultime notizie, mentre ci si avvia all’ormai noto click day che si terrà a settembre e organizzato da Inps e Casse private professionali per la richiesta del bonus da parte di titolari di Partite Iva, sembra che per le domande che arriveranno non sono disponibili tutti i soldi per soddisfarle e l’auspicio è quello di poter recuperare ulteriori soldi per erogare il pagamento a tutti coloro che ne avrebbero diritto.
Con la conversione in Legge del Decreto Aiuti bis, concluso dal primo settembre lo smart working per i lavoratori, si potrebbe andare verso la proroga dello smart working per i lavoratori fragili e per genitori con figli di età inferiore ai 14 anni, purché l’altro lavori e non sia beneficiario di strumenti di sostegno al reddito. La proroga sarebbe fino al prossimo 31 dicembre e la relativa copertura per i lavoratori del settore pubblico deriverebbe da nuovi fondi stanziati dal ministero del Lavoro.
Infine, alcuni emendamenti presentati in sede di conversione del Decreto Aiuti bis in Legge chiedono la cancellazione della nuova figura del cosiddetto super professore: figura istituita con il Decreto Aiuti bis e che dovrebbe guadagnare fino a 5.650 euro in più rispetto allo stipendio mensile spettante sotto forma assegno annuale ad personam.
Si tratterebbe di docenti di ruolo che conseguono una valutazione positiva nel superamento di tre percorsi formativi consecutivi e non sovrapponibili che dimostrano, dunque, specifiche e particolari abilità di insegnamento, conoscenza e competenze.