Bonus 200 euro già ricevuto a rischio alto di restituzione per molti dipendenti e pensionati

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Chi e quando è tenuto a restituire il bonus di 200 euro di luglio: cosa prevedono leggi in vigore e chiarimenti per lavoratori

Il bonus da 200 di luglio per lavoratori dipendenti, sia pubblici che privati, e pensionati ma anche precettori di reddito di cittadinanza e Naspi a condizione di avere un reddito annuo entro i 35mila euro, e per lavoratori autonomi e professionisti titolari di Partita Iva potrebbe essere restituito. Vediamo per chi è alto il rischio di restituzione del bonus 200 euro di luglio per dipendenti, partite iva e altre categorie?

  • Lavoratori dipendenti quando devono restituire bonus 200 euro luglio 
  • Alto rischio restituzione bonus 200 euro da pensionati in quali casi
  • Bonus 200 euro e partite Iva restituzione e ancora attese

Lavoratori dipendenti quando devono restituire bonus 200 euro luglio 

Il bonus 200 euro di luglio  viene erogato automaticamente e senza necessità di presentare alcuna domanda a specifiche categorie di persone, come:

  • lavoratori dipendenti (pubblici e privati in quest’ultimo caso previa presentazione di apposita autocertificazione rilasciata dal datore di lavoro a cui deve essere restituita); 
  • pensionati; 
  • titolari di reddito di cittadinanza con un reddito annuale lordo non superiore ai 25mila euro;
  • disoccupati con Naspi e Discoll;
  • lavoratori dello spettacolo, che nel 2021 hanno ricevuto il bonus 2.400 euro previsto dal Decreto Sostegni e che abbiano versato almeno 50 contributi giornalieri.

Stando a quanto chiarito dall’Inps con una recente circolare, alcuni soggetti destinatari del bonus di 200 euro sono a forte rischio di doverlo restituire. L’Inps eroga, infatti, in via provvisoria il bonus di 200 euro a chi ne avrebbe diritto, facendo le dovute verifiche dei requisiti necessari per accedere alla misura solo in un secondo momento.

Se l’esito delle verifiche risulta positivo, allora l’Inps non richiede la restituzione del bonus, ma se risultano incongruenze tra requisiti richiesti e quelli effettivamente in possesso del soggetto beneficiario, per esempio supera i 35mila euro all’anno di guadagni, allora il bonus di 200 euro ricevuto deve essere restituito e spetta allo stesso Inps provvedere a notificare la revoca del bonus entro l’anno successivo a quello di acquisizione delle informazioni reddituali.

Altro caso in cui è alto il rischio di restituzione del bonus di 200 euro è quello in cui lo stesso bonus è stato ricevuto due volte: secondo le leggi in vigore, infatti, il bonus di 200 euro spetta una sola volta per singola persona fisica, a prescindere da quanti rapporti di lavoro abbia in corso, ma potrebbe verificarsi il caso in cui un lavoratore possa aver ricevuto il bonus due volte da più datori di lavoro.

In tal caso il bonus deve essere restituito per la cifra eventuale eccendente i 200 euro spettanti di indennità prevista.

Alto rischio restituzione bonus 200 euro da pensionati in quali casi

Il rischio di restituzione del bonus di 200 euro di luglio è alto sia per i lavoratori dipendenti che per i pensionati.

In quest'ultimo caso, rischiano di dover restituire i 200 euro avuti i pensionati che nel 2021 hanno avuto un reddito superiore ai 35 mila euro, nonché tutti coloro per cui si accerti in un secondo momento la non sussistenza del diritto a riceverlo oltre al requisito reddituale stabilito. 

Bonus 200 euro e partite Iva restituzione e ancora attese

Diversa al momento si prospetta la situazione per una eventuale restituzione del bonus di 200 euro da parte di titolari di Partita Iva.

Per questa categoria di lavoratori si attende, infatti, ancora il decreto ministeriale con tempi e modalità di erogazione del bonus di 200 euro. Nessuno lo ha ancora ricevuto e ancora non si sa se in tal caso, come per gli altri lavoratori dipendenti, il bonus sarà erogato prima delle verifiche necessarie o direttamente dopo i dovuti controlli.